We have to talk

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Era successo tutto troppo in fretta,i demoni che attaccavano la libreria, Aziraphale che aveva fatto esplodere la sua aureola, Crowley che tornava dal Paradiso con tutte quelle nuove discussioni che gli ronzavano per la testa.

Jim, o meglio, Gabriel era in mezzo alla stanza con un’espressione tra lo stupore e il 'cosa cazzo sta succedendo’, mentre i suoi occhi viaggiavano dai cinque demoni che si era appena appena materializzati lì -tra cui Beelzebub- ad Aziraphale e Crowley, che si stavano guardando come se uno dei due stesse per dire ‘pesce d’aprile’ da un momento all'altro. 

Michael, Uriel e Saraquel erano pienamente scioccate, ma con dignità. I loro sguardi erano fissi su Beelzebub, che però aveva solo occhi per Gabriel.
Muriel aveva il suo libro tra le mani, alzando e abbassando lo sguardo in maniera ritmica, confusa e stupita allo stesso modo dell’Arcangelo ora non più smemorato. Alla fine decise di chiudersi nel suo libro, tornando al punto in cui il protagonista sentiva la notizia della falsa morte dell’innamorata.

“Tu…” mormorò Gabriel con un sorriso grato, portandosi le mani sul petto. “oh…grazie.”

“Stupido, stupido, angelo. Ma perché l’hai fatto?” domandò Beelzebub con un accenno di sorriso avvicinandosi all’Arcangelo.

“Stavo venendo da te ma…l’ho dimenticato” ridacchiò Gabriel, guardandola con occhi innamorati.

“Beh, immagino che Aziraphale si sia preso cura di te meglio di quanto avrei potuto fare io” a quel commento Aziraphale e il duce degli Inferi si scambiano un’occhiata, e il biondo accennò un veloce sorrisetto.

“Quoque tu, Beelzebub!” ringhiò Shax. “SEI IN COMBUTTA CON IL PARADISO!”

“Io non sono in combutta con il Paradiso tanto quanto Gabriel non lo è con l’Inferno” ribatté il duce degli Inferi, lanciandole un’occhiataccia, per poi guardare di nuovo l’Arcangelo davanti a sé e prendendogli la mano.

“Ho solo trovato qualcosa più importante dello schierarsi.” aggiunse con un tono dolce, sorridendo all’amato.

A quella scena, quasi istintivamente, la mano di Aziraphale finì sulla spalla di Crowley, che stava ancora cercando di capire cosa stesse succedendo.
La sua testa era come un autostrada in pieno traffico, milioni di clacson che improvvisamente iniziavano a suonare e illuminargli gli occhi, facendogli finalmente vedere la luce in fondo al tunnel.

L’angelo fece scendere la mano lungo il braccio dell’altro, afferrandogli dolcemente il polso, Crowley abbassò lo sguardo e intrecciò immediatamente le loro dita, accennando un debole sorriso alla faccia sorpresa dell’altro.
Era la seconda volta, quel giorno, che si toccavano pienamente le mani, ma questa volta Aziraphale poté sentire pienamente il calore di Crowley, e gli piaceva.Eccome se gli piaceva.

Inutile dire che Beelzebub lo notò, dato che aveva gettato lo sguardo oltre Gabriel, e quella loro stretta di mano fece capire molte cose.
C’erano diversi modi per tenersi la mano e il modo in cui se la stavano tentando Aziraphale e Crowley era lo stesso in cui il duce infernale la stava tenendo a Gabriel.

“Angeli e Demoni non posson-” ma prima che Michele potesse finire la frase, Beelzebub schioccò le dita.

“Cosa… ha fatto?” Aziraphale, sempre più confuso di prima, fissò gli altri Angeli nella stanza, che sembravano statue.

“Credo fortemente che abbia fermato il tempo, Angelo”

“Esatto, vedo che sei sveglio, Crowley. Per la precisione ho fermato il tempo solo per voi e me.”

“Come mai?”

“Guardatevi. Non vi sembra ovvio?”

I due si scambiarono un'occhiata, e poi guardarono le loro mani, ancora intrecciate, sciogliendole subito per l'imbarazzo.

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