9.

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"Giorno ragazzi"

Saluto tutti coloro che sono già in cucina. Mi sono svegliata ma è come se ancora non fossi nel mondo dei vivi.

"Lulu, stai più di là che di qua, eh?"

Mi sfotte Petit, mentre mi offre una tazza di caffè appena fatta. Lo ringrazio andandomi a sedere su uno degli sgabelli.

Solo ora mi ricordo di avere una domanda che mi frulla in testa da un po', da voler fare proprio a Salvatore.

"Sasy, ti ricordi il primo giorno che sono arrivata? E voi mi diceste che Christian aveva delle persone che gli andavano dietro?"

Lui annuisce, mettendo su un sorrisetto malizioso.

"Come fai a non esserti resa conta di Gaia che gli muore dietro"

Mi risponde Marisol, comparsa qualche istante fa dietro di me.

"Mado Mary mi hai fatto cagare sotto"

Ammetto appoggiandomi una mano sul petto.

"Comunque no, non l'avevo mai notato"

"Preoccupata che possa provarci?"

Sorrido a questa affermazione ingenua.

"Per nulla onesto, cioè lei può anche provarci ma secondo me si trova un muro davanti"

Parlo con tutta questa sicurezza grazie alle parole del riccio di ieri. Una persona che fa tutti quei discorsi seri non cadrebbe mai nella tentazione di una qualunque.

Niente da togliere a Gaia, non ce l'ho con lei o altro. Ma una cosa che la relazione con Christian mi ha insegnato è che tutte le altre ragazze posso avere dieci milioni di cose in più a me, ma ai suoi occhi solo io sono unica e speciale.

"Ragazzi scusate se ho origliato, ma vorrei parlare un attimo da sola con Luce se è possibile"

Ad interromperci è proprio Gaia, con la quale mi allontano per parlare privatamente.

"Ti volevo parlare proprio di Christian. Ammetto che ho un debole per lui, ma sapendo di te e di tutto quello che siete stati e quello che sarete, perché sono sicura di un vostro ritorto, voglio dirti che io non ho la minima intenzione di avvicinarmi a lui se non come un amico. Sempre se a te va bene"

Le sorriso dolcemente, apprezzando il suo volersi confrontare con me.

"Gaia ovvio che potete essere amici. Io non sono arrabbiata nè altro, anzi ti capisco. Christian ha quel suo modo di farti sentire speciale e apprezzata, difficilmente si riesce a non provare qualcosa per lui"

Ammetto riuscendo a chiarire con la ballerina. Dopo qualche altra chiacchiera ci abbracciamo, tornando ognuna alle proprie faccende.

"Raga ma Christian?"

Domando venendo sulla tabella che tra meno di mezz'ora avrebbe dito essere in sala.

"L'ho provato a svegliare, ma nulla. Mi ha detto altri cinque minuti e si alzava da solo"

Spoiler: stava ancora dormendo. Decido quindi di andare di persona a controllare che si sarebbe svegliato.

Arrivata nella stanza rossa, lo trovo ancora imbacuccato nelle coperte, quindi mi siedo sul suo letto iniziando ad accarezzargli dolcemente i ricci.

"Christian, farai tardi"

Non è minimamente sveglio, quindi mi tocca passare alle "maniere forti"

Inizio a lasciargli dei baci sul collo, soffermandomi principalmente sul lobo dell'orecchio: suo punto debole.

In un attimo mi ritrovo a cavalcioni sul suo bacino. Almeno si è svegliato.

"Se mi svegli così di nuovo finisce male"

La sua voce di prima mattina è come la ricordavo: roca ed eccitante.

"Hai lezione tra un quarto d'ora, dormiglione"

Lui annuisce, ma realizza solo qualche attimo dopo quando si alza di scatto iniziando a correre per la stanza.

"Cazzo ma perché non mi hai svegliato prima?"

Come se la colpa fosse la mia e non sua.

"I ragazzi hanno provato a svegliarti un sacco di volte, ma tu ti sei rifiutato"

Si sfila la maglia, facendomi rimanere un attimo in adorazione. Ho sempre amato il fisico di Christian, non a caso quando stavamo insieme ero solita riempirlo di complimenti e lui amava quando lo facevo.

"Guapa mi stai ascoltando?"

"Eh?"

Lui ride capendo il mio momento di confusione. Quando è pronto, mi lascia un tenero bacio sulla fronte per poi iniziare a correre verso lo studio.

ℳ𝒾𝓇𝒶𝓂𝑒 - MIDAWhere stories live. Discover now