A FIRE AND A TUB

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Venerdì 25 dicembre 1998

"Oh, che divertimento è viaggiare su una slitta trainata da un cavallo ..."

Canticchiava piano, le note vibravano appena nella sua gola mentre la musica riempiva la stanza. Un sorriso aleggiava sul suo viso mentre si faceva strada attraverso la baita di montagna, i piedi nudi che trascinava sul fresco pavimento di legno. Pochi passi lo portarono allo spesso tappeto di lana del soggiorno e già sentiva più caldo man mano che si avvicinava al camino.

"Castagne arrostite sul fuoco ..."

Appoggiando la tazza di tè quasi piena sul tavolino, guardò i nuovi ceppi che aveva messo sul fuoco e che ancora bruciavano assieme alla canzone riprodotta dal CD. Sorrise ricordando una notte d'inverno di tanto tempo prima, quando lui e Naomi, la migliore amica di sua madre, avevano deciso di arrostire le caldarroste nel camino. Era stato un disastro ma l'impresa era stata accompagnata da tante risate e i due non si erano preoccupati quando le castagne si erano completamente bruciate.

"Jack Frost ti pizzica il naso ..."

Una risata gli ribollì in gola. Nonostante il freddo che aveva notato in cucina e nella camera da letto, nel salotto davanti al camino faceva incredibilmente caldo, l'ampia fiammata riscaldava l'intera stanza facendo sembrare la temperatura come quella tipica dell'estate. Sorrise rivolto alla finestra, fuori il paesaggio era bellissimo e innevato.

"I bambini piccoli con gli occhi lucidi faranno fatica a dormire stanotte ..."

Si tolse gli occhiali e li appoggiò accanto alla tazza, poi si strofinò il ponte del naso con due dita.

Forse avranno problemi a dormire, ma io di certo no.

Nonostante il piacevole pomeriggio e l'ambiente molto tranquillo, cominciava a fargli male la testa. Allungò il collo da un lato all'altro, poi ruotò le spalle, cercando di alleviare la tensione che molto probabilmente era stata dovuta allo stare troppo tempo seduto curvo con la faccia su un libro.

"Anche se è stato detto, molte volte, in molti modi ..."

Soffocò uno sbadiglio e guardò nuovamente fuori dalla finestra. Poi fece qualche passo verso il camino. Con un sospiro si accovacciò davanti ad esso. Aveva preso la giusta decisione. Il silenzio era ipnotico, rotto solo dallo schiocco occasionale della legna nel camino e dal dolce sottofondo della musica. Picchiò prima un tronco e poi l'altro, risistemandoli distrattamente. Il caldo divenne poco a poco troppo intenso e iniziò ad asciugarsi il sudore dalla fronte.

"O piccola città di Betlemme ..."

Quando aveva tredici anni aveva vissuto con sua madre in un kibbutz in Israele per alcuni mesi, e nel periodo di Natale Naomi lo aveva portato per la prima volta a Betlemme. In città c'erano grandi folle di turisti e persone che intonavano canti natalizi. Naomi, però, a un certo punto si rabbuiò e decise di prendere il primo bus per ritornare al kibbutz. A distanza di anni, Mike si chiedeva ancora cosa sperasse la donna di fargli vedere o percepire.

"Sopra il tuo sonno profondo e senza sogni passano le strade silenziose ..."

Era ritornato solo un mese dopo. Era la prima volta che viaggiava da solo e si sorprese del fatto che Naomi e sua madre lo avessero lasciato andare senza obiettare. Esse lo aveva portato in Israele all'età di tredici anni. Erano rimasti più a lungo del previsto, fino alla fine dell'anno, ma Naomi aveva deciso di assecondare il ragazzo, curioso di conoscere un paese completamente diverso dall'America. Un giorno lui l'aveva messa al corrente che sarebbe voluto ritornare a Betlemme, e lei gli aveva dato i soldi per il bus e qualcosa per il cibo, poi l'indirizzo dove raggiungerla a Gerusalemme.

A FIRE AND A TUB - OSWhere stories live. Discover now