Il regalo più bello

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La terza giornata del torneo si stava avviando verso la fine, molti giocatori ormai esausti si preparavano per uscire dal palazzetto ed andare a riposarsi insieme alla propria squadra. Tokyo veniva colorata d'un arancione accesso mentre il sole tramontava lentamente, colorando così il cielo e la terra. Il giorno stava per concludersi, chi aveva raggiunto la vittoria e chi invece era costretto ad andarsene dopo fatica e sacrifici; quel giorno di ottobre aveva segnato numerose squadre. Solo i nomi delle squadre più popolari e talentuose potevano permettersi di rimanere in classifica, ma come sempre il vincitore poteva essere solo uno. Durante il torneo nessuno aveva pietà per l'avversario, che fossero amici o conoscenti ciò che contava di più era vincere e due importanti nomi in quel torneo lo sapevano bene.


Era un giorno di ottobre molto speciale. Per l'intera la giornata i gemelli che avevano ormai conquistato tutti erano stati riempiti di auguri e di regali inaspettati. Sia per Atsumu che per Osamu quello fu un compleanno alquanto strano, mai si sarebbero aspettati di ricevere tanto affetto e cortesia da persone che non avevano mai visto né conosciuto. Era la prima volta che trascorrevano il proprio compleanno lontano dalla loro città natale, ma poterono sostenere che era stato uno dei più belli.

Fin dalla mattina i gemelli Miya furono svegliati dalle urla dei loro compagni di squadra. Tutti, compreso Kita, intonarono la canzone di "tanti auguri" porgendo ai fratelli un piatto pieno di dorayaki con qualche candelina sopra. Osamu non poté chiedere di meglio, mentre Atsumu non voleva far altro che dormire. Ad ogni modo i due passarono la colazione insieme alla squadra, ritrovandosi ad aprire numerosi regali che nessuno dei due si aspettava. Pensavano fosse finita lì, invece si sbagliarono.

Durante gli allenamenti la notizia del compleanno dei Miya si sparse per tutta la palestra, fino ad espandersi anche nel palazzo ed in poche ore tutti ne erano a conoscenza. Che fossero conoscenti, amici o sconosciuti, componenti di altre squadre, avversari del giorno e persino famosi giocatori del torneo, tutti non persero l'occasione di fare gli auguri ai due ragazzi. Verso la fine della giornata i due fratelli erano stanchi di sentirsi dire le stesse parole, persino durante la partita la banda della squadra aveva intonato una melodia per augurargli buon compleanno. Erano stanchi di quel giorno, ma comunque entrambi felici. Infondo come loro diciassettesimo compleanno non era poi così male. Tra tutti quegli auguri e tutte quelle belle parole però c'era una voce che ancora non era arrivata alle orecchie del gemello biondo.

Spesso durante il giorno Atsumu aveva incrociato il suo sguardo. La prima volta quando stava camminando per il corridoio, poco più avanti ebbe modo di vedere la figura di un ragazzo molto alto, aveva dei riccioli neri, una mascherina sul volto ed una tuta gialla e verde con la scritta Itachiyama sulla schiena. Non ebbe modo di fermarsi che fu accerchiato da numerose persone intente a fargli gli auguri, poté solo vedere quella figura passargli accanto e andarsene. La seconda volta invece durante gli allenamenti pre-partita. Accanto al suo campo l'Itachiyama aveva appena finito di giocare, i giocatori si asciugavano il sudore con asciugamani e bevevano l'acqua stremati dalla partita. In quel frangente gli occhi di Atsumu si posarono su quel ragazzo, ma quest'ultimo appena se ne accorse, deviò lo sguardo. Infine lo vide all'uscita, Sakusa Kiyoomi stava lasciando il palazzetto in compagnia di suo cugino Komori. Ebbero modo di guardarsi, ma non si parlarono nemmeno un istante.

Atsumu attendeva i suoi auguri da tutto il giorno, voleva sentire la sua voce ma non ne ebbe modo. Il sorriso che aveva avuto stampato sul viso, la felicità e l'allegria di quel giorno svanirono nel pensiero di non aver ricevuto quelle parole da una delle persone a cui teneva di più. Si malediva dal primo giorno in cui aveva capito di amare quel ragazzo, non sopportava l'idea di esser condizionato dai suoi sentimenti e di star male per qualcuno.

Eppure non poteva fare a meno di pensare a lui, da quando lo vide per la prima volta alle medie non riusciva a distogliere lo sguardo da quel ragazzo. Era dannatamente forte, le sue schiacciate e le sue battute erano eccezionali e c'era qualcosa in lui che lo affascinava. Quando Atsumu provò a parlargli per la prima volta avrebbe voluto fargli i complimenti, ma non riuscì nemmeno a trovare il coraggio e finì col rimanere in silenzio davanti a quel ragazzo. Il moro gli scambiò un'occhiataccia ed una smorfia che fece capire all'altro di essere turbato, senza dire niente si allontanò presto da quel bizzarro individuo.

Raccolta One Short SakuatsuWhere stories live. Discover now