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Il lunedì è arrivato troppo presto. La sveglia suona incessante e io non ho nessuna voglia di alzarmi.

I motivi sono due: odio alzarmi presto e poi oggi dovrò rivedere Shane...
No davvero, perché accanirsi così contro una creatura innocente come me? Ok nella mia vita ho commesso qualche marachella, ma questa punizione mi sembra davvero esagerata.

Ancora una volta il bip incessante arriva neanche fosse il comandante... Così da bravo marinaio lo ammutolisco. No, un bravo marinaio non compie questo gesto, credo che si venga portati davanti alla corte marziale per questo... Ecco spiegato! Sarà la mia scuola il mio tribunale...

<Che vita di merda! > esclamo sollevandomi dal mio morbido letto.

Come un orso mi dirigo in cucina dove trovo già i miei genitori all'opera.

Mia madre messa con l'addome appoggiata alla cucina e mio padre attaccato al suo corpo, mentre un suo braccio accompagna quello di mia madre che sta cucinando la colazione.

È un quadro perfetto e, se sapessi dipingere, vi garantisco che avrei immortalato la scena dalla quale i miei occhi non riescono a staccarsi, neanche la mia bocca vuole rivelare la mia presenza.

<Ti sbatterei come stiamo facendo con questo uovo, piccoletta! > la testa di mia madre si piega lasciando a mio padre lo spazio per perdersi fra le pieghe di quel collo profumato.

Piano, lentamente faccio retromarcia. Arrivo davanti alla mia porta la riapro per poi chiuderla un po' più forte, speranzosa che almeno questa volta l'abbiano sentita. È bello vedere come loro vivano quel folle amore che li unisce saldamente, ma alcune volte è imbarazzante. Anche se non vi nascondo che godo nel vedere mia madre che si imbarazza più della sottoscritta.

Strofino i passi sul pavimento, manco se stesse arrivando un dinosauro, e, quando arrivo davanti alla porta della cucina, mi viene da ridere. Mio padre che prepara la tavola come se nulla fosse, anche se, il suo sguardo la dice lunga sui suoi pensieri, e mia madre ancora lì che si destreggia con le uova.

<Buongiorno luce dei miei occhi... >sorride mio padre, mentre mi viene incontro e mi abbraccia.
<Scusa... > ma io ricambio il suo abbraccio < Non chiedere mai scusa per il tuo amore verso la tua donna! > sono seria, fin troppo!

Io non sono nessuno per privarli o, peggio ancora, limitarli. Così ci sediamo e iniziamo questa nuova giornata, anzi questo nuovo anno che sa già troppo di novità...

Arrivata davanti al cancello trovo i miei amici. Stranamente dopo quattro anni per la prima volta non sono passata a prendere Molly. Ci ha pensato Jason...

Se soltanto io e Luke non fossimo quasi fratelli a causa del nostro rapporto saremmo davvero una bella squadra di coppie... Invece dove ci sono io c'è sempre l'eccezione!

<Ti vedo fin troppo esuberante Zaira. Contieni la tua euforia per quello che sarà il nostro ultimo anno... > è lo stronzo del mio amico Luke che si sta prendendo gioco di me.

<Se non vuoi ritrovarti una tifosa in meno che urla per la squadra avversaria ti avviso di sfottere meno... >
<Oh, siamo già arrabbiate, oppure annoiate? E poi quello si chiama ricatto se non lo sai. >

<Chiamalo come cazzo vuoi, ma io ne ho già piene le scatole di questa scuola... No davvero un altro anno a sopportare quell'idiota... credo che potrei scoppiare anche adesso! >

<Problema alle tue spalle... May day, may day... > è la voce di Molly che attira la nostra attenzione, ma forse lo sono ancora di più le parole che sta dicendo.

Una mano si posa sulla mia schiena. Una voce solletica il mio orecchio procurandomi dei brividi che non mi lasciano indifferenti. <Buongiorno patatina! > alla sua si aggiunge anche la voce di Neil. <Buongiorno ragazzi... Pronti per la nostra ultima esperienza qui dentro? >

Sei La Mia Nota StonataWhere stories live. Discover now