L'unico atto di ribellione

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*Diverse battute sono quasi le stesse della scena simile a questa dell'episodio di "Cold case" a cui la fanfiction è ispirata.
*Ho inventato io la storia della sorella di Pauline e anche i nomi e la storia degli altri suoi parenti, non c'era niente di tutto questo in "Boy crazy".
*COSA MOLTO IMPORTANTE: Io sono cattolica e religiosa. Se voi siete atei o di un'altra religione o avete subíto traumi che hanno a che fare con la religione, rispetto questa cosa, ma al massimo insultate i personaggi di cui ho parlato in questo capitolo che hanno fatto cose sbagliate "a causa" della loro fede, non il cattolicesimo o la Chiesa in sè, per favore. Se  farete quest'ultima cosa, verrete bloccati subito, che sia chiaro.
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"Emily aveva ragione, non c'era niente di sbagliato in lei. E nemmeno in mia sorella e nelle altre persone come loro. Non volevo più vedere scene come quella, quindi me ne sono andata" disse infine Pauline, e con quelle parole, terminò finalmente di raccontare quella storia, svelando nel frattempo anche un segreto che si era tenuta dentro per sessantatrè anni.

Il motivo per cui si era affezionata così tanto ad Emily, molto più che agli altri suoi pazienti, infatti, era che quella ragazza le ricordava una delle persone che amava di più.

Abigail, la sorella di Pauline, aveva dieci anni più di lei, ma probabilmente anche perchè non avevano altri fratelli, le due erano sempre state molto unite.

Da adolescente, tuttavia, come quasi tutte le pazienti di Pauline, Abigail aveva scoperto di essere attratta dalle donne.

Non l'aveva mai tenuto nascosto, almeno in casa, e questo le aveva causato di ricevere molti rimproveri dal loro padre e di litigare spesso con lui.

John Leonard Junior aveva ricevuto una rigida educazione cattolica dai suoi genitori, John Senior e Martha, e non avrebbe mai accettato che le sue figlie facessero qualcosa che, almeno secondo la maggior parte dei cattolici, andava contro la loro religione.

Così alla fine, provocando profonda sofferenza anche a sua moglie Emma, aveva portato l'allora diciassettenne Abigail in un ospedale psichiatrico.

Stranamente, la ragazza non si era ribellata al volere di suo padre quella volta, e aveva semplicemente accettato la decisione che John aveva preso per lei.

"Ci rivedremo presto, piccola" aveva detto a Pauline, per poi darle un bacio sulla guancia e andare via con il loro papà.

Quella, invece, finì per essere l'ultima volta in cui Pauline, che allora aveva 7 anni, avrebbe visto sua sorella.

Stando a ciò che aveva poi comunicato l'ospedale ai loro genitori, Abigail era morta di polmonite tre mesi dopo il suo arrivo in quel posto.

Crescendo, però, soprattutto visto il lavoro che aveva scelto di svolgere, Pauline aveva cominciato a capire quale fosse la verità.

Quasi sicuramente, sua sorella non era morta di polmonite, ma a causa delle terapie a cui era stata sottoposta.

Così, visto quanto molte delle sue pazienti, ma soprattutto Emily, le ricordavano Abigail, la donna aveva deciso di aiutarle e stare loro vicino il più possibile.

"Nonostante questo, però, ha abbandonato Emily quando aveva più bisogno di lei. Un nobile gesto" ribattè David.

"No, certo che no!" esclamò Pauline, indignata dal fatto che quell'uomo potesse anche solo pensare una cosa simile su di lei "Mi sono precipitata a cercare la sua amica di scuola, e le ho detto che cosa le stavano facendo".

"La sua amica?" domandò Dave, sbalordito "Intende Jennifer Jareau, vero?".

"Sì. Emily mi aveva parlato spesso di lei. Mi sembrava una brava ragazza e ho pensato che l'avrebbe aiutata, anche se doveva andare contro le regole per farlo" gli spiegò la donna.

"Quindi lei ha chiesto a Jennifer di andare a salvarla?" le chiese poi lo scrittore.

"Esatto" confermò Pauline "E quello è stato il mio primo e unico atto di ribellione, subito prima di lasciare il lavoro al Brockview".

Per quanto David fosse felice di sentire quelle parole, tuttavia, aveva ancora una domanda per l'ex infermiera, che decise di porle subito dopo.

"Ma come ha fatto Jennifer ad entrare nell'ospedale?" le chiese infatti, dopo aver finito di prendere nota di tutto ciò che la donna gli aveva raccontato.

"L'ho aiutata io. Le ho dato la mia chiave" rispose Pauline, e grazie a quelle parole, finalmente David capì chi sapeva davvero ciò che gli avrebbe permesso di risolvere quel caso.

Quella persona era ovviamente Jennifer Jareau, quindi lui doveva andare a trovarla il prima possibile.

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