5; Wendy

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Abbiamo sempre cercato di organizzare una grandissima festa per il giorno di Natale, ma purtroppo dopo la nascita delle bambine e il troppo lavoro che abbiamo dovuto affrontare non è stato possibile.

Ho sempre cercato di rendere il 25 un giorno speciale. Abbiamo trascorso delle vacanze in modo semplice e piacevole con la nostra famiglia, niente di più bello.

Ma quest'anno, fortunatamente, il destino ha deciso di andare controcorrente e quando abbiamo ricevuto la proposta del nostro amico, non abbiamo potuto fare altro che accettare.

Festeggiare come se fossimo una grande famiglia, nella casa dove bene o male tutto ha avuto inizio, è molto bello.

<<Dobbiamo solamente trovare il modo di portare tutto questo casino di cose dentro casa>>

Alex, un lamento vivente.

<<Amore mio, ti amo tantissimo ma non credo sia così difficile chiedere aiuto a tuo padre>>

Rotea gli occhi verso il cielo.

<<Non ci avevo pensato>>

Sforzo un sorriso e mi avvicino alla macchina.

<<Quante volte ti ho detto di non essere così scontrosa con tua sorella Esme? È più piccola di te Chloe, è normale che faccia fatica a starti dietro>>

Rimprovero una delle mie figlie, quella che mi crea sempre più problemi.

<<Mamma>>

Piagnucola un pochino. Nel momento in cui vede suo padre avvicinarsi, addolcisce lo sguardo e sorride in modo radioso.

<<Amore di papà, questa cattiva della mamma ti sta sgridando?>>

Le chiede con una voce simpatica, il mio cuore scoppia di gioia a vedere quanto bene si vogliono.

Onestamente sento di essere anche abbastanza invidiosa di questo rapporto, dato che con mio padre tutta questa dolcezza non c'è mai stata.

Io non ho mai ricevuto un suo abbraccio, neanche una piccola parola di conforto... tutto quello che mi ha lasciato sono stati dolori immensi, che non scompariranno mai al contrario delle ferite fisiche che mi ha provocato.

<<A cosa stai pensando? Piccola Wendy?>>

Sgrano gli occhi.

<<Scusa amore, mi sono soltanto distratta. Non preoccuparti per me>>

Mi rimprovera con lo sguardo, ma annuisce e finge di crederci. Lascia scendere le bambine, che corrono goffamente tra le braccia dei loro nonni.

<<Ci sono solamente i miei genitori e mia sorella, quest'ultima si è permessa di fare una doccia. Adesso mi aiuti a portare questa roba dentro e mi spieghi cosa ti passa per la testa>>

Alzo gli occhi al cielo.

<<Ho detto niente. Poi non capisco questa cosa che devo dirti sempre tutto quello che mi succede>>

Afferra il mio braccio e mi obbliga a guardarlo in faccia. Non posso nascondermi dietro una corazza quando sono con lui, è praticamente impossibile.

<<Tu devi raccontarmi tutto quello che ti succede Wendy, perché sono tuo marito e ho il diritto di starti vicino sia nei momenti belli sia in quelli brutti>>

Sorrido. Dato che insiste, decido di parlare.

<<Stavo pensando a quanto sono fortunate Esme e Chloe, che hanno un papà speciale come te. La figura di un padre è molto importante... per le figlie femmine è un supereroe, colui che le protegge da ogni male e che c'è sempre anche solo per un abbraccio. Io non ho mai avuto questa fortuna e purtroppo nessuno può riconsegnarmi indietro il tempo perduto, per questo lasciami essere invidiosa ma allo stesso tempo orgogliosa di quello che hanno le nostre bambine>>

Dico tutto d'un fiato. Alessandro mi guarda sconvolto.

<<Non sarò mai tuo padre e so che non riuscirò mai a colmare del tutto il vuoto che senti dentro di te, ma posso prometterti una cosa: io sarò il tuo supereroe, ti proteggerò da ogni male e ci sarò sempre anche solo per un abbraccio>>

Sforzo un sorriso, i miei occhi diventano lucidi.

<<Adesso entriamo in casa, si muore di freddo>>

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