«Video games»

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Canzone consigliata
"Video Games" - Lana Del Rey

✨✨✨

"Heaven is a place on earth
with you"

✨✨✨

-Passato

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-Passato

Apro lentamente gli occhi, sbadigliando leggermente e passandomi una mano sul volto.
Cerco di stiracchiarmi dato che sento i muscoli tutti intorpiditi ma un braccio mi tiene ancorata al materasso impedendomi di compiere anche il minimo movimento.

Charles ha dormito con me e ci ritroviamo in questo momento abbracciati l'uno all'altro.

Lui mantiene il suo braccio legato intorno alla mia vita mentre riposa ancora beato, con la bocca lievemente semiaperta.
Mi prendo qualche secondo per ammirarlo in tutta la sua bellezza.

Questo ragazzo è un dono divino.

«Buongiorno cheriè» mi rivolge con la voce roca e ancora impastata dal sonno.

Sto per avere un mancamento. Menomale che sono distesa.

«Hai finito di contemplarmi?» ridacchia stringendomi ancora di più a lui.
Ed io lo lascio fare perché ho proprio bisogno di stargli vicino, se è possibile più di prima.

«Non posso farlo?» lo stuzzico bonariamente mentre appoggio la testa sul suo petto, che si alza e si abbassa regolarmente.

«Puoi tranquillamente farlo petite» afferma accarezzandomi i capelli e mandandomi in uno stato di trance.

Amo quando mi toccano i capelli, mi fa così rilassare.

«Buono a sapersi allora» rispondo mentre giocherello con il tessuto della sua magliettina bianca, leggermente stropicciata.

«Oggi vedo che siamo affettuose» incalza il monegasco facendomi alzare la testa dal suo petto per guardarlo meglio negli occhi.

«Lo faccio solo perché mi hai accompagnata qui e mi hai aiutata. Ti ricordo che sono ancora incazzata con te»

«Ah si, lo vedo» sorride lasciandomi un bacio sulla fronte.

Mi alzo di scatto lasciando il pilota abbastanza confuso dalla situazione.
Infilo le pantofole ed inizio a scegliere sbrigativamente i vestiti, ancora presenti nella valigia per potermi tuffare in bagno.
Charles è ancora seduto a letto, con un'espressione perplessa e quasi tendente allo sconvolto.
Si alza anche lui ed in un batti baleno si ritrova davanti a me.

«Che è successo Icy?»
«Niente Charles, perché me lo chiedi?»

Non abboccherà, lo so sicuro.

«Non dirmi non è successo nulla. Perché qualcosa è successo. Stava andando tutto bene, eravamo tranquilli e per una volta non stavamo litigando» inizia a spiegare mentre cerco di porre fine a quella conversazione prima che sia troppo tardi.

«Charles è tardi, voglio andare a trovare Becca»
«Sono le 9 e l'orario di visite inizia alle 10:30. La dottoressa ce l'ha detto ieri sera. Non è per questo che ti sei alzata così, lo so»

Cosa gli devo dire? Che non mi sarei mai voluta alzare così ma l'ho fatto perché ho tremendamente paura? Che questa situazione tra di noi mi sta facendo stare male? Che ho paura perché ormai i sentimenti che provo per lui stanno diventando sempre più forti? Che ho paura perché non voglio soffrire e non voglio ritrovarmi con il cuore spezzato?

«Devo andare in bagno, Charles»
«Icy, io davvero non ti capisco. Dici che sono io però tu neanche scherzi»

Passare dallo stare insieme ad urlarci contro è davvero un attimo.

«Ah io? Senti Charles, grazie per essere stato stasera e grazie per avermi accompagnata. Te ne sono grata ma ora puoi andare»

Ma che mi prende?

«Che ti prende Icy? Un attimo fa eravamo abbracciati ed ora mi stai trattando di merda. Qual è il tuo problema?» inizia ad alzare leggermente il tono della voce guardandomi cercando di captare qualcosa dentro di me.

«Il mio problema sei tu, Charles. Ti prego va via» urlo anch'io indicandogli la porta d'uscita e spostandomi di poco per fargli spazio.

«Dimmi che cosa ti prende Icy?»
«Charles, non farmi alterare ancora di più. Prendi le tue cose e va via »

Probabilmente anche giù in reception staranno ascoltando le nostra urla.

«Tu mi stai facendo alterare. Ti comporti da lunatica, come se niente fosse»
«Charles lo capisci che sono stanca?»

Ora non si torna più indietro.

«Sono stanca di tutto. Di te, dei tuoi atteggiamenti e di tutto il resto. Dici che mi vuoi e poi continui a prendermi in giro facendomi solo illudere. Non lo capisci che mi stai ferendo così?» getto tutto fuori liberandomi un peso pesante quanto un macigno.

Mi guarda con un'espressione da cane bastonato, seriamente mortificato per tutto quello che sta accadendo tra di noi.

«Mi stai prendendo in giro, mi stai illudendo come se fossi una povera scema. Ti diverte? Ti stai divertendo? Tutto questo ti fa sentire un uomo? Ti fa sentire realizzato? Eh? Dimmi, dimmelo»

«Ho chiuso con Camille. Ho chiuso con tutto » rivela facendomi quasi svenire.

«Che cosa?»
«Ho chiuso definitivamente con queste stronzate. Ieri ho telefonato a suo padre, il proprietario dello sponsor di mio cugino e gli ho detto che non voglio più fare quella cosa. Nessuno può decidere per me e nessuno deve interferire e scegliere la mia vita privata. Voglio stare con la ragazza che mi piace, con la ragazza che mi ha fatto perdere la testa. La ragazza che mi fa innervosire 6 giorni su 7 ma che ogni volta mi riempie il cuore» si avvicina sempre di più a me e ci ritroviamo con i nasi che quasi si toccano, quasi si sfiorano e con gli occhi puntati rispettivamente in quelli dell'altro.

«Come farete con lo sponsor?»
«Davvero Icy, ti ho appena confessato di essere innamorato di te e tu mi chiedi dello sponsor?» fa per andarsene ma io lo afferro per il polso facendolo voltare subito dopo.

«Charles. Io non sono brava con le parole, non sono brava con i sentimenti e non sono brava ad esternare le mie emozioni. Scusa»
«Non ti preoccupare, è solo che mi sono aperto completamente e mi aspettavo qualcos'altro da parte tua piuttosto che una domanda relativa allo sponsor di mio cugino»

«Continua»
«Cosa?» mi domanda riavvicinandosi a me.
«Quello che stavi dicendo»
«Sono innamorato di te Icy. E voglio provarci, seriamente» confessa giocherellando con la ciocca dei miei capelli ricaduta davanti al viso.

«Mi fai impazzire Charles»
Bastano queste parole per spingere il monegasco a tuffarsi sulle mie labbra. È un bacio disperato, desideroso, voglioso dovuto soprattutto alle mille cose che sono successe tra di noi che ci hanno ostacolato praticamente in ogni momento.

Non intendiamoci staccarci, non intendiamo lasciare la presa e nella stanza si percepiscono e si odono solo gli schiocchi affannosi dei nostri baci mischiati ai nostri respiri pesanti che colorano l'aria.

Sono io a porre fine a tutto, staccandomi quel poco che basta per osservarlo bene in viso.

«Non farmene pentire Charles»
«Non succederà mai questo. Vieni qui, ora» e  proseguiamo continuando a baciarci fino a farci mancare il respiro.

Finalmente!

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BORN TO DIE || CHARLES LECLERCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora