Fiamme

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È una sensazione che dubito aver percepito prima in cuor mio. In diciassette anni di vita non credo di aver mai provato un tumulto interiore così assordante pronto a scombussolare il mio animo già attizzato dalle fiamme.

Non riuscivo ad identificare da quale fonte si sentisse così attratta ma ricordo chiaramente fosse una sensazione che non mi ha mai abbandonata da quando ne ho memoria, come un caldo tepore che ti avvolge le spalle fino a quando non brucia troppo divenendo insostenibile. Continuava ad attrarmi ma appena provavo anche solo a sfiorarla per qualche minuto in più finiva per respingermi, scottarmi e rendermi ancora più confusa di prima. Eppure, quando provavo ad allontanarmici, era come se un vuoto opprimente prendesse a gravare insistente nel petto trascinandomi verso il basso.

Era tutto troppo difficile da concepire: avvicinarmi mi sarebbe costata la vita ma allontanarmi mi avrebbe condannata nel perdermi in eterno.

La fiamma, fonte della mia stessa vita, bruciava, pulsava rigogliosa nel petto quella sera. Il sogno si mescolava alla realtà ed io non capivo se stessi ancora dormendo oppure ciò che percepivo e vedevo nel buio della notte era solo una stupida allucinazione. Uno strano odore di zolfo prese a bruciare nelle mie narici, il calore invadeva i ricordi vecchi e nuovi: le urla di una bambina che grida dal terrore, dalla paura, dalla confusione, ma quella voce calda e familiare prese a cullarla mentre un tenero bacio sulla fronte le fece perdere la cognizione di tutto ciò che attorno le stava accadendo. Come se quel regno non stesse crollando a pezzi, come se le urla dei cittadini sofferenti non fossero altro che sussurri lontani... come se il freddo pungente di quella sera fosse solo un dannato incubo.

"Non ti preoccupare Bloom andrà tutto bene... tu sei forte, molto più forte di me, di loro, di tutti noi. Tu puoi ancora sopravvivere e vendicarci tutti. Ti voglio così bene cara sorellina che mi distrugge il sapere che non potrò stare al tuo fianco mentre crescerai, non potrò sentire la tua prima parolina, non potrò vederti sorridere e piangere per la tua prima caduta. So che non capirai nulla di tutto ciò che ti sto dicendo... però so anche che questo non sarà un'addio. Ci rivedremo Bloom e quando questo succederà io so che non dovremo separarci mai più."

"DACCI LA FIAMMA DEL DRAGO DAPHNE."

"ORMAI SEI GIà BELLA CHE ANDATA NON CREDI CHE SIA INUTILE CONTINUARE A PROTEGGERLA?"

"NON C'è PIù NULLA DA POTER SALVARE QUI."

Tre voci rauche presero a graffiare le mie orecchie come un eco lontano che si avvicinava sempre di più, quasi come se quelle parole fossero vive, pronte a trascinarmi via con sè anche se quello doveva essere nient'altro che un ricordo. Avevo l'angoscia costante che d'improvviso tutto sarebbe diventato più reale fino a quando non mi avessero per davvero presa per condurmi in una vita fatta di buia prigionia.

"E invece sì, finchè ci sarà un briciolo di vita ne varrà la pena, anche se dovrò dare fondo a tutta la mia magia a me non importa perché lei prima di essere la fiamma del drago è MIA sorella e nessuno potrà mai farle del male, non fino a quando ci sarò io."

"Non credi di essere un po' troppo cresciuta per questi sentimentalismi?"

"In fin dei conti non eri tu la fata guardiana che avrebbe dovuto proteggerli tutti? E invece?"

"Sei solo un'egoista. Hai tradito il tuo popolo per salvare una singola vita, lì fuori la tua gente sta morendo per causa tua, i tuoi genitori si sono sacrificati per te e per il proprio regno e questo è il ringraziamento? Sei fuggita come una codarda."

"No... non è andata così..."

"Suvvia lasciaci la fiamma del drago. Alla fine non lo saprà nessuno. Come nessuno verrà a conoscenza che per colpa tua sono morti tutti e Domino è stato distrutto"

ComplementariWhere stories live. Discover now