Il pub di fronte all'ospedale

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9 Dicembre 2023, Los Angeles

Finito il turno che l'aveva vista in Pronto soccorso da quella mattina, Sophie aveva deciso di non rientrare subito a casa, ma al contrario di rilassarsi bevendo qualche cosa nel pub che era davanti alla stazione. Il locale era ben rifornito sia di cocktail che di cibo con cui poter pranzare o cenare, lo aveva adocchiato già il giorno prima, ma senza aver avuto occasione di entrare a vedere come fosse. Proposito che si era promessa di fare quanto prima e che era riuscita inaspettatamente a portare a termine quello stesso giorno. La ragazza era in quel momento seduta al bancone, stretta nella sua giacca invernale per proteggersi dal freddo, con davanti dei piccoli contenitori contenenti patatine, olive verdi, dei piccoli tramezzini e delle pizzette. A farla da padrone sul bancone davanti a lei un bicchiere contenente un mojito ghiacciato. La rossa afferrò con uno stuzzicadenti una delle olive portandosela alla bocca con un gesto spontaneo e non curante dello sguardo di qualche presente che non era rimasto indifferente alla sua presenza su quello sgabello. Ne tanto meno ai suoi capelli rossi, ora liberi dalla coda in cui erano costretti in reparto, ammaliato dal potere ammaliatrice che era tipico della sua razza e che esercitava spesso e volentieri sul genere umano senza accorgersene. Sophie prese poi un sorso dalla cannuccia, spostandosi appena sulla sua seduta, persa nei suoi pensieri e quasi del tutto incurante del mondo che la circondava. Talmente incurante che non si accorse nemmeno che qualcuno tra gli ultimi entrati, la conosceva ed era un viso decisamente conosciuto ma che, in quei giorni, aveva un impatto sulla sua sfera interiore non facile da razionalizzare. Una pizzetta fu afferrata dalla ragazza stessa svanendo poi poco dopo tra le sue labbra mentre alcune persone si erano avvicinate al bancone per ordinare le loro bevande.

La giornata era stata particolarmente lunga e piena tanto che Michael aveva dovuto lasciare Sophie nelle mani di una sua collega in pronto soccorso, venendo lui rapito per tutta la giornata da due delicati interventi. Così, dopo aver concluso il secondo intervento ed essersi fatto una doccia in ospedale tornando ad indossare abiti normali, Michael decise di fare un salto al locale proprio fiori dall'ospedale per mangiare qualcosa. Il corpo del suo tramite aveva e possedeva ogni bisogno umano perciò per poter restare forte abbastanza da contenerlo, lui non poteva assolutamente venir meno a quei bisogni. Salutò così i colleghi e lasciò l'ospedale, fuori la temperatura era decisamente invernale anche se a lui non creava nessun problema, sarebbe potuto restare nudo in mezzo al ghiaccio e sentirsi a suo agio ma, per non destare sospetti, era ormai abituato a vestirsi in modo appropriato alle stagioni. Attraversò così la strada ed apri la porta del locale avvicinandosi al bancone mentre una chioma rossa attirò la sua attenzione, di nuovo. Era lei era Sophie, aveva probabilmente deciso di fermarsi lì dopo il turno come la maggior parte di chi lavorava in ospedale faceva. Michael si tolse la giacca per poi avvicinarsi al bancone, posò la giacca sullo schienale dello sgabello e si sedette su di esso vicino a lei.

«Buonasera, vedo che hai scoperto il luogo di salvataggio dai lunghi ed interminabili turni...».

Collins la guardò mentre si voltò con il corpo verso di lei restando seduto sullo sgabello mentre ordinò un panino e dell'acqua. Gli avevano riferito che se l' era cavata molto bene in pronto soccorso ma voleva sapere anche la sua versione.

Sophie non aveva badato fino all'ultimo a chi aveva varcato la soglia del locale, quasi tutti pressoché estranei, nessun viso presente in reparto aveva di fatto messo il naso dentro all'ingresso da quando era lì. Anche gli altri specializzandi sembravano si fossero volatilizzati tutti da quando si erano incontrati davanti agli armadietti a inizio turno. Non aveva incrociato più nessuno dei suoi compagni per tutto il giorno, men che meno in quel pub.

Era impegnata a fare queste considerazioni, quando una presenza si fece largo sullo sgabello affianco senza che lei vi prestasse attenzione, non fino a quando la voce di costui, fin troppo familiare da qualche giorno ormai, non arrivò alle sue orecchie strappandola dai suoi pensieri.

The Angel ProfecyWhere stories live. Discover now