Capitolo 2

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KARA
Strabuzzo gli occhi e osservo Thomas e gli altri ragazzi pensierosa. «Ra-Radura? Cos'è? E chi siete voi?» domando a Thomas.
«Scoprirai presto cos'è questo posto. E per rispondere alla tua seconda domanda: noi siamo i Radurai, viviamo tutti qui. Insieme.» mi risponde.
Mi sento confusa, ma so dentro di me di potermi fidare di quel ragazzo. Mi sembra un tipo affidabile e gentile.
«Ehi, pive! Avete intenzione di restare laggiú a flirtare ancora per molto? Muovi quel culo del caspio e portala su, Thomas!» grida un ragazzo dai lineamenti orientali. Non capisco completamente cosa intende dire. Thomas deve notare la mia confusione, dato che mi spiega che quegli strani termini fanno.parte di una sorta di loro linguaggio.
«Ehi, perchè Tom deve farsi il primo giro con la ragazza? Non è giusto!» aggiunge un altro giovane.
Arrossisco rapidamente e le risate dei diversi ragazzi riempiono l'aria.
«Non fare caso a loro, sono solo delle teste di sploff.» mi rassicura Thomas. Il ragazzo allunga una mano verso di me, sfoggiando un sorriso bellissimo. «Allora? Che ne dici di uscire da questo buco puzzolente?» Thomas agita la mano verso di me. «Su, andiamo. Poi ti spiegherò tutto.»
Guardo Thomas dritto negli occhi, poi afferro la sua mano e mi lascio tirare sù da lui. Gli altri giovani ci tirano su, sbracciandosi verso l'interno del buco e afferrandoci su per le braccia e la maglietta.
Quando raggiungo gli altri seguita da Thomas, si leva un coro di fischi dalla folla e io, in imbarazzo, spero di non essere arrossita di nuovo. Guardo i ragazzi intorno a me, esaminandoli uno alla volta. Noto che alcuni sono più giovani di altri, che sul viso hanno già un accenno di baffi e barba. I visi e sono senza rughe, devastati da brufoli e acne. Mi rendo conto che le persone che ho intorno sono tutti adolescenti della mia stessa età.
'Ma io quanti anni ho? ' mi chiedo.
Un ragazzo biondo si avvicina zoppicando a me e Thomas.«Tommy, portala al Casolare. Dalle del cibo, dei vestiti puliti e spiegale come funzionano le cose qui. Poi se vuoi falle fare un giro, mostrale la Radura, i campi, gli allevamenti, quello che vuoi.»
Il giovane sposta lo sguardo su di me. «Benvenuta. Thomas, la affido a te.»
«Ok, Newt.» questo deve essere il nome del ragazzo, penso.
«Bene così.» replica Newt, poi con un gesto veloce della mano destra congeda la folla e se ne va insieme agli altri Radurai.
Rimango sola con la mia nuova "guida", e decido di rompere il ghiaccio con una semplice domanda, o almeno credo che lo sia..
«Thomas?»
«Si, Kara?» inizia a camminare e lo seguo
«Quanti anni hai?» chiedo.
«Sedici, diciassette... Non lo so di preciso. Nessuno lo sa.» si ferma un momento e mi esamina dalla testa ai piedi. «Devi avere la mia stessa età comunque, sempre se ti interessa saperlo.» mi confessa a bassa voce.
Riprendiamo a camminare velocemente.
«Dove stiamo andando, Thomas?»
«Al Casolare. È un punto di raccolta per noi Radurai. O almeno per i pochi che ne restano...» il viso di Thomas si rabbuia, e io non posso frenare la mia curiosità.
«Che intendi dire?» Thomas si morde il labbro, nervoso.
«Ti spiegherò tutto più avanti. Eccoci, siamo arrivati. Questo è il Casolare.»
Davanti noi si erge un imponente edificio costruito interamente in legno. Sembra una costruzione improvvisata e montata in poche ore: le assi sono fissate malamente tra di loro, ma sembrano solide e stabili.
«So che non è un granchè come luogo, ma è il meglio che possiamo permetterci. Dalla Scatola non arriva molto materiale edilizio e ci siamo dovuti arrangiare.» dice Thomas notando il mio sguardo curioso mentre osservo l'edificio.
«La Scatola? Cos'è?» gli chiedo.
"È quell'ascensore che ti ha portato qui. I Creatori ci mandano delle provviste ogni settimana. Cibo, armi, vestiti.. Tutto quello che ci serve.»
«I Creatori?» insisto avida di conoscenza.
«Si. I Creatori. Sono le persone che ci hanno mandato qui a morire, magari solo per divertimento. Non lo sappiamo ancora, ma stiamo scoprire delle nuove cose. Ora vieni, ti mostrerò il bagno e ti darò dei nuovi vestiti. Quelli che indossi sono logori, ormai. Hai fame?» Mi chiede dirigendosi verso una stanza ricca di abiti e provviste di ogni tipo.
«Mmm... No. Come potrei? Sono troppo confusa, mi si è chiuso lo stomaco." confesso.
«Tranquilla, per tutti è così all'inizio. Ora vai a cambiarti, il bagno è in fondo al corridoio, prima porta a destra. E visto che non hai fame, quando ti sarai cambiata ti farò visitare la Radura.»
Annuisco. Prendo i miei nuovi vestiti dalle mani del ragazzo e mi dirigo verso il luogo indicatomi. Attraverso il corridoio, un luogo stretto e buio, facendo scricchiolare le assi del pavimento, finchè non giungo alla porta del bagno. La apro e mi ritrovo in una stanza abbastanza larga, con un misero gabinetto, un lavandino e una doccia. Mi tolgo i vecchi vestiti e indosso quelli nuovi: una canotta azzurra, dei pantaloni larghi grigi e un paio di scarpe da tennis. Mi dirigo verso il lavandino e apro il rubinetto. L'acqua scorre limpida tra le mie mani e me la porto al viso, rinfrescandomi e cercando di schiarirmi le idee.

Sono appena arrivata in questo luogo, la Radura. Non ricordo niente della mia vita precedente a eccezione del mio nome. Non so chi sono le persone intorno a me, i Radurai, ma per ora mi fido di Thomas. Non ho paura anzi, sono curiosa di scoprire tutto riguardo questo strano luogo e persone bizzarre. Mi rimboccherò le maniche e non mi darò per vinta.
Inizierò la mia nuova vita.
Qualcuno bussa alla porta del bagno, riportandomi alla realtà e destandomi dai miei pensieri.
«Kara? Sono io, Thomas. Sei lì dentro da 30 minuti ormai, va tutto bene?» Non mi sono resa conto del tempo trascorso e, senza perdere altro tempo, chiudo il rubinetto, raccolgo i miei vestiti sporchi e esco dalla stanza. Thomas mi fa l'occhiolino, prende i vestiti dalle mie mani e li butta in una cesta lì vicino, poi si gira verso di me e annuncia con voce squillante. «E ora, signori e signore, inizia il fantastico tour in giro per la Radura. Mi segua, signorina.» fa un inchino impacciato e mi sorride, mostrandomi un paio di dolci fossette. Insieme scoppiamo a ridere. «Sono riuscito a farti ridere, stiamo fecendo progressi!»
Ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi, poi Thomas osserva il corridoio davanti a noi ed esclama ad alta voce «Bene. Kara, stai per conoscere la tua nuova casa. Andiamo!»
Mi prende per la mano e mi trascina dietro di sè, correndo.

Ciao a tutti! Che ne dite di questo capitolo? Lasciate pure qualche commento se vi va! :)

Sangue di VelocistaWhere stories live. Discover now