3: Martina

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POV'S MARTINA

Mi sento svegliare da dei movimenti. Qualcuno mi tiene in braccio e sta camminando.

Io sobbalzo e spalanco gli occhi.

"Ehi stai tranquilla" sento dire da una voce che riconoscerei tra mille.

Controllo chi mi tiene in braccio e i ricordi di ciò che è successo prima di addormentarmi mi ritornano in mente.

"Papà" sussurro sorpresa mentre lui mi guarda con uno sguardo... affettuoso..?

"Si piccola sono io" risponde sorridendo.

"Dove mi stai portando?" chiedo confusa.

"Stiamo andando alla macchina, dobbiamo andare a casa dal resto della tua famiglia" dice continuando a camminare.

Sentendo queste parole mi irrigidisco subito.

"Non voglio venire con voi!" dico, mio padre si ferma e abbassa lo sguardo verso di me con un faccia confusa e un po'.. arrabbiata. Perché è arrabbiato?

"Che hai detto?" dice minaccioso.

Io deglutisco e continuo a guardarlo negli occhi.

"Tra poche ore farò 18 anni e non avrò bisogno di nessun tutore, quindi non c'è bisogno che venga con voi. E poi non posso venire da voi visto che non siete i miei tutori legali" dico io sfidandolo con gli occhi.

Mio padre è infuriato ma vedo che cerca di trattenersi.

"Sei mia figlia, ti sto cercando da 12 e non ti lascerò andare via di nuovo!" Dice infuriato.

"Tra poche ore farò 18 anni, e non sarò costretta a stare ne con voi ne in orfanotrofio" continuo io.

Mio padre tira un respiro profondo, cercando di calmarsi.
Poi inchioda i suoi occhi coi miei.

"Martina in queste poche ore firmerò la tua adozione e verrai con me, non si discute" dice calmo.

Io aggrotto le sopracciglia contrariata, e lui mi trafigge con gli occhi.

Io sbuffo rassegnandomi, sapendo di non avere possibilità.

"Ma sappi che se in queste ore non avrai firmato l'adozione, io me ne andrò e tu non potrai fare niente per fermarmi, altrimenti è rapimento" dico io puntandogli un dito contro.

"Non ti preoccupare, manca un'ora alla mezzanotte e ce la farò a firmare l'adozione" dice il diavolo di mio padre.

"E poi, mi puoi mettere giù?" Chiedo io, ancora tra le braccia di mio padre.

"Perché?" Chiede lui confuso.

"Perché posso camminare da sola" dico io.

"Lo so, ma non ti vedo da 12 anni e voglio tenerti il più vicino possibile a me" dice lui cominciando ad incamminarsi verso la macchina.

"Per tutto questo tempo non ci sono stati i miei gemelli? Dovremmo essere uguali." dico.

"Anche se siete gemelli non siete la stessa persona" dice mio padre entrando in macchina. Si siede e di conseguenza io mi siedo su di lui.

-le persone potrebbero pensare che siamo fidanzati e che stiamo per fare cose... zozze.. - penso imbarazzata.

"Riposati, non ho ancora avvisato i tuoi fratelli che ti ho trovata. Sarà una sorpresa" dice con un luccichio negli occhi.

"Capirai che sorpresa" sussurro ironica e lui mi stringe di più.

"Martina, tu non puoi capire quanto è cambiata la famiglia da quando sei stata rapita. Ti cerchiamo tutti da dodici anni, e sapere che finalmente ti abbiamo trovato, è una grandissima notizia." dice lui serio.

Rimango impressionata dalle sue parole, loro ci tengono davvero...

Mi salgono le lacrime agli occhi e distolgo lo sguardo per poi scendere dal grembo di mio padre e sedermi al lato opposto.

"Ho sonno quindi se non ti dispiace ora vorrei dormire" dico fredda, guardando fuori dal finestrino, mentre l'autista guida verso quella che a quanto pare, se mio padre riuscirà a firmare l'adozione entro un'ora, sarà casa mia.

Famiglia RussoWhere stories live. Discover now