capitolo 7

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Quando mi svegliai Marco non era più accanto a me.
Appoggiai la mano sul materasso ed era freddo questo voleva a dire che si era svegliato prima di me.
Pensavo a quello che era successo la notte prima e al solo pensiero mi fece sorridere. Solo ora notai la bellezza di questa camera con le pareti color panna, mobili scuri, cuscini neri e coperte dello stesso colore mentre a fianco al letto c'era una finestra che porta ad un piccolo poggiolo affacciato al bellissimo giardino.

A portarmi alla realtà fu una porta a fianco di me. Mi girai e lo vidi la in tutta la sua bellezza con un asciugamano legato alla vita e i capelli bagnati, si sarà fatto la doccia.
- Buongiorno dormigliona- mi disse
- Buongiorno anche a te.
- Come hai dormito?
- Molto bene grazie, devo dire che il tuo letto è molto più comodo del mio - Ridemmo per la mia affermazione
- Beh grazie, ma questo non sarà più il mio letto ma il Nostro . Puntualizzò lui.
- Quindi ... Quando porterai le tue cose qui ?
- Non so, se per te va bene anche oggi ma mi servirebbe una mano, dovrei vendere la casa, e chi mi porterà al lavoro e tu non dovresti cercarne uno?, come fai a mantenere questa casa enorme?

Ho così tante domande da fargli che non so da cosa incominciare. Lui rise probabilmente da tutte le domande che li ho fatto.
- Tranquilla, non devi preoccuparti di queste cose, dopo la morte dei miei ho ereditato così tanti soldi da mantenere questa villa per anni. Comunque se non sai come arrivare al lavoro ci sono sempre io- disse quest'ultima frase in modo molto sexi, pian piano avvicinandosi sempre di più a me fino a far sfiorare le nostre labbra.

Sapeva che mi dava fastidio questa cosa bastardo così mi buttai su di lui con le braccia al collo e trascinandolo sul letto matrimoniale. Il bacio fu lento ma molto travolgente. Ci staccammo per riprendere fiato e mi sussurrò all'orecchio:- è ora di scendere, vestiti , io ti aspetto in salotto.-
Dopo quella frase mi sentivo la faccia in fiamme forse per ľimbarazzo o forse per il modo in cui la detta: con molta calma. Solo lui mi faceva sentire così.

Corsi in bagno per farmi una doccia veloce e poi mi vestii con un paio di shorts neri e una canottiera bianca con la scritta Londra. Mi legai i capelli i una coda alta e corsi in salotto dove mi aspettava un Marco vestito con dei jeans 3/4 chiari e una maglietta blu. Che onestamente li stava molto bene.
- Ciao ti va se andiamo a fare colazione in quel nuovo ristorante che hanno aperto giù in città?, così nel frattempo prepariamo le tue cose
- Certo, ottima idea sto morendo di fame - dopo quelle parole ridemmo e uscimmo per prendere la sua auto. È una bellissima decappottabile rosso fuoco con il tettuccio si pelle nera.
Mise in moto l'auto e partimmo verso il mio (ormai ex) appartamento.

A new life, togetherWhere stories live. Discover now