-Clair De Lune-

<<Si. Si, domani passeremo di nuovo a casa sua, ne ho già parlato con i ragazzi. Si figuri, grazie a lei professore...se non fosse stato per lei ora Falco si troverebbe in condizioni molto più gravi. Buona serata e grazie ancora.>>

Abbassai la cornetta del telefono dopo aver terminato la chiamata col professor Sharp. Sospirai di sollievo.

Mi ero presa cura di Falco e nonostante fosse infastidito inizialmente, piano piano si abituò alla mia presenza ed accettò il mio aiuto.

<<I-Ichinose? C-Che ci fai a casa mia?!>>, aveva urlato alzandosi dal letto di scatto (o almeno ci aveva provato. Il suo mal di testa non glielo permise.)

Terry mi aveva appena raggiunta (per fortuna), mi aiutò a tranquillizzarlo e ad aiutarlo a stendersi.

<<Se non fosse stato per Shiro a quest'ora staresti ancora delirando sul divano.>>, lo rimproverò Terry poggiando una mano sulla spalla di Falco.

<<Terry...le tue mani...>>

<<Oh? Ah già. Sono stato fuori per sistemarti il giardino. Non sei mai stato molto abile con le piante.>>

Prima che potessero litigare per qualsiasi cavolata decisi di intervenire.

<<I tuoi fratelli sono con Arion e JP. Riccardo ha pulito la casa e questa...>>, mi fermai per porgergli la zuppa calda appena preparata da Gabi, <<...è per te. Gabi ha preparato la cena anche per Skip e Chip, quindi non preoccuparti>>

Con mani tremanti prese la ciotola e cominciò a mangiare la zuppa. Non volle ammetterlo, ma gli era palesemente piaciuta.

<<Perché lo avete fatto? Io...mi sono comportato male con voi...>>, sussurrò tenendo lo sguardo basso. Provava vergogna e non aveva il coraggio di guardarci negli occhi.

<<È vero. Ma, qualcuno mi ha insegnato che non posso fare finta di nulla, quando un compagno di squadra si trova in difficoltà.>>, rispose Terry facendomi l'occhiolino. Gli sorrisi.

<<Grazie ragazzi...>>

Dissi portandomi la mano sul petto. Ero così fortunata ad aver conosciuto delle persone speciali come i ragazzi e sperai di poter ricominciare da capo con Falco.

Quando andai a dormire, fu una melodia dolcissima ad accompagnarmi. Claire De Lune.
Il pianoforte aveva ripreso a suonare da solo e avrebbe continuato se non avesse trovato il suo pianista.

Il giorno seguente dopo le lezioni, ci dirigemmo a casa di Falco. Fui sollevata nel notare che stava meglio.

<<Domani tornerò a scuola. Vi ringrazio ancora per l'aiuto ragazzi.>>

<<Se hai bisogno non esitare a chiedere. Ah e abbiamo ancora posto in squadra se può interessarti>>, disse Riccardo porgendo la mano al ragazzo che stranamente non accettò.

<<Sei gentile capitano ma non posso...
Ora sapete la verità. Mia madre è ammalata e non posso permettermi distrazioni, nel tempo libero devo assolutamente lavorare.>>

<<Ma non puoi riprendere a lavorare come prima, ti ammalerai di nuovo!>>, esclamò Arion visibilmente preoccupato.

<<Lo so ma, non posso fare nulla...
I soldi mi servono, almeno per mantenere la casa. Poi quando mamma sarà guarita dovrò pensare anche alle spese mediche.
Per fortuna i dottori non sono troppo severi a riguardo, hanno detto che possono aspettare, ma non so quando migliorerà la situazione...>>

Mi schiarii la voce.

<<Suppongo che non ti dispiacerà se nei weekend ti do una mano no?
Dopotutto anche io avevo bisogno di un lavoretto part-time e la simpatica nonnina ha accettato la mia offerta>>, sfoggiai il mio sorriso migliore, scatenando le risate degli altri. Solo Falco mi osservava a bocca aperta.
<<Non dovresti fare preoccupare la nonna, ti vuole bene. Un aiuto in più ti farà stancare meno e finire il turno prima del previsto.
Così avrai il tempo di occuparti della casa e studiare un po'>>

<<Shiro...>>, finalmente anche Falco mostrò il suo sorriso. <<Grazie di cuore, non so proprio come farò a ripagare la tua gentilezza>>

<<Io comincerei non rispondendo male ai clienti in pasticceria>>, risposi facendogli l'occhiolino.

Avevo già parlato con zia Hitomi del mio nuovo lavoretto part-time. Sicuramente mi avrebbe aiutata molto...
Di solito nei weekend mi trovavo in qualche nuova città del Giappone, ad esibirmi nei suoi magnifici teatri. La "giovane e talentuosa pianista" di cui tutti parlavano ormai non esisteva più, dovevo farmene una ragione.

Prima di salutare i ragazzi, decisi di parlare con Riccardo. Nonostante mi fossi rassegnata all'idea di non poter suonare, nella mia nuova casa c'era uno strumento che non voleva lasciarmi in pace. E chi, meglio di Riccardo, poteva aiutarmi in quella faccenda?

<<So che sembrerà assurdo ma è vero. Quel pianoforte si mette a suonare in momenti diversi della giornata, ma ogni volta che mi avvicino la musica cessa. Vuole che qualcuno lo suoni ma che posso fare?>>

Riccardo avrebbe potuto darmi della pazza, invece sembrava comprendere molto bene la situazione.

<<Shiro, molto probabilmente ti trovi in difficoltà perché non lo stai ascoltando bene. Ogni strumento sa benissimo chi è il suo accompagnatore, ma tu devi saperlo ascoltare.
Il fatto che tu abbia capito cosa voglia è un passo avanti, ma devi trovare l'accompagnatore, senza di lui quello strumento non sarà mai completo.>>

Mi portai la mano sotto il mento. <<Devo ascoltarlo meglio mh...>>

<<Hai detto che il pianoforte comincia a suonare in momenti diversi della giornata. Ti capita di stare facendo qualcosa di particolare?>>, mi chiese Riccardo prima di poggiare la mano sulla mia spalla e rivolgermi un sorriso. <<Comincia da qui. Ascolta bene il piano ma non con le orecchie, in questi casi è il cuore che devi usare>>

<<Usare il cuore? Posso provarci>>

Spazio autrice:
Capitolo pubblicato in anticipo perché oggi sarò occupata a festeggiare il mio compleanno🥺
Spero possa piacervi💜
Il prossimo capitolo verrà pubblicato domani pomeriggio😁

ᴛʜᴇ ᴍʏꜱᴛᴇʀʏ ᴏꜰ ᴛʜᴇ ᴘʟᴀɴ-ꜰᴀʟᴄᴏ ꜰʟᴀꜱʜᴍᴀɴ Where stories live. Discover now