Capitolo 5: la calma prima della tempesta- 2° parte

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Attraversarono un breve tratto di foresta fino a fermarsi di fronte a un imponente alloro

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Attraversarono un breve tratto di foresta fino a fermarsi di fronte a un imponente alloro. Solo dopo averla aiutata a scendere dal quadrupede, il mantello scarlatto dischiuse le labbra.

«Avete una predisposizione innata per cacciarvi nei guai. Ne siete al corrente oppure vostra zia non ve l'ha mai riferito?» sbottò legando le redini del cavallo a un ramo.

«E voi invece? Siete consapevole che il vostro umore cambia in modo repentino da un minuto all'altro? Prima eravate gentile, e ora mi rimproverate.»

«Non ho alcun problema con l'umore. Mi sono preoccupato per voi, e temevo di non riuscire in tempo a salvarvi» lo disse tutto d'un fiato. Il tempo di compiere un respiro, e poi abbassò il tono di voce. «Stavate tremando come una foglia e volevo tranquillizzarvi. Ecco perché sono stato gentile, ma sono altresì arrabbiato per la vostra incoscienza. Promettetemi che non compirete più simili follie».

«Perché vi siete preoccupato per me?»

«Perché... » si schiarì la voce, poi sbuffò. «Desiderate ancora litigare o per una buona volta parliamo con educazione?»

«Preferirei la prima alternativa, però potrei considerare la seconda visto che mi preme farvi una domanda.»

«Ovvero?»

«Oggi sono stata dal preside. Mi ha riferito che siete stato voi a insistere di darmi una cifra considerevole per il disegno. Perché?»

«Era doveroso darvi un congruo compenso, e poi volevo anche rimediare» si fermò di colpo a parlare.

«A cosa?»

«A nulla» sollevò gli occhi verso l'alto, poi cambiò discorso. «Raccontatemi un po' di Ventalun».

«Perché continuate a rispondermi in modo vago?»

«Questo è il terzo perché che pronunciate in meno di due minuti» la interruppe sbuffando.

«Non temete. Sentirete altri perché nei prossimi secondi, fino a quando non mi darete delle risposte concrete.»

«Vi ricordo che sono un nobile di alto lignaggio perciò non sono tenuto a giustificare ogni mia azione.»

«Arrogante!»

«Sfrontata!»

«Sono stufa di litigare con voi. Propongo una tregua» sospirò afferrando una mela verde dalla tasca del mantello. «Era destinata al mio cavallo. Ammetto che ho avuto la tentazione di lanciarvela contro, però visto che mi avete salvata consideratela un'offerta di pace. Ecco tenete» gli disse porgendogliela.

Prima spalancò gli occhi, in seguito il conte si distanziò impallidendo. «Rimettetela in tasca. Non la voglio» respirò con affanno.

«Non era mia intenzione offendervi, stavo solo cercando di essere gentile» gli riferì rammaricata.

La Fenice del vento - Sussurro di LunaWhere stories live. Discover now