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29 dicembre 2016, Londra

Louis aveva passato tutto il 24 dicembre fuori dalla stanza di Harry, a pochi metri dalla porta aperta che gli dava la possibilità di osservare il più piccolo inerme sul letto.

Avevano deciso che per la tranquillità di Harry fosse meglio allontanarlo da qualsiasi stimolo che potesse provocargli un qualsiasi tipo di crollo.

Non dovevano sforzarlo e lui non poteva sforzarsi per cercare di recuperare quei ricordi persi, soprattutto quando la sua situazione era ancora instabile e precaria.

Louis era, quindi, rimasto seduto sulla sedia dall'altra parte del corridoio che gli permetteva di osservare dentro la stanza del più piccolo. Riusciva a percepire il nervoso di Harry e, nonostante la confusione circostante, riusciva a percepire il piccolo continuare a rigirasi nel letto scomodo.

Aveva anche sentito Harry chiedere ad un'infermiera chi fosse il ragazzo seduto su quella sedia e come mai sembrasse così sconvolto, giustificandosi con il senso di noia che lo attanagliava in quelle quattro mura spoglie e banche. Louis non doveva sentirsi ferito da quelle parole, non quando nel giro di poco avrebbe dovuto abbandonarlo per sempre.

Avrebbe dovuto iniziare una nuova vita senza il suo amore, i suoi occhi verdi ed attenti e senza il suo calore.

Era stato difficile per Zayn riuscire a farlo uscire da quell'ospedale, ma aveva promesso a Louis che sarebbe stato la sua ancora in quel mare in tempesta, almeno fino a quando Harry non sarebbe tornato da lui.

Il moro ci credeva davvero a quella promessa e proprio per questo motivo il 29 dicembre si presentò alla porta di casa di Louis con degli scatoloni vuoti in mano e un mazzo di chiavi estremamente pesante nella tasca dei pantaloni.

Il giorno dopo Harry sarebbe uscito dall'ospedale e dovevano portare tutti i suoi vestiti nel suo vecchio appartamento, facendogli credere che lui avesse sempre vissuto dentro quelle mura.

Per Zayn era difficile presentarsi a casa del suo migliore amico per portargli via tutto quello che apparteneva all'amore della sua vita, non comportandosi come se gli stesse togliendo uno ad uno ogni arto, ma sapeva che doveva essere forte per lui.

Glielo aveva promesso.

<<Louis? Mi apri, per favore?>> chiese alzando la voce, dopo aver suonato il campanello per la quinta volta. Sapeva che Louis era in casa, sentiva della musica leggera provenire dal suo appartamento ed era certo che lo stesse semplicemente ignorando.

<<Per favore, non chiudermi fuori. Fammi entrare.>> continuò iniziando a battere ripetutamente il pugno sulla porta marrone. Aspettò ancora qualche minuto, nella speranza che Louis trovasse la forza di alzarsi, senza ricevere nessuna risposta.

<<Scusami.>> sussurrò a nessuno, tirando fuori dalla tasca il mazzo di chiavi che apparteneva ad Harry, sorridendo amaramente al piccolo portachiavi rotondo con una casetta stilizzata ed una piccola scritta: "come nelle favole".

Zayn li prendeva sempre in giro dicendo che il loro sembrava la classica storia d'amore delle favole, purtroppo in questa favola non sarebbe bastato il bacio del vero amore per distruggere il sortilegio. In questa favola il loro amore non avrebbe vinto.

Entrò dentro casa, appoggiando gli scatoloni per terra e prendendosi qualche secondo per osservare quel dolce nido. La porta di casa dava direttamente sul soggiorno, mentre in fondo a destra c'era la cucina e le scale per la zona notte. Non aveva mai capito perché avessero deciso di vivere in quella casa, ma guardandola con tutti i muri tappezzati di loro foto e ricordi, non poteva pensare ad un posto migliore per condividere il loro amore.

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