Flee ⌦ Muke And Cashton

Flee ~ Muke

Questa è la mia prima One Shot / Mini Long spero piaccia:)

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Michael

Continuai a digitare sul telefono mentre sentivo Luke muoversi sotto di me.

Quei momenti erano sempre bellissimi e sempre più rari.
Con l'uragano delle Muke Shipper, avevo sempre meno tempo per stare insieme al mio migliore amico.
Abbracciati sul divano poco prima del concerto era una delle cose che più mi era mancata, ma finalmente potevo farla.
Ashton e Calum erano spariti qualche minuto prima per lasciarci tranquilli e gliene ero grato.

Sentivo il respiro caldo di Luke sul collo, mentre in una mano teneva una bottiglia di birra e sull'altra il telefono.
«Mikey, tra un'ora inizia il concerto» mi sussurrò all'orecchio con voce roca che per tutti sarebbe sembrata la voce di un uomo, mentre per me rimaneva sempre la voce di un bambino che per un intero anno della mia vita avevo odiato e tenuto lontano.

Io volevo uccidere lui e lui voleva uccidere me, eppure, ora avrei dato anche la mia vita per salvarlo.

«Lo so, forse è il caso che iniziamo a prepararci» sussurrai contro la sua spalla sollevandomi e rotolando accanto a lui.
«No, è presto» si lamentò col broncio, appoggiando la birra e il telefono sul basso tavolino per poi abbracciarmi e appoggiare il viso sul mio petto.
Sorrisi passandogli una mano tra i capelli biondi e accarezzandolo dolcemente.
«Devo accordare la chitarra Lukey» sussurrai dolcemente sui suoi capelli vedendolo sollevare il viso.
«Uff, va bene» sbuffò triste guardandomi negl'occhi.

Sorrisi chinandomi per lasciargli un bacio sulla fronte, ma con un leggero movimento si spostò facendomi baciare le sue labbra morbide.

Non era il primo e ormai ci avevo fatto l'abitudine.

Nell'ultimo periodo non faceva altro che cercare i miei baci e bramare le mie attenzioni, nutrendo una sorta di gelosia morbosa nei confronti di tutti, specialmente contro il resto della band.

Non vi era momento in cui Calum mi abbracciasse su cui Luke non avesse da dire.
Ogni volta che eravamo tutti e quattro insieme, da soli, senza cameraman o giornalisti, lui ne approfittava per sedersi sulle mie gambe come a ribadire il concetto di 'proprietà privata'.

Ormai ci avevo fatto l'abitudine e avevo imparato ad accettare di buon grado tutte quelle dolci attenzioni e tentavo di fargli capire che lui era il mio unico e solo piccolo.
Volevo bene a Calum come ne volevo ad Ashton ma Luke, per me, era tutta un'altra storia.

Il bene che gli volevo andava ben oltre l'impensabile.

«Lukey...» lo rimproverai teneramente separandomi dalla sua dolce bocca con uno schiocco.
«È solo un bacio...» si difese ridacchiando e stringendosi a me, nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.
«Dici sempre così, ma ultimamente non facciamo altro...» lo punzecchai ridendo e sentendolo rilassarsi contro il mio corpo.
«Mi piacciono i tuoi baci e li pretendo perciò zitto Mikey» borbottò stringendomi come se fossi il suo peluche.