🫐 Capitolo 2 🫐

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|| Jimhi ||

L'indomani sempre la stessa storia, mia alzai, feci la doccia, mi vestii, feci colazione e uscii di casa dirigendomi verso scuola.
All'entrata incontrai Lia.
«Perché ieri non mi hai risposto? Ti ho chiamato almeno venticinque volte e inviato sessanta messaggi.» parlò senza farmi neanche dire "giorno".

«Perdonami... non ero in vena...»
«Perché ti comporti sempre in questo modo, dovresti farti valere!» esclamò facendosi sentire quasi da tutti.
«Senti, è meglio se andesso cominciamo ad andare verso le nostre classi. Starà per suonare la campa-» neanche il tempo che suonò veramente. Io volevo solo evitare la ramanzina da parte sua.

«Sappi che durante l'ora di pranzo, vengo a prenderti io in classe prima che tu esca. Chiederò al mio professore di chimica di farmi uscire due minutini prima che suona la campana inventando una scusa. Così che non ti possa succedere nulla.»

«Grazie davvero Lia, ma non c'è biso-»
«E invece sì. Adesso devo andare in classe. Non voglio prendermi un rimprovero da quella di Coreano e Storia. Oggi devo subirmi due ore di quell'antipatica.»
La posso capire perché anche io ho lei.
«Oggi a noi farà l'interrogazione di storia per mettere gli ultimi voti. L'abbiamo a quarta ora. Venerdì ci aveva avvisati anzi»

«Non è giusto, a voi vi avvisa almeno, a noi no!»
Mi fece spuntare un sorriso e poi ci salutammo.
Quando entrai in classe mi scusai con il prof e presi subito posto evitando gli sguardi dei miei compagni.

«Bene. Ho qui i compiti di ieri e devo dire che il voto più alto riuscì a prenderlo solo la signorina Yoo Jinhi. Complimenti, mi sorprendi sempre di più» disse con il sorriso.
Mi alzai e mi chinai facendo uscire dalla mia bocca un lieve «grazie» quasi quasi neanche mi sentiva.

Tutti fecero l'applauso ma si sapeva che in fondo stavano rosicando. Non mi sopportava nessuno in quella classe, mi guardavano come se gli avessi ucciso qualcuno della loro famiglia.
Jeno invece non applaudì, stava per i fatti suoi a disegnare.

Il professore allora distribuì i vari compiti e quando mi diede il mio vidi un bel 98/100.
Rimasi sorpresa perché di solito il voto massimo che riesco a raggiungere in matematica è quello di 80-85/100... questo stava a significare che mi ero davvero superata l'altro ieri a ripassare.

Quando diede a Jeno anche il suo compito lo guardò dispiaciuto.
«Mi dispiace, ma questa volta hai preso 64/100, come è potuto succedere?» gli chiese, ma non ricevette risposta.
Jeno che prende così poco?
«Sarà successo sicuramente qualcosa di grave...» pensai.
Scossi la testa mentalmente e provai a non pensarci.

Durante quell'ora parlammo solo ed esclusivamente del compito. Spiegandoci le risposte che avevamo sbagliato.

[...]

Le ore passarono in fretta e Lia mantenne veramente la sua promessa. Quando suonò la campanella, entrò come un fulmine venendo verso di me.
«Come hai fatto? Il professore davvero ti ha dato il permesso?»
«Mhmh» annuì sorridendo.

Mi aiutò a sistemare la mia roba dentro lo zaino e poi scendemmo al pian terreno per entrare in mensa.
Stava andando tutto alla grande, quando uno del gruppetto di Jeno si venne a sedere accanto a me.
Cominciai a panicare e Lia lo guardò malissimo capendo perfettamente la situazione.

Stavo comunque a testa bassa e il ragazzo cominciò a parlarmi.
«Sai, sei davvero carina.» disse.
«Carina soltanto? La mia migliore amica è più che bona, adesso puoi anche toglierti dai coglioni. Non ci interessava proprio il tuo parere.» ribattè lei.
La guardai sorpresa.

«Che cattiva che sei» le disse con il sorrisetto malizioso.
«Tornatene dagli altri»
«Okay, ma solo dopo aver fatto questo»
Prese la giacca della mia uniforme e la strappò.

Stavo per dirgliene una, ma evitai per non farmi picchiare da lui e dagli altri.
«YAH.» esclamò Lia alzandosi di scatto. «GRAN PEZZO DI-» la fermai.
«Lia, siediti e calmati... me ne procurerò un'altra...»
«MA È GIÀ LA TERZA QUESTA! NON PUOI LA SCUOLA STA FINENDO, MANCANO LE ULTIME DUE SETTIMANE E TU NON PUOI COMPRARNE UN'ALTRA!»

Ella si staccò dalla mia presa, si diresse verso il tavolo degli amici e sotto lo sguardo di tutti, prese a quello che fece il danno per i capelli e lo buttò per terra.
«Così impari, gran pezzo di schifoso.» gli disse.
Tutti gli studenti rimasero sorpresi dalla reazione e poi lei tornò da me.

«Andiamocene.» disse prendendomi per il polso.
«Ma dobbiamo finire di-»
«Mi è passata la fame. Andiamo» annuii e uscimmo da lì dentro.
Mi accompagnò sino a casa e la feci rimanere da me anche dormire.

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→ Ma vi immaginate vedere Lia così aggressiva?
Ps. Io come Lia quando qualcuno mi si avvicina cominciando ad infastidirmi :)
Forse non dovevo dirlo... HAHAHAHAHA
NON FRINTENDETEMI... MA È PER AUTODIFESA😂

Mi ricordo quando al mio compagno gli ruppi la riga quella lunga in testa PERCHÈ MI AVEVA SPINTA IN MEZZO ALLA STRADA FACENDOMI CADERE E NON RIUSCIVO PIÙ AD ALZARMI A CAUSA DELLO ZIANO PESANTE.
Tranquilli... ci vogliamo bene infondo... MA PROPRIO INFONDO PERÒ EH.
ps. ci conosciamo sin da piccoli perché mio vicino di casa e non facciamo altro che insultarci tutt'ora HAHAHAHAHA

▪︎ Publication date:  ²⁰²³.⁰⁹.²³
▪︎ Publication time:  12:59
▪︎ Written:  🌷ℒ𝒾𝓁𝓎 🌺

🟣 - Second Chance ;; Lee Jeno FFWhere stories live. Discover now