Illusione

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Per quanto il mio lato razionale, cercasse di fermarmi, mi abbandono alle nuove e bellissime sensazioni.
Gli prendo il viso, fissandolo dolcemente negli occhi, per poi baciarlo. Le nostre lingue partono in una danza movimentata e piena di desiderio.
Un istante dopo mi afferra per le
cosce,trascinandomi nel letto, senza mai staccare le labbra dalle mie. Mi ci fa stendere sopra, mentre lui rimane in piedi.  Si sfila i jeans, aiutandomi a fare lo stesso.
Si mette sopra di me, dilatandomi con irruenza le cosce. Inizia a baciarmi, a mordermi, a toccarmi. Del Ciro dolce, non c'è più traccia, vedo solo un animale, pronto a soddisfare i suoi bisogni. Il problema, è che mi eccita ancora di più.
Mi sfila la maglietta, iniziando a leccare ogni singolo centimetro del mio corpo. Poi ritorna sulle mie labbra, bloccandomi i polsi con una mano. Con l'altra mi slaccia il reggiseno, buttandolo a terra. Solleva il busto, per ammirare il mio seno, sorridendo maliziosamente. Dopodiché
Inizia a palparmelo, facendomi sfuggire un gemito. Comincia una catena di baci, partendo dalle labbra, per poi continuare con il collo, il seno, la pancia...arrivato al ventre si ferma, alza lo sguardo, toccandomi nel mio punto più sensibile, coperto ancora dal tessuto delle mutandine. Una volta costatato che sono bagnate fradicie, mi sfoggia il suo ghigno soddisfatto, mentre io arrossisco, piena di vergogna.
A un tratto, sento strapparmi via l'intimo, spaventata da questo gesto, serro le gambe, come d'istinto.
<Ciro aspetta> mormoro , ansimando, colta da un'improvvisa consapevolezza.
Si interrompe, sollevando il viso, nella mia direzione. Ha tutti i capelli scompigliati, le labbra gonfie e il respiro accelerato.
<Fai piano...io io...sono vergine...nessuno mi ha mai neanche toccata...> confesso, con la voce tremante.
Susseguono secondi infiniti, nei quali mi osserva con gli occhi sbarrati, prima di allontanarsi.
Decide di sedersi sul bordo del letto, appoggiando i gomiti alle ginocchia .
<Ciro?> sussurro, alzando il busto.
Ha lo sguardo preso, come se stesse lottando contro un lato di se stesso.
<Vatten> mi ordina, evitando di guardarmi.
<Perché fai così....io...> neanche il tempo di finire la frase, che si alza ignorandomi del tutto.
Faccio lo stesso, infilandomi la prima maglietta a portata di mano.
Mi avvicino a lui , cercando di ignorare la forte fitta che sento all'altezza del cuore.
<Ci vediamo dopo?> chiedo, stupidamente.
<AGG RITT VATTEN> urla, buttando a terra un oggetto.

<MA CHE CAZZO TI È PRESO> mi difendo, scioccata

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<MA CHE CAZZO TI È PRESO> mi difendo, scioccata.
Lo fisso, incredula, aspettandomi una risposta, che non arriva.
<FANCULO> urlo ferita, uscendo dalla stanza.

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