Capitolo 1

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Emma stava lentamente lasciando scappare una boccata di fumo dalla sua bocca. Da quando Fabio se n'era andato, sbattendo la porta e urlando chissà cosa, si era semplicemente messa a sedere vicino la finestra e aveva aperto il pacchetto di sigarette.


Perché lo avesse lasciato, ancora doveva capirlo. Dopotutto, era una bravo ragazzo, senza grilli per la testa. Quello che tutte le ragazze avrebbero desiderato. Bello, affabile, divertente. E lei l'aveva lasciato. 


Lasció fuoriuscire un'altra boccata di fumo. Inutile pensarci adesso. Anche perché, dopo quel pomeriggio, difficilmente lui sarebbe tornato da lei. Nemmeno se gli si fosse messa sotto la sua finestra in ginocchio, a mo' di 'Notte prima degli esami'. 


La serata era abbastanza calda e, da qualche parte, si sentiva arrivare il canto delle cicale.

No, tornare indietro, a quel punto, era completamente inutile. Era una nuova sensazione, però. Si sentiva più libera, come se fino a quel momento avesse dovuto portare un fardello con sé.

Prese il telefono in mano, per controllare se qualcuno l'avesse cercata. Due chiamate perse da suo padre, un messaggio dal lavoro e milioni di notifiche dai vari Instagram e Facebook. Decise di controllare per primi quelli su Facebook. Si accorse che non c'era nulla di nuovo. Qualche 'mi piace' sulla foto della mattina e i commenti delle sue 'bestie'. Sorrise a qualcuno e, dopo qualche minuto, decise di passare a Instagram. Stessa foto, stesse notifiche, stessi commenti. La giornata ristagnava da quelle parti. Decise di dare un'occhiata alla home, altrettanto con scarsi risultati. Finché una foto non la colpì. Era il ristorante dove qualche mese prima aveva portato Mattia, Klaudia e Valentina a cena.

Com'è piccolo il mondo. Una delle persone che seguiva aveva immortalato uno dei suoi momenti preferiti. Poi, osservò chi l'aveva pubblicata. E si accorse che il mondo, poi, tanto piccolo non era.


Mattia lasciò la casa furente. Lui e Ludovica, ancora una volta, avevano litigato.

Lei gli rinfacciava il fatto che, da quando era stato in quella 'maledetta scuola' era cambiato e lui... Be', lui sappiamo tutti com'è fatto.

Si ritrovò a vagare su alcuni pullman di Roma, fino ad arrivare, non seppe nemmeno lui come, vicino Fiesole. La strada era abbastanza deserta e vicina alla campagna, perciò non vide niente di male nel farsi una passeggiata e arrivare fino al centro della cittadina.

Il pomeriggio era accaldato e il sole batteva furente sulla strada sterrata. Ma non era quello il problema di Mattia, in quel momento. Non era assolutamente quello.

Come prevedeva, il telefono non prendeva da quelle parti, con la conseguenza di non poter contattare nessuno. Ripensò, dunque, alle parole di Ludovica.

<<Sei cambiato, non ti riconosco più.>> Gli aveva ribattuto, fredda.

Forse un po' era vero. Non era più il pigro ragazzo che aveva salutato qualche mese prima. Adesso, si alzava alle sei della mattina per una corsa mattutina e tornava solo verso le otto, quando ormai Ludovica era andata via. Adesso, si ritrovava a canticchiare i suoi brani in bagno, per strada e ogni tanto improvvisava alcuni esercizi per la voce. Era solo più attento, ecco tutto.

 <<Prima ti svegliavi più tardi di me e mangiavi schifezze dalla mattina alla sera.>>

<<Cosa c'entra questo adesso?>>

<<Sono i tuoi cambiamenti minori.>>

Mattia scrollò le spalle, vicinissimo a Fiesole. Quel paese era legato a bei ricordi.

Lo studio di Emma, la cena con Emma, la lettera per Emma...

E, d'un tratto, lo vide. Il ristorante.

Fece un sorriso e cacciò fuori il telefono, finalmente a disposizione di campo. Scattò una foto e la condivise subito su Instagram. Chissà se il generale l'avrebbe vista.



Angolo di Tourmaline_: Benvenuti nella mia storia e grazie anche solo per averla letta. Questo è solo l'inizio, ma tenterò di aggiornarla il più velocemente possibile!

Enjoy!

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⏰ Last updated: Jun 17, 2015 ⏰

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What if? - Emma e BrigaWhere stories live. Discover now