io, Jamie Black

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Prologo
♥♥caro E.C, non ho ben presente chi tu sia, ma nei miei sogni sei sempre presente. Non so cosa dire di me; sono nata quando tu non c'eri, quando credevi di esserti lasciato tutto alle spalle. Sono nata in un giorno che era in mezzo al tutto.
Ad aprile, il mese incerto, il 15 per puntualizzare la puntualità della confusione. Mio padre era felice che nascessi, ma mamma continuava a pensare a te. Non so chi tu sia, ma so che un mese dopo la mia nascita i miei mi persero, il giorno esatto in qui tu tornasti. Volevi mamma e subito accettò ma mi amava quasi quanto amava te. La confusione fu di casa e mamma subito non se ne era nemmeno accorta ma papà arrivò fuori di se e tutti iniziarono a cercarmi. Fosti tu a trovarmi e successe qualcosa. Non so cosa ma qualsiasi cosa fosse non la dimenticai. Tu ora ricordi? Sono la bambina dagli occhi neri che ti tolse la possibilità di stare con mia madre. Spero che tu non mi odi perché proprio da te non vorrei essere odiata. Ti voglio bene e so che tu sei il figlio dei miei vicini di casa. Anche loro mi hanno cresciuta. Per continuare a raccontare ti voglio dire, se non lo sai che ora ho 6 anni. Che quando avevo 3 anni è nato mio fratello Jesse Tyler e ora mamma aspetta una bambina. Sarà carina? Io non so cosa aspettarmi. I nomi possibili sono Julie scritto così o July o Jane. Mamma vuole tenere la fissa per la J. Come quella di papà. Se non ricordi lui si chiama Jacob. Jacob Black e io di conseguenza sono Jamie Black. Io dico "Jamie" ma in realtà sarebbe un altro il mio nome e non sto qui a citarlo. Spero che questa lettera ti arrivi perché ... Non so perché ma ho sempre avuto il sentore che in un modo o in un altro tu mi abbia sempre protetta. Quindi sono tua debitrice e spero che ti piaccia l'Italia. Esme dice che sei . Le voglio molto bene, sai? Come ne voglio anche a Alice. Ti mando un bacio .. Jamie
L'hai scritta Jamie penso tra me. Sì, mamma si arrabbierà ma è lo stesso. Scendo dalla mia camera. Papà non c'è, ovvio, è con il clan. Mamma invece tribola con le pentole e il pancione non la aiuta.
-mamma, vuoi una mano prima che esca?- chiedo. Lei posa le pentole mi si avvicina e mi bacia sul capo appiattendo leggermente la mia chioma quasi bruna. Somiglio da quel lato a papà e come lui ho gli occhi neri ma tutto il resto è di mamma. Adoro mamma. -dove vai amore?- Mi chiede.
Sorrido -da zia Alice e zio Jasper poi torno- la rassicuro. Sorride. È così bella ha gli occhi castani pieni di amore e bei capelli castano rossastro.
-vuoi che venga?- mi chiede dolcemente. Poi sentiamo Jesse piangere. -devi fare la mamma, io essere Jamie. Non ti preoccupare capisco- mi accarezza ancora i capelli guardandomi negli occhi poi sbuffa alzando lo sguardo.
-vorrei passare più tempo con te Jamie, sul serio. Dopo questo basta. Sto passando in ospedale tutto quel tempo che vorrei dedicare a te. Mia madre non mi perdonerebbe mai se sapesse che trascuro la sua nipotina preferita, anche involontariamente, come faccio- scuoto il capo.
-mamma va bene così, davvero. Sono come te non dimenticare- sorride e bacia ancora sui capelli -fa la brava e se non torni entro un ora ti vengo a prendere da zia, a forza- ridacchiamo poi la saluto con la mano prima di uscire dalla piccola casa di periferia in qui sto crescendo.
Mamma e papà si sono sposati pochi mesi dopo la mia nascita e sono venuti ad abitare in quella casa con me ancora in fasce. Non è molto vicino all'altro territorio, quello degli zii ma mi affretto stringendo la lettera, anche ben imbustata che ho in una mano. Poco più di dieci minuti dopo sono a casa di zia e del resto della sua famiglia e quando sono sulla porta busso, come al solito in soggezione. Dopo poco zio Emmet mi apre stringenomi a sé. -Jamie finalmente! Cominciavamo a pensare che ti fossi persa, il ché era assurdo perche nessuno più di te conosce le scorciatoie per arrivare qua-
Gli faccio segno di abbassarsi, lui lo fa e gli stampo un bacino sulla guancia paffuta del mio adorabile zio. -bella la piccola Jam- me lo restituisce e mi fa entrare nella grande casa. Dopo molte settimane rivedo zia Rosalie e le corro in contro e lei mi prende subito in braccio
-amore, quanto mi sei mancata- mi dice accarezzandomi i capelli lunghi
-anche tu mi sei mancata Zia- scendo e lei mi sorride.
Lei è bellissima, è bionda e sembra più bella di cenerentola e quasi anche più di mamma. È sposata con Emmet e credo si amino molto, ma non ne sono del tutto sicura.
-vado da Alice, 5 minuti, poi vengo- assicuro. Corro di sopra e saluto allegramente anche Jasper. Entro nell'enorme cabina armadio di mia zia e la raggiungo. -zia l'ho scritta- dico. Lei si gira e mi sorride -brava Jamie- dice e gliela passo.
-adesso andiamo a scrivere l'indirizzo e mentre stai con Rose la vado a imbucare tra la posta internazionale- mi assicura.
Mi fido di lei e solo a lei avevo detto del mio sogno ricorrente.
Lei mi aveva detto che sognavo EC e lei mi aveva consigliato di scrivergli, per vedere la sua reazione.
Zia Alice poi mi insegnava a controllare la ... "Psiche del potere" altrimenti sarebbero partite scosse di terremoto da anche solo il mio dito mignolo come anche la "telecinesi distruttiva". I miei però non dovevano sapere nulla e solo Alice lo sapeva.
-okay piccola ... Andiamo- mi prende in braccio e rido.
A sei anni, mi sembrava strano che mi riuscissero ancora tutti a prendere in braccio ma non ci facevo tanto caso. Andiamo nello studio di casa e saluto subito Carlisle che è come se fosse una versione bionda di mio padre, che in quasi tutte le circostanze è assente. Lui invece non lo è, Carlisle è come una versione molto vicina al padre perfetto: bello, dolce, che ti cura le ferite e sa capire cosa ti turba. Al contrario di mio padre. -Jam, mamma sta bene? Domani devo andarla a visitare ma tu come mia formidabile assistente cosa pensi della nostra paziente?-
-sta facendo pensieri strani, forse sono voglie ma a occhio potrebbe far uscire la sorellina presto-
Mi sorride -eccelso esame principessa, domani vedrò cosa dire alla mamma- mentre parlo con lui, Alice scrive veloce sulla busta poi mi fa segno che esce e scendo anche io seguita da Carlisle.
-Jam è nata la sorellina?- mi chiede Rosalie. Scuoto il capo -è presto ancora zia-
♥♥♥
Sono passate due settimane da quando ho spedito la lettera a EC. Oggi è il 1' marzo e a scuola facciamo un dettato. Dopo che è finita la giornata esco e papà mi è venduto a prendere. Sorrido e gli corro in contro e mi prende su subito. -Jam oggi devi andare da nonno Charlie- spero che sia la sorellina ma della sua faccia non è così. Poi arriva Alice e scendo dalle braccia calde di mio padre e mi dimeno per andare da lei. Poco dopo ci riesco e lei mi stringe sussurrando -c'è il tuo amico EC, con suoi amici. Vorrebbero conoscerti. Vuoi venire?- mi chiede.
-togli le mani da mia figlia, lei con te non viene da nessuna parte. Jamie!- dice cercando di richiamarmi.
-NO!- urlo. -io vado con Alice- dichiaro e sembra dall'
esplosione di papà che gli abbia appena sparato.
-Jamie, ascolta papà, è per la tua sicurezza, non voglio che lui ti porti via come ha intenzione di fare. Amore io e la mamma vogliamo solo proteggerti, non faremmo mai nulla che possa nuocerti- sembra abbia veramente paura
-Jacob noi vogliamo molto bene a Bella e così a Jamie, lei mi ha chiesto di vederlo e stai sicuro che non la perderemo di vista. È l'ultima speranza che abbiamo per riaverlo- mio padre abbassa il capo.
-vengo anche io, i Volturi sono imprevedibili e per quanto mi fidi, preferisco averla sott'occhio. Non la perderò di nuovo.- sembrava che in un momento il mio padre distante fosse diventato diffidente, insicuro, quasi ansioso. Alice mi fece scendere e sia lei che mio padre mi presero per mano mentre a velocità sovrumana entravamo nel bosco. Non capì chiaramente per quanto corsero ma quando smisero eravamo nei primi metri di uno spiazzo di radura bruna e alta. L'erba e l'erica mi arrivava alla vita e papà mi prese in braccio. Poco distante c'erano anche mamma col suo pancione e il resto della famiglia tranne Jesse che probabilmente era o da nonno Charlie o Billy. Poi c'erano LORO, fui certa che non li avrei dimenticati. Vestiti tutti di nero ed erano almeno 10 più quello del mio sogno che pero aveva una mantella rosso fuoco che man mano arrivava verso il terreno diventava più scura, per arrivare poi al nero. Lui sorrise e mi aggrappai al collo di papà mentre una scarica di adrenalina mi fece tremare di paura. Nemmeno un secondo dopo mi voltai ed era li. Trattenni un urlo isterico. -Jamie Black, finalmente ti rivedo. Alice dice che mi sogni, come sei dolce mio, ibrido di zio- sentì mio padre surriscaldarsi.
-Jake non mentre hai Jamie in braccio- dice mia madre.
Papà mi fa scendere e prima che possa andare da mamma, EC mi prende.
-Jamie sei molto cattiva lo sai? Mi hai fatto molto male e come hai detto sei nata quando io non c'ero e non hanno nemmeno avuto il coraggio di dirmi che hai un fratello e che stai per avere una sorella. Ma questo è scusabile ma, tu piccolo ibrido mi hai fatto molto male e mi sembra il momento che lo percepisca tu pure il mio dolore- lo guardai confusa
-so che ti stai chiedendo cosa hai fatto, certo hai scritto una lettera ma guarda cosa mi hai fatto- mi prese su una mano e fece segno alla bionda di avvicinarsi. -Jamie lei è Jane- Jane cercò di sfiorargli la mano e una strana energia statica la fece spaventosamente volare indietro. Cadde con un botto e poco dopo tornò ad avvicinarsi e EC mi posò a terra e prima che capissi uno strano dolore mi colpi in ogni parte del mio corpo.
Urlai, urlai dal primo momento contorcendomi su me stessa. Non sapevo nemmeno come identificato. Partiva dal mio cervello e si estendeva ovunque, era come se mi prendessero a martellate e che mi rompessi e mi riaggiustassi all'infinito. Sentivo persone parlare. Mamma piangeva e diceva di smettere, la sentivo lontana e così anche papà. Non sentivo nulla tranne il dolore che era ovunque. Il mio universo era diventato dolore. Sembrava non smettere mai. Sentì ridere e di colpo tutto smise e il bruciore che mi riempiva si fermò.
-Jamie non ho finito qua, tutte le volte che sentirò il bisogno di vendicarmi, tornerò e Jane sarà con me- era il centro del mio campo visivo. Quegli occhi erano arrabbiati rossi completamente insensibili -non mi dimenticare mai. Non dimenticare Edward Cullen- poi buio.

Jamie Black & ECWhere stories live. Discover now