VII

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"Conoscere la propria oscurità è il metodo migliore per affrontare le tenebre degli altri"


TAYLOR

Chiudo l'armadietto quando sento delle mani forti circondarmi la vita. Lo riconoscerei ovunque il suo tocco. Mi giro ed infatti è Aaron che mi accoglie con un sorrisino.

-Ciao- mi saluta, non mi da neanche il tempo di rispondergli che le sue labbra sono sulle mie. Gli poggio le mani sul petto e lo allontano lentamente. Non che non voglia baciarlo, ma siamo a scuola e soprattutto lui si sta comportando in modo  strano.  

-Cosa hai?-  mi chiede dopo aver visto il modo in cui lo ho distaccato da me.

-Siamo a scuola, non posso darti ciò che vuoi da me- 

-Tu cosa ne sai di ciò che voglio?- mi sussurra all'orecchio ed il mio corpo non può fare a meno di fremere al sentire del suo tono basso e roco.

-Cerchi sempre la stessa cosa- affermo convinta.

- O magari cerco anche qualcos'altro e non te ne sei mai resa conto- aggiunge dopo poco. Fortuna vuole che l'ora dopo abbiamo letteratura inglese insieme. Per questo melo ritrovo anche come compagno di  banco, non posso negare che una parte di me ne è contenta.

ARYA

Ho deciso di trasferirmi da mio fratello. Leverò il disturbo ai Clarck e avrò più libertà, mi ha fatto vedere la casa, è grande, anche troppo per due persone ma, proprio per questo riuscirò a stargli alla larga più facilmente. Mi dirigo in classe però, passando davanti al bagno sento dei singhiozzi. Decido di entrarci per vedere da chi provengono. Busso delicatamente alla porta chiedendo se vada tutto bene. 

-A-Arya?- domanda piano una voce. Mi ha riconosciuto, ma io ancora non comprendo chi è. 

-Sì, sono io, posso aprire?- chiedo incerta.

 La porta che è davanti a me si spalanca, dietro c'è Rubin. Mi concedo un attimo per osservarla, passo lo sguardo prima sul suo viso per poi scendere sul suo corpo, una macchietta rossa sulla manica attira la mia attenzione. Le prendo il braccio preoccupata, lei confusa mi lascia fare. Quando però vede che faccio per sollevarle la manica per trovare l'origine del sangue la ritira subito. La guardo negli occhi, evita il mio sguardo, ma quando lo riporta su di me e riesco a vedere il dolore e il senso di colpa che la divorano, capisco che non c'è bisogno di parole. 

-Ei, che succede?- sembra non riesca a parlare. La porto sul davanzale della finestra, la faccio sedere e ci riprovo. 

-Che hai?- 

Finalmente mi da una risposta seppure balbettando :- E' fratello, è stato espulso con il suo migliore amico, lui va alla scuola qui accanto ora però si dovrà trasferire in questa.-

 La scuola accanto è quella di Aaron e Taylor, la ragazza con cui ho il corso in comune essendo che questi ultimi  comprendono gli studenti di entrambi gli istituti. Sono confusa per questo le porgo un'altra domanda :-Tu sei triste perché viene qui?- 

- No perché quando lo scoprirà mamma ne resterà delusa, quindi staranno male tutti e due, di conseguenza ci starò anche io e non riesco a non pensare al fatto che se ci fosse stato qui papà...- non riesce a terminare la frase senza scoppiare a piangere. La abbraccio semplicemente lasciando che sporchi di mascara la mia maglietta. 

Torno a casa stanca morta, mi butto sul letto cercando di riordinare le idee, con la mano intanto gioco con il laccetto del bracciale nero che porto al polso da quando lo ho trovato in quel negozio di cartoleria e vinili. Sollevo il braccio ed inizio ad osservare meglio quel filo con la pietrina militare che credo proprio sia finta. Sopra vedo che è inciso qualcosa, non riesco a leggere bene cosa però decido di lasciar perdere quando ricevo una telefonata di Tiffany.

TIFFANY

Sono. Troppo. Indecisa. Stasera ci sarà la festa alla confraternita, quella organizzata da Aaron e i suoi amici. Non ho la più pallida idea su che mettermi. Conoscendo chi ha dato la festa  probabilmente ci sarà mezza scuola. Compreso Logan, non che faccia così tanta differenza, abbiamo passato una bella serata, ridendo e scherzando molto, ma so che è l'ex di Arya e per questo non potrà mai esserci nulla, ma soprattutto non ho più intenzione di dipendere da un uomo. Sono libera, forte ed indipendente, già ci ho sofferto e rifarlo è l'ultima delle mie intenzioni. Se mi faccio bella è perché amo sentirmi così, se do importanza al trucco e ai vestiti è perché vedermi perfetta mi piace, se il mio più grande sogno è quello di fare la modella ci sarà un motivo. Compongo il numero di Arya, sarò anche appassionata di moda ma, il consiglio della mia migliore amica lo vorrò sempre. Risponde al secondo squillo.

-Tiffy, dimmi-

-Stasera vieni?-

-No-

-Daii-

-Non se ne parla-

-Ti prego-

-No, tu vai io mi faccio un bagno caldo e il rewatch di  "the vampire diaris"- 

-Ho capito, come sempre andrò da sola mentre tu ti riguardi per la millesima volta quei fighi di Ian e Joseph  e  io stanotte ti racconterò tutto-

-Chiamami a notte fonda e ti meno-

-Lo farò comunque, lo sai vero?- 

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