Capitolo XV

460 25 15
                                    

~POV KILLIAN~

Come stracazzo è possibile?

Io, boss mafioso che non si è mai lasciato sfuggire nulla, cado come una pera cotta.

Che scemenza.

KILLIAN: Impossibile. Dove sono le telecamere che voglio ridere anche io.

La vedo sbuffare.

HOPE:Andiamo! Se fosse una presa per il culo mi starei pisciando dalle risate - ruota gli occhi annoiata - ma invece no. Quindi, o ci credi o quella è la porta.

Devo capire cosa sta succedendo.

Le crederó.

KILLIAN: Va bene, adesso mi racconti tutto con calma.

HOPE: Io sono calma, sei tu che sembri una fighetta con gli ormoni sballati.

Che insulti fantasiosi, dovrei scrivermeli.

LILITH: Muoviamoci che non ho tutto il giorno.

HOPE: Allora... che dire... quando ero un po' piccola sono scappata di casa visto che non sopportavo Rosaria, circa a 15 anni, e sono finita in un bar, diciamo uno di quelli in cui vanno i motociclisti, le gang e gente che vuole fare botte in sostanza, e quel giorno c'era il vecchio capo, Júlio Amâncio Souza che...

Cosa? Ho sentito bene?

KILLIAN: Aspetta, cosa? Quel Souza?

Mi guarda stranita.

HOPE: Scusa ma quanti ne conosci te?

Cazzo, questa qua è pazza.

KILLIAN: Ne conosco solo uno ed è uno dei più crudeli e spietati addestratori di cadetti per diventare hacker, killer, torturatori e così via.

HOPE: Ah sì, in effetti è stata un po' dura, ma neanche così tanto.

La guardo scioccato, questa ha qualche rotella fuori posto.

HOPE: Nel senso che mi avevano già un po' addestrata John e Raphael. A proposito, quando eravamo tutti di là mi sei sembrato un po' confuso, eh vecchietto? John Grego è il braccio destro del boss della mafia francese e informatore della mafia turca.

Avete presente il computer che carica all'infinito con il dinosauro che salta i cactus? Ecco, uguale al il mio cervello che non più sta connettendo i neuroni.

KILLIAN: Credo di non aver capito bene.

LILITH: E invece sì, bello mio, John Grego è un cazzo di doppio giochista.

HOPE: Dì pure 'era'.

LILITH: Vero, è morto. - sottovoce - Per fortuna.

HOPE: Ma no, non dire così, mi divertivo a fargli credere di essere una povera sfigata sotto il suo controllo.

LILITH: Quando era lui che era manipolato da te, che povera fighetta.

Si danno il cinque sorridendo.

Oh mio Dio, queste sono entrambe fuori come un balcone.

Appoggio la fronte alla mano e sospiro.

HOPE: Andiamo vecchio, non ti addormentare, non ho finito!

KILLIAN: Non chiamarmi vecchio! E non sto dormendo!

HOPE: Calma vecchio, non ti agitare che se no ti sale la pressione e non va bene.

KILLIAN: Ti ho detto di non... come lo sai che ho problemi di pressione?

LILITH: Ma ci sei o ci fai? Ti ha appena detto che è un boss, e secondo te non ha fatto ricerche sui passati, luoghi e abitudini di tutti voi? Ci prendi per il culo?!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 05 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Solo uno per amare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora