CAPITOLO 6 If it makes you happy (Sheryl Crow)

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"Io non ho mai" sussurrò Louis, appoggiando la guancia contro il braccio di Harry, nascondendo il viso. "Non hai mai?" chiese Harry dolcemente, stringendo con gentilezza il braccio attorno all'altro ragazzo. Nonostante fosse più piccolo, si sentiva molto protettivo nei confronti del giovane. "Mai, sai" il tono di voce era così basso che Harry si accostò ulteriormente a lui, l'orecchio vicino alle labbra di Louis per cercare di cogliere le parole bisbigliate. "Con un'altra persona, io non ho mai", sbuffò frustrato, facendo un gesto verso il cavallo dei pantaloni. Harry sbarrò gli occhi, ma cercò di mantenere un tono di voce basso chiedendo: "Non hai mai provato piacere con un'altra persona?". La sua voce tradiva il suo stupore. Louis si ritrasse, scuotendo la testa e mettendo una certa distanza tra loro. "Non mi piace" stavolta la voce era più sicura, l'espressione imbronciata: "Non mi piace, quello che mi fanno, quello che hai fatto". La frase terminò in un sussurro appena udibile. "Cristo" sibiliò Harry: "Cristo, mi dispiace, mi sento una merda. Sono come tutti gli altri", scosse la testa cercando di nascondere gli occhi lucidi per le lacrime che si stavano formando. "No" protestò con veemenza Louis, incontrando lo sguardo con Harry: "No, non sei come gli altri. Tu mi parli". La semplice constatazione del più grande fece gelare il sangue nelle vene del riccio, erar insopportabile il pensiero di tanti uomini che usavano il ragazzo senza neppure rivolgergli la parola, trattandolo come un oggetto. Harry sorrise con dolcezza a Louis, accostandosi di nuovo all'altro e stringendolo con un braccio, spingendolo con dolcezza verso di sé. Come era diverso ora, Louis. Non era lo spogliarellista sfacciato o il freddo assistente di suo padre. Era solo un ragazzo fragile e solo, con dei profondi occhi blu che gli facevano battere tremendamente il cuore. "Cosa", iniziò con voce roca Harry, schiarendosi poi la voce: "Cosa ti piace?". Louis lo guardò con un sorriso stranamente timido, poi alzò le spalle senza rispondere. Harry ridacchiò nervoso: "Voglio dire, avrai in qualche modo", si interruppe arrossendo imbarazzato. Anche Louis fece una risatina nervosa, mettendosi la mano davanti la bocca. Poi, Harry sbottò: "Voglio dire sarai venuto qualche volta!". Entrambi scoppiarono a ridere, poi Louis annuì e sussurrò: "Certo", dopo una pausa aggiunse in tono distaccato : "Da solo, so darmi piacere da solo". Il riccio lo fissò per un secondo, poi si avvicinò, sfiorandogli il viso con una mano: "Potresti", si leccò le labbra incerto: "Provare altro?". Louis lo fissò senza capire, si irrigidì ma non si ritrasse. Nuovamente, Harry si sporse verso di lui come volesse baciarlo, ma si fermò lasciando che i loro occhi si incontrassero per capirsi. Louis fece un sorriso imbarazzato: "Io non so, non so farlo". Harry corrugò la fronte, cercando di capire a cosa si riferisse. Poi, prese un sospiro senza smettere di guardarlo con tenerezza ed accostò delicatamente le sue labbra a quelle dell'altro. "Posso?" sussurrò in tono lieve Harry: "Posso baciarti? Posso mostrarti come si fa?". Louis rimase in silenzio, imbarazzato e combattuto. Il suo sguardo si spostava dalle labbra carnose del ragazzo ai suoi occhi, così chiari e sinceri. Poi, il maggiore annuì senza dire nulla ed Harry gli dedicò un bellissimo sorriso prima di poggiare con dolcezza le labbra sulle sue. Nessuno dei due si mosse, all'inizio. Harry voleva che Louis si sentisse a suo agio. così aspetto che fosse il primo a muoversi. Dopo qualche istante sentì le braccia di Louis avvolgerlo e attirarlo di più contro di sé, così Harry schiuse le labbra, per approfondire il bacio. Louis lo imitò, socchiudendo a sua volta la bocca e mugolando leggermente, quando sentì la lingua calda del più giovane insinuarsi nella sua cavità, accarezzandone delicatamente ogni angolo. Harry fu colto completamente di sorpresa, quando dopo una breve esitazione Louis iniziò a ricambiare il suo bacio con passione, spingendo il suo corpo contro di lui. "Louis" mormorò il riccio ritraendosi appena, le labbra che ancora si sfioravamo. "Hmm" mugolò semplicemente il maggiore. Harry sorrise, afferandogli i fianchi con le mani e spigendosi contro di lui, con un movimento sensuale. "Louis?" lo chiamò in tono malizioso, chinandosi poi per baciarlo dietro l'orecchio, il suo fiato caldo che ottenne un fremito dall'altro. "Vuoi?" sussurrò Harry nel suo orecchio, con voce roca, Louis lo fissò confuso con gli occhi socchiusi e le guance rosse. Il riccio gli sorrise ancora, una strana luce negli occhi mentre si sfilava la camicia, con un gesto lento e deliberato. Il maggiore seguì i suoi movimenti, spostando poi lo sguardo sul corpo tonico e tatuato del più giovane. Inconsciamente, si passò la lingua sulle labbra ed Harry annuì tra sé, decisamente soddisfatto dalla reazione. Si chinò in avanti sul letto ed infilò le mani sotto la felpa di cotone di Louis, accarezzandolo. "Harry?" chiese il maggiore, la voce che tradiva preoccupazione ed una forte emozione. Harry scese lentamente, infilando una mano dentro i pantaloni di Louis, per sfiorare il suo principio di erezione con un sorriso soddisfatto ed allusivo. L'altro era visibilmente nervoso, ma il riccio lo rassicurò, sussurrandogli con voce roca: "Mi vuoi, Louis?". Il più grande si spostò leggermente indietro, ma Harry lo trattenne per i fianchi, sollevandosi poi per sedersi sopra di lui, le gambe intorno alla vita ed il fondoschiena esattamente sul membro ora completamente duro dell'altro. Il riccio gli sorrise con aria soddisfatta e maliziosa: "Direi di sì, vero?". Louis sembrava aver perso la capacità di parlare, era confuso ed eccitato per la prima volta da un'altra persona. Si fece coraggio, sussurrando: "Io non so farlo, non ho mai", si interruppe per aggiungere poi più deciso: "Non voglio farti male". Harry lo fissò a lungo, perdendosi negli occhi improvvisamente dolci, mentre gli confessava di volergli risparmiare un dolore per lui evidentemente familiare. "Mi fido di te, Louis" sussurrò con voce rotta, cambiando poi tono per chiedere quasi allegro: "Hai anche qui un cassetto molto fornito?". Louis annuì quasi timidamente, accennando al comodino. Il riccio di alzò, raggiungendo il cassetto ed aprendolo con decisione. Quando si voltò, con in mano un piccolo tubetto e una bustina, vide che l'altro si era sfilato la felpa ed il pantalone, sdraiandosi sul letto con indosso solo dei boxer neri corti ed aderenti. Lo fissava con gli occhi leggermente lucidi, l'espressione incerta. Harry gli sorrise, balzando praticamente sul letto, dopo essersi tolto i panataloni a sua volta. Si avvicinò con cautela, notando il nervosismo dell'altro e gli sorrise tenero e malizioso al tempo stesso. "Harry" sussurrò Louis, ma il riccio si piegò su udi lui posandogli un bacio leggero sulle labbra per zittirlo, poi bisbigliò sulle sua labbra: "Io mi fido di te, tu fidati di me, ok?". Il maggiore sorrise ed annuì, mentre l'altro si liberava dei boxer mostrandosi completamente nudo a lui. Louis lo ammirò a lungo, lo sguardo che percorreva la pelle bianca, il corpo tonico e flessuoso. Improvvisamente, non poteva più aspettare così si liberò a sua volta dell'intimo e si allungò per accarezzare le cosce del più giovane, fissandolo con occhi carichi di desiderio. Harry si morse le labbra, mentre si affrettava ad aprire il tubetto di lubrificante. Fece per cospargelo sulle proprie dita, quando Louis glielo prese di mano: "Lascia, faccio io". I loro sguardi si incontrarono, rimanendo a lungo incastrati per trasmettersi una sensazione di intimità e confidenza nuova per entrambi, una fiducia mai provata prima per un'alrta persona. "Ok" rispose semplicemente Harry, sdraiandosi sulla pancia e sollevando leggermente il fondoschiena mentre Louis si inginocchiava dietro di lui. Le mani del maggiore si mossero attente e delicate, allargandolo con cura e usando il lubrificante per prepararlo adeguatamente. Harry si godette le carezze, mentre sentiva la propria eccitazione crescere. Di solito era lui ad avere il controllo, anche se non erano mancate occasioni per sperimentare durante i primi anni di università. Tuttavia, soprattutto con ragazzi che conosceva poco, preferiva essere lui al comando. Ma con Louis era diverso, si sentiva al sicuro e curato, si sentiva quasi amato. "Sei così bello, disteso per me" sussurrò Louis con voce roca, la bocca vicina alle natiche piccole e sode e il respiro che faceva fremere il ragazzo sotto di lui, sfiorandolo leggermente mentre le sue mani si facevano più ardite. Lo penetrò con estrema delicatezza, sussurrandogli frasi di apprezzamento che causarono una serie di gemiti da parte del riccio, in parte soffocati contro il cuscino. Con due dita dentro l'altro, Louis gli sussurrò: "Dimmi, Harry, vuoi sentirmi dentro di te? Vuoi essere il primo per me?". L'idea di essere il primo ragazzo a dargli finalmente piacere, fece eccitare talmente Harry che cominciò a lamentarsi: "Ti prego, Lou, ti voglio tanto. Prendimi, prendimi. Adesso". Louis, avendo giò indossato il preservativo, ritrasse la mano e si posizionò per penetrare il più giovane. "Sei sicuro?" chiese, esitando. "Cazzo, sì!" quasi urlò Harry: "Muoviti, Lou!". Con una risatina soddisfatta, il maggiore lo afferrò per i fianchi e spinse la punta del proprio membro lentamente dentro di lui. Arrivò a metà della sua lunghezza, poi si ritrasse e spinse di nuovo con forza. I suoi movimenti erano accompagnati da urletti di piacere di Harry, che si sollevò sulle ginocchia per agevolare il suo lavoro. Quando fu completamente dentro di lui, Louis fece un respiro profondo e cominciò a muovere i fianchi ad un ritmo frenetico, che Harry assecondò immediatamente. "Dio, Harry. È così bello" esclamò Louis, aumentando ancora il ritmo menre Harry praticamente urlò, sentendo il membro di Loui toccare finalmente la sua prostrata e raggiungere quel perfetto equilibrio di dolore e piacere che lo fece venire, urlando il nome dell'altro. Percependo il piacere travolgere l'altro, il suo membro che veniva risucchiato dal calore di quel corpo perfetto, Louis venne a sua volta con un grido smorzato, accasciandosi poi esausto.

Harry si riprese dopo qualche minuto e diede una leggera spinta a Louis, che cominciava a pesargli addosso. Il maggiore si scostò, passando però un braccio attorno alla vita del più giovane per tenerlo stretto a sé. "Direi che ti è piaciuto" osservò Harry soddisfatto, la voce arrochita dal piacere e dalla stanchezza. Non voleva altro che starsene tra le braccia del maggiore. Ma Louis, con un sospiro si staccò da lui e disse: "Devi andartene, Harry. Des tornerà a momenti". Il riccio spalancò gli occhi, aveva completamente dimenticato suo padre, l'altro gli sorrise con aria maliziosa: "Abbiamo scopato nel letto di tuo padre" e non poté trattenere una risata, "In realtà" ammise Harry con aria soddisfatta e sbarazzina: "Tu mi ha scopato nel letto di mio padre. Peccato non poterglielo dire, vorrei proprio vedere la sua faccia". Louis non apprezzò il tono giocoso di Harry, limitandosi a scuotere la testa mentre recuperava velocemente i loro abiti e si liberava del lubrificante e del preservativo usato.

I passi di Desmond risuonarono sulla scala un quarto dìora dopo, Harry aveva appena chiuso alle proprie spalle la porta della camera degli ospiti. Si voltò rilasciando il respito che aveva trattenuto, per ritrovarsi davanti Niall che lo fissava con aria piuttosto arrabbiata. "Si può sapere cosa stai combinando?" sibilò l'amico a bassa voce, consapevole anche lui del ritorno del padrone di casa. Harry fece un piccolo sorriso di scusa e cercò di sistemare i capelli, senza molto successo. "Stavo con Louis" rispose semplicemente, Niall lo scrutò con attenzione, chiedendogli diretto: "Ci vai a letto, Harry? Perché dal tuo aspetto le cose sono due: avete avuto un incontro di lotta oppure avete scopato". Harry si avviò lentamente verso il proprio letto, cercando di evitare lo sguardo dell'amico. Era stato così bene, si era sentito così speciale per un breve istante, ma, ora sapeva che suo padre era tornato e si era diretto in camera, dove avrebbe diviso il letto con Louis. "Niall" sussurrò tristemente: "Si può essere felici e disperati al tempo stesso?".

If it makes you happy (Sheryl Crow)

I been long, a long way from here
Put on a poncho and played for mosquitoes
And drank 'til I was thirsty again
We went searchin', through thrift store jungles
Found Geronimo's rifle, Marilyn's shampoo
And Benny Goodman's corset and pen
Well, okay, I made this up
I promised you I'd never give up

If it makes you happy
It can't be that bad
If it makes you happy
Then why the hell are you so sad?

You get down, real low down
You listen to Coltrane, derail your own train
Well, who hasn't been there before?
I come 'round, around the hard way
Bring you comics in bed, scrape the mold off the bread
And serve you French toast again
Well, okay, I still get stoned
I'm not the kind of girl you'd take home

If it makes you happy
It can't be that bad
If it makes you happy
Then why the hell are you so sad?
If it makes you happy
It can't be that bad
If it makes you happy
Then why the hell are you so sad?

We've been far, far away from here
Put on a poncho and played for mosquitoes
And everywhere in between
Well, okay, we get along
So what if right now, everything's wrong?

If it makes you happy
It can't be that bad
If it makes you happy
Then why the hell are you so sad?
If it makes you happy
It can't be that bad
If it makes you happy
Then why the hell are you so sad?

Traduzione If it makes you happy (Sheryl Crow)

Sono stato lontano da qui
ho messo su un poncho
e suonato per le zanzare
e ho bevuto sino a quando
non ho avuto di nuovo sete
siamo andati a cercare
nelle giungle dei discount
abbiamo trovato il fucile di Geronimo
lo shampoo di Marilyn
e il corsetto e la penna di Benny Goodman

Così, ok, ho fatto questa canzone
ti ho promesso che non mi sarei mai arreso

Se ti fa felice non può essere così male
se ti fa felice allora perché diavolo sei così triste?

Stai andando in basso
ma veramente in basso
ascolti Coltrane
deragli il tuo stesso treno
ma chi non ci è passato?
Io ti sto attorno
ti porto i fumetti a letto
tolgo via la muffa dal pane
e ti preparo un'altra volta un toast

Così, ok, mi stupisco ancora
non sono il tipo
che porteresti a casa

Se ti fa felice non può essere così male
se ti fa felice allora perché diavolo sei così triste?

Se ti fa felice non può essere così male
se ti fa felice allora perché diavolo sei così triste?

TORN - LARRY FANFICTIONWhere stories live. Discover now