Capitolo 2

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La hall dell'albergo in cui alloggiamo è ampia, ha delle finestre dalle quali scendono giù lunghe tende bianche, dei divanetti blu e piccoli tavolini di vetro rotondi, il pavimento è composto da grosse mattonelle di marmo chiaro che conferiscono all'ambiente una costante luminosità.
Riesco subito ad intravedere il gruppo, poiché di mattina presto la hall non è molto affollata. I ragazzi mi fanno cenno si seguirli verso la sala riunioni e con passa deciso mi dirigo verso di loro.
Entrando in sala vengo catturata dal l'odore di polvere che viene sollevata dalla moquette blu quando si cammina. Tutti si siedono intorno al tavolo di forma circolare, che ha su una bella tovaglia bianca, le sedie sono in tinta, ma non le tende, che sono di un blu intenso. A differenza della hall, questa piccola sala, che noi chiamiamo "sala riunioni", perché unico posto in cui decidiamo il da farsi, è poco luminosa, il che mi fa mancare l'aria.
Il direttore si accomoda e noi con lui, si schiarisce la voce ed inizia il suo discorso dicendo:< Questa mattina vi ho tutti riuniti qui perché ieri sera mi è arrivata una telefona dalla redazione, l'attacco è stato anticipato, bisogna preparare il servizio per tempo, prima del colpo, così possiamo ritornare in Italia il prima possibile, dunque questa mattina Luca e Claudia partiranno per preparare il servizio, se tutto andrà bene il loro ritorno è previsto per l'una, voi altri rimarrete qui con me e mi aiuterete a montare le interviste girate ieri alla gente del quartiere. Questa sera manderemo le interviste e il servizio, domani partiremo per far ritorno in Italia. Domande ?>. Ci scrutiamo negli occhi, tutto chiaro, come sempre il nostro direttore è molto conciso e viene subito al punto. <Bene> prosegue, <Luca, Claudia siete i miei miglior inviati, state attenti, fate un buon lavoro. Un taxi è qui fuori che vi aspetta, vi porterà a destinazione, buon lavoro.> .
Sto quasi per varcare la soglia quando sento Luca chiamare dal direttore < Sta attento, lo dobbiamo a suo padre>, lui ribatte : < non si preoccupi, l'ho promesso anche a mio padre, sarà al sicuro, non si preoccupi>.
Promesso? Cosa si saranno promessi? Cosa c'entra mio padre? Vengo assalita da tante domande, ma decido di non pensarci troppo, in questo momento devo rimanere concentrata.

...E il vento soffiaWhere stories live. Discover now