-Ti vedo dietro quei capelli, Cloe- pronuncia il mio nome con un astio marcato.
-E cosa vedi, Alexander?-
-Oh, lo sai- bisbiglia. -Eccome se lo sai-
~Mistery Romance~
Alexander Wright sa benissimo cosa serve per attirare una ragazza: i soldi. Fi...
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Non posso crederci. Mia madre mi ha venduta a un miliardario per dei soldi? Siamo seri?
Entro in casa furibonda. Marcio per il corridoio, irrompo in camera sua.
"Ma si può sapere cosa ti salta in mente?!" urlo, sbattendo i piedi.
Le sue labbra si incurvano in un sorrisetto. "Era necessario. Non sei felice? Sarai miliardaria!"
Lo dice con una tale enfasi, che potrebbe mettersi a saltellare come un bambina, battendo le mani.
"Mi hai venduta!" sbotto. "Ti pare normale?!"
Mi mordo il labbro, il cuore batte all'impazzata.
"Venduta è una parola forte...non avevi detto di voler aiutarmi?"si giustifica.
La fulmino con lo sguardo. "Si, ma non così!"
Ruota gli occhi. "Hai accettato vero?!"
"Ovvio che no!"
Lei si acciglia. "Cloe!" mi sgrida. Inizia a mancarle il fiato.
Che melodrammatica.
Sembra una drama queen del liceo.
"Ma fammi il piacere!" grido. Faccio per uscire dalla stanza, ma lei mi urla dietro.
"Hai il suo numero?" mi chiede.
Annuisco.
"Ti prego chiamalo! Accetta!" mi supplica.
Mi guardo attorno. Ho come un vuoto profondo in petto. Mi sento tradita da qualcuno che aveva ottenuto la mia fiducia. Da qualcuno che si è presentato a me come un amico. Sento un profondo vuoto dentro di me. Non riesco a reagire. È come se fossi pietrificata.
Ti ha venduta, Cloe. Non ti ha mai voluta.
Il mio cervello inizia a produrre una marea di paranoie.
La guardo negli occhi. Ogni briciolo di speranza si frantuma mentre mi perdo nella loro oscurità.
Sembra che loro la stiano cercando, e stanno quindi assorbendo la mia.
La lascio senza una risposta, non mi degno neanche di aprire bocca.
Poi però, una domanda mi sale in testa. "Ma chi diamine era quel tizio?"
Lei mi guarda interdetta. "Non si è presentato?"
Scuoto la testa. "Ha detto che non era necessario. Mi ha dato solo il suo numero. Vuole che lo chieda a te."
"Non l'hai riconosciuto?" domanda come se fosse ovvio.
"Oh sì, certo" ironizzo. "Ti ho chiesto chi è solo per conversare, sai com'è"
