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I miei occhi saltano sugli uomini che riempiono il sottosuolo, tutti gli occhi sono puntati su di me e con loro le loro armi.

Criminali, tossici, mercenari e pazzi riempiono questo posto, tutta la feccia è libera. Uno dei risultati della rivolta, carceri e centri di recupero vuoti e i loro abitanti si sono annidati come larve sotto terra.
Gli anarchici che hanno dato il via alla rivolta insieme a semplici cittadini rivoluzionari.

Bobby mi affianca immediatamente e parla con Felix, ormai i miei capelli sono allo scoperto così come il mio viso, la bandana si è abbassata lasciandomi esposta.

<<è solo una ragazza qualsiasi, non c'è niente da nascondere. Non sapevo ti dovessi elencare tutti i miei compratori>> I gemelli sono miei amici fidati, li conosco da anni, mi hanno sempre assicurato ottima merce in cambio delle stoffe migliori che conservano per loro o rivendono. Le stoffe come il cibo in epoche come queste sono beni essenziali, soprattutto in un paese freddo come Amsterdam.

<<hai ragione, ma adesso sono curioso>>inizia Felix, facendo abbassare le armi e calmando le anime agitate, prima di muovere qualche passo verso di me.
<<cosa ci fai qui da sola?>>chiede, studiandomi attentamente.
I suoi capelli biondo ghiaccio sono raccolti in un codino dientro la nuca lasciando i lati rasati e i suoi occhi sono altrettanto freddi.
Due piercing incorniciano i lati delle sue labbra, e come Bobby tatuaggi e cicatrici adornano lembi di pelle scoperta.

Fisso il suo collo e riconosco il marchio dei mercenari, sette frecce disposte in modo circolare.

<<esattamente quello che fate voi, prendo quello che mi serve>>parlo per la prima volta e mi fingo più sicura di quanto non sia mai stata.
Sorride alla mia risposta e Bob rimane pronto a saltare se necessario.
<<hai fegato ragazzina, ma sai cosa sta per succedere vero?non è sicuro qui>>prima di parlare si avvicina a me, come per non farsi sentire dagli altri e quando vedo il mio amico rilassarsi capisco che Felix non è una minaccia, non per me almeno.

<<sono qui proprio per questo>>taglio corto e faccio cenno a Bob di darmi quello che mi serve. Infila altri coltelli e mi lascia il pugnale prima di chiudere la borsa e io lo guardo storto
<<scordati le pistole, se dovesse succedere qualcosa te le porterò io stesso, fino ad allora accontentati delle lame>>risponde secco, prima di spingere la borsa contro il mio petto. Sospiro ma non controbatto, consapevole della sua lealtà.

Il mio cappello si posiziona sotto il mio viso e lo afferro prima di alzare la testa verso Felix che me lo porge
<<ti consiglio di rimetterlo, c'è gente più pazza di me>>nascondo i capelli e abbasso la visiera sugli occhi prima di alzare il cappuccio, vorrei rispondergli che lo so ma resto in silenzio.
Bobby accenna un segno di ringraziamento all'uomo prima che io mi volti verso di lui.
<<Felix è apposto, ma non fidarti dei suoi uomini>>parla il mio amico alle mie spalle e il sottoscritto acconsente.

Accenno un si con il capo e guardo il mio orologio, ho già perso più di mezz'ora.
<<vieni con me, ti farò conoscere il sottosuolo potresti averne bisogno, stanno arrivando tempi bui>>
Fisso il mercenario davanti a me, prima di avere il consenso di Bob, poi lo seguo.

Alzo la bandana sul viso e presto il rimbombo della metropolitana mi squarcia i timpani.
<<non allontanarti da me o potresti ritrovarti con un rene in meno>>alzo gli occhi di scatto verso di lui prima che le porte si spalanchino e lui mi getti la dentro.
Pieni di graffiti e le A rosso sangue a ricoprire ogni superficie vetrata.

Mi guardo in torno attentamente, aiutandomi con i riflessi dei finestrini per non permettere agli altri di vedermi.
<<non ci fermeremo sotto terra, vedrai il sotto suolo da qui dentro. Ti mostrerò solo una via di fuga che ti permetta di evitare i soldati>>spiega rimanendo immobile davanti a me, comprendomi da occhi indiscreti
<<ma non sarò protetta da voi>>rispondo, alzando i miei occhi cupi verso di lui.

<<se dovessero prenderti fai il mio nome e poi hai la mia benedizione per tagliargli la gola>>sorride, riferendosi alla mia aggressione.

Rimaniamo in silenzio lungo tutto il viaggio e io ringrazio mentalmente Bob per non avermi lasciato nelle mani di un pazzo.
Lui non avrà più di trent'anni, forse meno, a differenza dei gemelli che ne hanno ormai cinquanta, sono curiosa di sapere com'era il mondo prima ma rimango in silenzio.

Ogni fermata mi rivolta le viscere, la puzza di sangue è tremenda e nel cammino riesco a vedere banchi con fumogeni, armi d'assalto, maschere, droghe di ogni tipo e gli uomini che prendono quella roba sono terrificanti.
Solo di pochi il volto e scoperto e non di certo per il fumo visto i purificatori. Tatuaggi diversi li ricoprono, riconosco alcuni mercenari per le frecce, altri sono pieni di sangue o armati fino ai denti.
<<Felix, chi sono?>>chiedo, puntando gli occhi fuori dalle porte del vagone fermo.
<<sono venditori di organi, assassini o pazzi>>spiega con calma e per un secondo dimentico che lui è uno di loro, d'altronde il suo lavoro è uccidere per vivere.

<<non guardarli mai, se vuoi mischiarti con gente del genere devi sembrare una di loro o sarai la loro preda>>rimango in silenzio, guardandoli attentamente, serrando il pugno intorno al pugnale nella mia tasca.
<<perché portano le maschere?ci sono i purificatori>> chiedo a bassa voce, la mia altezza di certo suscita abbastanza sospetti ma la mia voce sarebbe la lettera di morte.

<<alcuni di noi mercenari la portano per non essere riconosciuti, altri la portano per non farsi riconoscere da gruppi rivali nei giorni di scambio, altri sono semplicemente pazzi ed è il loro tratto distintivo, come i tatuaggi>>li studio attentamente e cerco di memorizzare il più possibile, la metro riparte e uno sprazzo di luce ci raggiunge dal tunnel.

<<come faccio a distinguerli?>>chiedo, ma la luce ci investe e abbasso il capo per non farmi vedere da nessuno. Felix mi sovrasta per assicurarmi copertura e quando finalmente le porte si aprono mi tira giù camminando dietro di me indicandomi dove andare.

Sprofondo immediatamente nel fango, l'erba coperta dalla neve ormai diventata scura per essersi mischiata con la terra calpestata da decine di uomini.

Alzo la testa per capire dove sono e mi rendo conto di essere nella ferrovia fuori dalla città, quando mi volto la metro non c'è più e binari vuoti conducono fino al baratro da cui sono appena uscita.

Spazio autrice:

Eccomi qui con un nuovo capitolo.
A quanto pare questo Felix non è una minaccia, ma adesso che sono fuori cosa succederà?

Come sempre spero che questo capitolo vi piaccia, votate e commentate per farmelo sapere.

Lilhi.

Lying worldWhere stories live. Discover now