Un amore fugace (gl)

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"Dai raccontaci un'altra storia, ti prego" una vocina cercò di supplicare dolcemente la propria genitrice. La bambina si trovava in camera sua, insieme a sua madre e a sua sorella più piccola.

La donna cercò di resistere allo sguardo supplichevole della figlia guardando le rosee pareti della stanza, si guardò attorno pensando a quale storia raccontare.

Si girò vero le figlie, rimboccò loro le coperte anch'esse rosa e disse sospirando "ah, va bene, lo sai che non so resisterti" Diede una carezza ad entrambe le figlie e iniziò a raccontare.





Quando ero un'adolescente ero solita prendere il pullman per andare a scuola, un giorno mentre ero sul mezzo di trasporto, capitò che per sbaglio stessi per dimenticare la giacca sul posto dove ero seduta.

Stavo per scendere quando una ragazza, bella come il sole mi porse la giacca, aveva dei bellissimi capelli ricci marroni, la pelle era scura come se fosse rimasta sotto il sole per gran parte del mese, e disse "ehi stavi per dimenticare questo" e mi porse il giubbotto.

Non riuscì a rispondere che una signora mi chiese se io scendessi, dopo averle risposto mi girai per ringraziare la ragazza di prima, ma non la vidi più.

Mi guardai in torno e la notai dall'altro lato del pullman, non feci in tempo a cercare di raggiungerla che dovetti scendere.

A partire da quel giorno continuai a vederla sul pullman, lei saliva sempre poche fermate dopo di me, e scendeva dopo.

Non riuscivo mai a trovare il coraggio o l'occasione per parlarle e ringraziarla, almeno fino al giorno in cui ce la feci.

Quel giorno salii sul pullman, e cercai come ogni mattina un posto a sedere, non ne trovai neanche uno, in compenso però vidi quella ragazza.

Aveva delle cuffie nere sopra i capelli ricci, dei jeans le fasciavano le gambe e portava una canottiera bianca con sopra una giacca di pelle.

Rimasi lì impalata a fissarla per qualche secondo, chiedendomi il motivo della sua presenza così presto.

Il mio flusso di pensieri venne interrotto da un'anziana signora che mi chiese di spostarmi, lentamente, mi avvicinai alla ragazza e rimasi li ferma per un po'.

Quando la vidi togliersi le cuffie e voltare lo sguardo verso di me, raccolsi tutto il coraggio che avevo in corpo e le parlai "Ehi, ti ricordi di me?" non le diedi il tempo di rispondere che continuai a parlare "Volevo ringraziarti per l'altro giorno" mi guardò leggermente spaesata, mi resi conto che probabilmente non si aspettava una persona che le parlasse a macchinetta di prima mattina.

"Mi dispiace, forse dovrei presentarmi prima, sono quella ragazza che un mesetto fa stava per lascare la giacca qui sul pullman, mi chiamo Selene" Capì subito che aveva ricollegato chi fossi guardando la sua faccia "ah si mi ricordo di te, la ragazza della giacca, io sono Irvene"

"Dove sei diretta?" le chiesi

"A scuola tu?"

"Anche io, che scuola fai?"

"L'artistico, tu?"
"Il linguistico, è davvero così facile come dicono?"

"Non proprio, ci danno talmente tante tav-" non feci in tempo a finire la frase che delle persone cercando di passare mi fecero cadere su di lei. Arrossendo come un pomodoro mi allontanai alla velocità della luce e dissi "Cavoli, mi dispiace"

"Ma si tranquilla non è colpa tua"

Continuammo a parlare del più e del meno, quando fummo di nuovo interrotte da due ragazze, che presupposi fossero sue compagne di scuola, cominciarono subito a girarle attorno come se fossero delle api con il miele, ignorandomi completamente.

Notai come il volto di Irvene avesse dipinto sopra un sorriso forzato, continuava ad annuire n risposta alle due ragazze bionde.

Non potei correre in suo soccorso che la mia fermata arrivò troppo presto, cercai di salutare la riccia ma non mi vide, così scesi triste.

Mi diressi verso la scuola ma venni fermata quasi subito da un insistente picchiettare sulla mia spalla, mi girai e vidi il volto ravvicinato di Irvene.

Saltai via sorpresa, mi sfilai le cuffie dalla testa e dissi "Ehi ma tu non scendi più avanti?"

"ha ha sì, ci hai fatto caso eh, comunque ti ho seguita per darti questo" mi porse un bigliettino, io lo presi e dentro lessi un numero di telefono, la guardai leggermente confusa.

"È il mio numero" mi rispose ridendo leggermente, ascoltare la sua risata era come sentire un coro di angeli. Mi ripresi e la ringraziai promettendole di chiamarla il prima possibile.





Tornando alla realtà, il racconto venne interrotto da una donna che entrò nella stanza delle piccole, appoggiandosi allo stipite della porta disse "Avrai raccontato questa storia un milione di volte" si girarono tutti verso la riccia che continuò "Ragazze che ne dite di andare a dormire, continuiamo la storia domani sera" un coro di disapprovazione arrivò alle orecchie della donna, le bambine si girarono verso la madre che però concordò con la donna "Mi dispiace ragazze ma vostra madre ha ragione, su continuiamo domani sera"

Nonostante le suppliche le bambine vennero messe a letto, una volta dati i baci della buonanotte la coppia si mise a letto, dopo essersi abbracciate cominciarono a parlare

"Era tanto che non pensavo a quei giorni" disse la riccia accarezzando i capelli della moglie

"eh già -le rispose annuendo, si girò verso di lei e le diede un bacio- sono felice tu mi abbia seguito quella volta, ma era un po' che volevo chiedertelo, come mai avevi un foglietto con il tuo numero sopra?"

Irvene arrossendo distolse lo sguardo "mah non lo so non ricordo" la moglie le si avvicinò ancora di più curiosa, consapevole che le stesse mentendo.

"dai dimmelo ti prego, tu lo sai che mi piacevi già da prima"

"sì ma è diverso"

"dai ti prego" dopo aver finalmente abbassato lo sguardo su Selene, Irvene se ne pentì subito, capì da chi avesse preso loro figlia, sua moglie la stava guardando con lo sguardo da gattino sperduto.

Sospirando si arrese e rivelò tutto " ah va bene, diciamo che speravo di incontrarti dopo che avevi quasi perso la giacca" la moglie la guardò innamorata e disse "Ti amo" la riccia la guardò di rimando e prima di baciarla disse "ti amo anche io".

Pov Author
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, aggiornerò questa raccolta di storie solo quando avrò idee o tempo. In caso di eventuali errori fatemelo pure notare, grazie mille.

Raccolta one-shot (bl, gl)Where stories live. Discover now