Capitolo 06 - notte bianca e brodo di pollo

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Il lunedì mattina Lisa arrivò alla colonica in perfetto orario, anzi in lieve anticipo, pronta per servire la colazione, proprio come aveva pianificato.

Giulia era rimasta a dormire da Teo così si era vista con Bianca e Adelaide. Erano state in giro per locali, si erano fatte offrire da bere, si erano ubriacate e avevano ballato fino a notte fonda. Aveva flirtato con un tipo carino di cui non ricordava il nome, si erano baciati ed esplorati un po', ma alla fine lo aveva mandato in bianco. Era quasi convinta di avergli lasciato il numero di telefono, ma non ne era del tutto certa. Non era la prima volta che passava la notte in bianco e quella appena trascorsa era stata clamorosa.

Uscì dalla Panda con un lieve senso di nausea e un mal di testa colossale. Nonostante fosse passata l'alba da poco e indossasse gli occhiali da sole, la luce le risultava insopportabile. Entrò in casa e salì a cambiarsi. La tentazione di buttarsi sul letto fu forte, ma riuscì a resistere. Non era certa che poi sarebbe stata in grado di rialzarsi.

Era ancora presto, ma scese in cucina e si mise a preparare la colazione. L'odore di cibo peggiorò il suo senso di nausea, il campanello del forno a microonde sembrò capace di spaccarle la testa in due. Forse aveva esagerato un po' troppo con il bere.

«Buongiorno Miss Bellini.» la voce di Mr Berger le vibrò dolorosamente nel cranio. «Siamo un po' in anticipo, ma può servire se è pronta.»

«'Giorno» mugugnò, infastidita da tutte quelle parole. «Arrivo.»


Michael Berger si sedette a tavola, soddisfatto dalla buona volontà dimostrata dalla ragazza. Doveva essersi alzata molto presto per essere arrivata in orario. Sistemò il tovagliolo e vide entrare Miss Bellini col vassoio tra le mani. Era pallida come un cencio e aveva gli occhi segnati e lucidi. Si alzò in piedi. «Dia a me.»

Le tolse il vassoio di mano e scostò una sedia per farla sedere. «Non si sente bene?» domandò, anche se era evidente.

Lisa scrollò la testa. «Sto bene» ma fu colta da una lieve vertigine e si risolse a sedersi.

«Non dica sciocchezze. Sta male, è evidente. Non sarebbe dovuta venire in queste condizioni.» La mano dell'uomo le tastò la fronte mentre i suoi occhi profondi la scrutavano.

«Sto bene» ripeté Lisa, ma l'odore del cibo le provocò un'intensa fitta di nausea.

«Venga, l'accompagno in camera» si offrì Mr Berger, porgendole il braccio. Lisa esitò solo un attimo poi accettò l'aiuto che le veniva offerto.


Molte ore più tardi un discreto bussare la svegliò. Si tirò su a sedere guardandosi attorno stordita. All'esterno il sole era già tramontato. Aveva dormito tutto il giorno.

«Avanti» mormorò con voce impastata.

Mr Berger entrò con un vassoio e una ciotola di brodo fumante. Il senso di colpa di Lisa salì a un nuovo livello.

Quella mattina l'aveva accompagnata in camera, ma prima si erano dovuti fermare nel bagno al piano terreno, lui aveva atteso discretamente che lei vomitasse poi l'aveva portata al piano superiore, l'aveva aiutata a stendersi e a coprirsi con la coperta. Ora le portava anche qualcosa da mangiare.

«Non doveva disturbarsi.»

«Non ha mangiato niente oggi, dovrebbe avere fame adesso.»

«Un po' forse.»

«La testa come va? Fa ancora male?»

«No, mi sembra di no.»

«Proprio un gran brutto dopo sbornia» considerò quieto Mr Berger. «Ma alla sua età passa tutto in fretta.»

Lisa si sentì avvampare le guance. Era stata beccata.

«Mr Berger io...»

«Non dica niente. Diciamo che si è presa un giorno di permesso e da domani riprenderà il suo regolare lavoro.»

Non aggiunse altro. Aveva un'aria seria, di rimprovero, ma quando le porse la ciotola di brodo i suoi occhi mostravano una calda gentilezza.


***

«Sei una deficiente!»

Il tono di voce di Giulia era tanto alto che non sarebbe servito nemmeno il vivavoce. «Andare in giro con quelle due! A parte che la danno via come se non fosse loro, sono pure due stronze! Ti hanno lasciato guidare ubriaca! Ti sei presentata al lavoro ancora sbronza!»

Lisa aprì bocca per rispondere che non era sbronza, ma l'invettiva di Giulia era ben lungi dal finire. «Sei un'irresponsabile! Sei solo fortunata che non ti abbia ancora licenziato! Io mi domando e dico, che cazzo pensavi quando hai avuto la bella idea di fare la notte in bianco?! Sei una cretina, ecco che sei!»

«Giagia io...»

«Giagia un cazzo! Non mi hai detto niente perché sapevi che mi sarei incazzata!»

«Scusa.»

«Vaffanculo Lili!»

«Scusa.»

«Come stai?» ed ecco la Giulia protettiva. «Ti sei presa l'ennesima lavata di capo?»

Lisa sorrise piena d'affetto per l'amica «No, a dire il vero mi ha portato il brodo di pollo.»

«Mi prendi in giro?!»

Lisa le raccontò cosa era successo poi le chiese come andava con Teo. Riuscì almeno in parte a farla rabbonire.

Miss BelliniWhere stories live. Discover now