Terzo grado.

1.1K 64 5
                                    



Quando Manuel rimette piede in casa sono appena le due di notte.

Prova anche a fare il minor rumore possibile.

Che poi non ci riesca è un altro discorso.

È letteralmente la persona meno delicata del mondo, sbatte ovunque e sarebbe capace di far cadere qualsiasi oggetto durante il suo passaggio.

È un po' maldestro, ecco.

E quella cosa non gioca a suo favore visto che è notte fonda e lui sta rientrando in una casa che non è nemmeno la propria, dentro alla quale vivono altre quattro persone oltre lui e sua madre.

Ritiene una vittoria essere arrivato alle scale senza far troppo rumore, sale al piano di sopra in punta di piedi e delicatamente apre la porta della camera di Simone, entra dentro e se la chiude alle spalle.

Tira un sospiro di sollievo con le spalle ancora poggiate alla porta, felice di non aver svegliato nessuno.

Compie, poi, un passo verso il proprio letto ma proprio in quel momento una luce si accende e la cosa lo fa sussultare, visto che già era in tensione.

Si scontra con gli occhi grandi e scuri di Simone che sembrano rimproverarlo.

«Ma sei scemo? M'hai fatto venì 'n coccolone» dice a bassa voce

«Dove sei stato?» chiede Simone con tono fermo «Ti ho scritto ma non mi hai risposto»

Manuel sbuffa appena una risata prima di sfilare la maglietta e lanciarla alla rinfusa sul pavimento «Che sei mi madre?»

«Eri così impegnato da non riuscire a rispondere nemmeno ad un messaggio?»

«Ma no, Simò. Non avrò visto 'a notifica, scusa» recupera il pigiama da sotto al cuscino e si sbottona i pantaloni prima di sfilare le scarpe

«Mi sono preoccupato, e ringrazia che non l'ho detto a tu' madre»

«Grazie davero, chi 'a sente poi» ride ancora ma Simone non lo segue

«Con chi eri?» chiede pure se ha paura di sapere la risposta

«Ma che è? Er terzo grado?» gli rivolge lo sguardo Manuel

Simone si stringe nelle spalle e si tortura le mani «No, però— non hai chissà quanti amici, solitamente sei sempre con me quindi ero curioso di sapere dove fossi»

«E che ne sai, magari ero co' gente che 'n conosci» replica prima di entrare in bagno, socchiudere la porta e spogliarsi completamente per fare una doccia veloce

Simone rimane a fissare il muro davanti a sé, è nervoso e si sforza pure di non lanciare delle occhiate curiose verso quella piccola fessura rimasta aperta che, da un'altra prospettiva, gli permetterebbe di vedere dentro al bagno.

Concentrati, Simone.

Manuel ritorna in camera qualche minuto dopo con solo i pantaloni del pigiama addosso.

Nota lo sguardo perso nel vuoto di Simone e un po' gli viene da sorridere.

È a tratti imbarazzante il modo in cui fingono di non essere gelosi marci l'uno dell'altro.

«Guarda che puoi dirmelo se eri con Nina» borbotta Simone mentre Manuel si infila sotto le coperte

«Lo so» annuisce

E a Simone viene un nodo allo stomaco.

«Eri con lei davvero, quindi?»

Manuel sospira e si volta su un fianco dandogli le spalle «'A spegni 'sta luce? È tardi»

«Lo so, e io ti ho aspettato sveglio perché mi sono preoccupato. Pensa che coglione» esclama prima di voltarsi anch'egli sul fianco opposto e dare le spalle a Manuel a sua volta.

Spegne l'abat-jour e sospira in modo sommesso mentre Manuel fa di tutto pur di trattenere una risata.

Ché ultimamente lo ha visto troppo perso appresso a quel Mimmo e adesso rivedere nei suoi occhi la gelosia di sempre gli fa tirare un sospiro di sollievo perché capisce che non è tutto perduto.

«E comunque stavo co' Rayan, m'ha invitato a giocà a calcio e poi semo annati a prende' 'na birra coi compagni sua de squadra» spiega

Simone sbarra gli occhi e sente quella morsa allo stomaco sciogliersi tutta in una volta.

Non sa se lo ammazzerebbe di botte o di baci.

Nel dubbio si volta verso di lui con uno scatto dopo aver riacceso la luce. Anche Manuel si solleva su un gomito per guardarlo.

Quest'ultimo scoppia a ridere perché dal comportamento dell'altro ne trae piacere, contrariamente al passato.

Simone scuote il capo «Ma vaff...» mormora prima di spegnere la luce e voltarsi verso di lui e chiudere gli occhi

E così ridono insieme prima di addormentarsi, cullati sia dalla consapevolezza che la loro scintilla c'è ancora, da qualche parte, e sia dal respiro dell'altro che, vista la loro posizione, si infrange direttamente sui loro volti per tutta la notte.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jan 12 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Storie di ordinaria follia || Simone x Manuel || Raccolta di OSWhere stories live. Discover now