Accordi da sipario

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Franco infine si sposta verso l'interno, lasciando il balcone; il suo uomo fa lo stesso, gettando la sigaretta giù nel giardino oramai del tutto appassito. La nostalgica musica di Mila si interrompe; i due uomini si siedono in due delle numerose sedie attorno al tavolo rettangolare, Franco si mette a meditare ad occhi chiusi, il compagno invece osserva il cielo attraverso la porta del balcone, rimasta aperta. Franco apre lentamente gli occhi non appena sente un suono di passi veloci provenire dal corridoio, l'altro uomo si gira e scatta in piedi, pronto ad agire; bastano due colpetti su tavolo da parte di Franco per far sedere l'uomo, come non riconoscere il rumore delle suole del baro della famiglia, egli infatti apre la porta con forza poco dopo, con il volto acceso.

-Arthur sta tramando qualcosa!- Franco richiude gli occhi in segno di disinteresse, per poi rispondere -Ma non mi dire...- l'uomo seduto di fronte al capo chiede al compagno di spiegarsi meglio, ottenendo subito la risposta -Poco fa ho sentito una delle cameriere parlare di una cena.

A quanto pare vogliono organizzare una cena per farsi perdonare...- 

-Un momento, hai origliato una cameriera... e perché mai avresti dovuto seguire una cam...- Franco apre di nuovo gli occhi per osservare l'uomo, appena dentro la soglia della porta. -Invitarci a cena. Era il metodo di chiedere perdono dei Bellizio, ha studiato il ragazzo.-

Entrambi i compagni, sentendo le parole riflessive di Franco, non perdono tempo a dire in coro -Ma è una ovvia trappola... se ci ha avvelenato una volta, lo farà di nuovo!- dopo l'esclamazione, attendono impazienti una risposta da parte del nuovo capo, che puntuale, spiega la situazione.

Ascoltatemi, amici miei. Devo ammettere che i Lincoln possiedono una ricchezza enorme e la loro influenza è superiore alla nostra, siamo solo dei sassolini da togliere dalla scarpa, ecco tutto. Ma il loro capo, è un verme senza spina dorsale, un gretto insicuro... in grado di fare uso del metodo più perfido di uccidere un uomo. Ma il fatto che ci abbia invitato a cena non mi sorprende per nulla, è chiaro che vuole qualcosa da voi, o da me. Io dico che non abbiamo nulla da temere. Il fatto non ci abbia fatto fuori, con tutte le occasione che aveva, mi dà da pensare. Vi chiedo di fidarmi di me e di seguirmi; dopotutto siamo gli ospiti, non è cortese rifiutare un invito simile.

I due uomini sospirano, e dopo una pausa di silenzio, l'uomo seduto si alza con furore e dice -Ugh... E VABENE!- puntando il dito verso l'uomo alla porta, gli ordina -Vai a chiamare gli altri, abbiamo un appuntamento da rispettare!- l'uomo, preso alla sprovvista, annuisce subito e chiude la porta, schiacciandosi il piede sinistro, per poi zoppicare velocemente nel corridoio.

Franco si accarezza i baffi a manubrio, mentre pensa a come affrontare l'armato, se pur incosciente capo famiglia dei Lincoln; ormai è chiaro che quell'avvelenamento non era altro che una prova da superare, per stabilire se i Bellizio gli possano servire o no. A quanto pare Franco e i suoi si sono rivelati all'altezza del compito, convincendo Arthur ad approfittarne in qualche modo.

Tutto è pronto per questa fantomatica cena, Franco e i suoi si decidono a presentarsi prima del previsto, lasciando Arthur scosso; al centro della sala è presente un grande tavolo circolare, con una ventina di posti apparecchiati, solo 14 di essi sono tuttavia liberi, la ristretta banda dei Lincoln si è già sistemata, occupando poco più di un quarto del tavolo. Franco si accomoda proprio davanti alla fastidiosa faccia di Arthur, tutti i suoi uomini fanno lo stesso, occupando buona parte dei posti.

In seguito, entrano nella stanza 4 camerieri, 2 dei quali si occupano del rimuovere i posti rimasti liberi. Gli altri due consegnano i menù a tutti i presenti, per poi lasciare la stanza. La tavola è apparecchiata a regola d'arte, le posate sono perfettamente simmetriche, distanti dal piatto è ruotate nello stesso identico modo per ogni posto, i bicchieri per il vino sono girati verso il basso, quelli per l'acqua invece sono già pronti; in mezzo alla tovaglia c'è un paniere e qualche bottiglietta ignota, forse salse e marmellate per il pane. A notare tutti questi dettagli è uno degli uomini di Bellizio, dato che Franco non ha rotto lo sguardo fisso con Arthur si dal primo istante.

Blackout (Revisione)Onde histórias criam vida. Descubra agora