12-Stranezze

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-Hai studiato per l'interrogazione? -

Mi gratto la testa e indugio.
-Ehm...più o meno.-

-Che vuol dire più o meno? Non ti ricordi? Te lo avevo detto che oggi Rottame avrebbe interrogato. - Liz mi guarda sconcertata mentre chiude il suo armadietto e infila lo zaino in spalla.

-Si lo so, è che ho avuto da fare... - Mi giustifico abozzando un sorrisetto innocente.
-Spero non mi chiami. - Aggiungo.


Rottame è seduto dietro la cattedra e ci scruta affilando lo sguardo da sotto gli occhiali spessi.
Assapora con sadico divertimento la tensione che permea la stanza, consapevole che una sua parola può salvare qualcuno e condannare qualcun'altro.

C'è chi si nasconde dietro al compagno davanti, chi fissa il banco nella speranza di non essere notato, chi prega confidando nell'esistenza di un'entità superiore più clemente del nostro insegnante di chimica.

Io mi guardo attorno in cerca di due iridi celesti, non le trovo.

Mi convinco che è meglio così, dopo ieri sera non mi va di vederlo.

-Signorina Wilson, oggi noto che è  particolarmente distratta, venga alla lavagna.- La voce gracchiante del professore arriva come una secchiata di acqua gelida riscuotendomi dai miei pensieri.

Appena realizzo la situazione, il panico mi assale, mi alzo svogliatamente dalla sedia mentre lancio un'occhiata disperata a Liz che inizia convulsamente a sfogliare le pagine del libro di chimica.

Mi ritrovo inchiodata al centro dell'aula con gli occhi di tutti puntati su di me.

Rottame sfoglia le pagine del libro mentre io incrocio le dita dietro la schiena, Liz mima qualcosa che non capisco con le labbra, strizzo gli occhi e faccio cenno di non aver sentito.

-Stai tranquilla.-Sussura più ad alta voce.

-Silenzio.-Sentenzia Rottame severamente.

Con un solo sguardo passa in rassegna l'intera aula, nessuno osa muoversi, neanche un respiro spezza l'apparente quiete in cui tutti sono immersi.

Si volta verso di me.
-Mi parli delle fasi del metabolismo cellulare. - Scandisce la frase con estrema lentezza come se ad ogni parola volesse cogliere sul mio volto una qualunque espressione di terrore che con scarsi risultati tento di nascondere.

Cerco di racimolare le poche informazioni che ho acquisito leggendo le pagine del libro ieri sera prima di mettermi a letto ma ricordo solo frasi prive di senso.

Provo ad incrociare lo sguardo di Liz senza farmi notare dal professore, impresa piuttosto ardua visto che mantiene gli occhi puntati su di me come il mirino di un cecchino sulla propria vittima.

Con la coda dell'occhio vedo Liz che cerca di dirmi qualcosa con il palmo della mano, ma non riesco a capire bene cosa.

Forse mi sta facendo segno di aspettare.

-Aspetta? - Sussurro nella sua direzione.

-Cosa dovrei aspettare signorina Wilson? -

Mi volto di scatto verso di lui.
-No, no...io... ehm. - Deglutisco in difficoltà
-Stavo pensando tra me e me. -

Rottame, spazientito, picchietta la penna sul tavolo.
-Ascolti, non mi faccia perdere tempo, ci sono tanti altri che vorrebbero essere interrogati.- Dice con una punta di divertimento mentre indica l'intera classe.
-Perciò facciamo presto, ha studiato si o no?-

Guardo Liz che scuote la testa con una certa veemenza.

Se gli dico che non ho studiato mi manda a posto con un insufficienza certa, se invece gli dico che ho studiato, potrei cavarmela riuscendo a captare i suggerimenti di Liz,ma se mi facessi scoprire... non oso immaginare cosa succederebbe.

Come Stelle Cadute dal Cielo Where stories live. Discover now