Capitolo 16: Spicca il volo

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Io, Clarissa, Emma e i ragazzi, entrammo in uno dei locali più chic del posto, ovvero, "Mas".
<< Ragazzi, secondo me abbiamo fatto un'enorme cazzata. Senza una prenotazione, qui, non troveremo mai posto. >> Disse Clarissa.
Mi sembrava molto scocciata, sbuffava in continuazione.
<< Perché? Non ditemi che nessuno ha pensato di fare una telefonata al locale? >> Chiese Leo.
Emma, che invece era di fianco a me, rivolse uno sguardo preoccupato a Clarissa.
Perché erano tutti così nervosi? Bastava solo cambiare locale.
<< Scusate ragazzi... Cambia qualcosa se, eventualmente, andiamo da un'altra parte? >> Chiesi.
<< Si, assolutamente. Questo è il nostro locale preferito. Veniamo sempre qui, ogni settimana, quindi sarebbe un peccato se, dopo tutto questo tempo, dovessimo trovare tutti i posti occupati. >> Rispose Leo.
Per me era totalmente assurda quella discussione, non potevano esserci rimasti male sul serio, era una così stupida.

Miguel era lì che osservava in silenzio, poi, improvvisamente, iniziò a ridere, attirando la nostra attenzione su di sé.
<< Che hai da ridere?! >> Disse Clarissa.
<< Mi fa ridere vedere come vi stiate rovinando una serata per un locale. Ragazzi, è assurdo, dai. >> Fece lui.
Rimanemmo tutti in silenzio, io in particolar modo.
Non avevo nessuna confidenza con loro, quindi preferì farmi i fatti miei.
<< E poi siete anche troppo ingenui. Io e Jacopo abbiamo già prenotato un posto, ci tocca solo chiamare un cameriere ed accomodarci. >> Continuò.
Di colpo, Clarissa ed Emma esultarono abbracciandosi.
<< Grande Miguel! Non potevamo rompere la tradizione. >> Esclamò la mia coinquilina.
<< Già, sai che malaugurio poi. >> Replicò Emma.
<< Dai, andiamo. >> Disse il ragazzo.
Mentre Leo e Miguel spiegavano al cameriere di aver prenotato telefonicamente un tavolo, qualcuno alle nostre spalle ci chiamò.
<< Ehi, ragazzi! Sono arrivato giusto in tempo. >>

Quella voce...
L'avevo già sentita da qualche parte ma... Dove?
Voltandomi verso il misterioso invitato, rimasi a bocca aperta.
Quel ragazzo era lo stesso che mi aveva aiutata mentre ero in volo!
<< TU?! >> Esclamammo in coro io e lui.
<< Che? Vi conoscete già? >> Chiese Clarissa.
<< Ma certo che lo conosco! >> Risposi.
<< Ti avevo scritto un messaggio per ringraziarti, ma non hai mai risposto. >>
Notai che Jacopo era molto in imbarazzo.
<< Chiara! Ma cosa ci fai qui? Come conosci i miei amici? >> Chiese lui, stupito.
<< Non cambiare discorso. Perché non ti sei fatto più sentire? Pensavo fossimo amici, ormai. >>
<< Assolutamente si, stai tranquilla. Non ho potuto rispondere perché sono stato molto impegnato. Anzi, visto che siamo qui, ti dico che sono molto felice di sapere che tu abbia apprezzato il mio aiuto, in aereo. >> Disse Jacopo facendomi l'occhiolino.
<< Aereo? Vi siete conosciuti in volo? >> Chiese Leo.
<< Si, è una storia lunga. Magari dopo vi racconteremo. >> Rispose Jacopo.
<< Esatto, magari potreste raccontarci la vostra storiella mentre prendiamo posto e mangiamo qualcosa, che ne dite? >> Propose Clarissa.
Tutti noi fummo d'accordo con la sua proposta, infatti, dopo pochissimi secondi, ci sedemmo ed ordinammo svariate cose.

Mentre aspettavamo che i nostri ordini venissero consegnati, io e Jacopo ne approfittammo per raccontare agli altri il modo in cui ci eravamo conosciuti.
Spiegai ai miei nuovi amici quanto fossi terrorizzata dall'aereo e quanto temevo l'idea di doverci risalire per ritornare a casa, di tanto in tanto.
Emma, a quel punto, tentò di rassicurarmi, spiegandomi che anche lei, all'inizio, era spaventata dall'aereo e di come, col tempo, quei viaggi iniziarono a piacerle.
<< È tutta questione di abitudine. Non temere. >> Disse Emma.
<< Grazie mille. Ho provato a risolvere la cosa anche con l'aiuto della mia psicoterapista ma, forse perché quella è stata la mia primissima volta, mi sono sentita comunque male. Vorrei riuscire a contenere le mie paure, ma so che ci vorrà del tempo, prima di poterci riuscire. >> Risposi.
<< Costanza e perseveranza sono i due ingredienti segreti. Ricordalo sempre, Chiara. >> Fece Leo, intromettendosi alla discussione tra me ed Emma.
<< Non solo, caro Leonardo. Uno dei segreti principali, per abbattere un pensiero come la paura di volare, è crederci. Devi crederci, Chiara. Crederci, crederci sempre! È questa la vera chiave. Se tu credi di potercela fare, allora hai vinto. Non c'è nulla che tu non possa superare o portare a termine. Hai già dimostrato a te stessa che puoi vincere su ogni cosa, perché non sei mica morta, in aereo. Abbatti queste tue convinzioni e spicca il volo. >>

Dolce amaroWhere stories live. Discover now