cap. 4

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mi squillò il cellulare...
"scusa"
"fa niente tranquilla" si ricompose mentre io risposi a Madd via messaggio

madd🧡
perché mi hai buttato giù, tutto apposto bimba?

si madd...mi stavo per baciare con Alex

ODDIO SCUSATEMI

tranquilla...come stai?

bha abbastanza bene, mi sono baciata con Giammarco

E SI SBOCCIA non vedo l'ora di vedere il daytime

ehem😶‍🌫️vabbe dai, buono sbaciucchiamento, ci sentiamo notte piccolina🧡

notte notte🧡

e la madonna dio non ce la vuoi mettere? te pareva troppo semplice eh mo chissà quando sto qui si risveglia per baciarmi

"era Madd, scusami davvero"
"tranquilla...meglio così, le cose di fretta non mi piacciono, comunque Auguri in ritardo" sorrise
"di tre mesi, l'anno scorso me li hai fatti a mezzanotte eh, perdi colpi" ridemmo
"scusami ma non volevo disturbarti, non rispondevi ai messaggi e da lì ho capito che avevi bisogno di stare da sola"
"beh in realtà eri l'unico di cui avevo bisogno ma non volevo deprimerti"
"fidati, mi sono depresso a non sentirti"
intanto le farfalle che svolazzano nel mio stomaco

"mi riaccompagni a casa?" domandai dopo minuti di silenzio
"a dire il vero abbiamo ancora un obbligo da scontare, sempre se ti va bene"
"certo nessun problema" ci alzammo e andammo nel suo appartamento, pochi chilometri più avanti, infatti la macchina l'aveva lasciata nello stesso parcheggio
"allora perdona il casino ma non dovevo portare nessuno a casa" MI AVEVA COMPIATO LA FRASE, più o meno però dai...siamo lì
"tranquillo"
entrai e venni subito inondata dal suo profumo, un profumo che adoravo, aveva una nota di muschio bianco e mi ricordava moltissimo il profumo che portava mio padre, mi salì un pò di nostalgia, l'infanzia era stato il periodo più bello della mia vita, soprattutto perché c'era ancora il mio papi

"tutto bene?" Alex notò questa cosa "ti ho sventolato la mano davanti e non rispondevi"
"si scusa è che il tuo profumo mi ricorda papi" risposi sorridendogli togliendomi la giacca, faceva davvero caldo dentro l'appartamento
"scusa ma ho per sbaglio lasciato acceso il riscaldamento, ci sono tipo 30 gradi in casa" rise prendendomi la giacca di mano per metterla a posto lui, gentile...
"già fa caldino"
"vuoi una maglia a maniche corte? non credo che dormi con quei vestiti"
"tranquillo, al massimo la prendo dopo non ho problemi" sorrisi andandomi a sedere sul divanetto poco più avanti all'entrata, era una casa molto accogliente, aveva quel tocco di classe stupefacente per essere di un maschio, e tutto quel casino che diceva io non lo percepivo
"tieni" mi porse una sua maglietta, col suo logo dietro rosso
"proprio questa eh"
"se non la hai già la puoi tenere, ne ho 5 di quelle" abbozzò una risata dirigendosi nella cucina
"scommetto che hai fame, non hai toccato cibo al bar e a casa non hai mangiato" alzai un sopracciglio, come faceva a sapere che non avevo cenato?
"me lo ha detto Luna, abbiamo parlato prima di uscire"
"ah ok..dov'è il bagno?"
"a destra della mia stanza, in fondo a quel corridoio" indicò col dito la parte della casa alle mie spalle, possibile che gli appartamenti di Milano siano così monotoni e giganteschi? era praticamente casa mia, molto più elegante e bella, ma comunque la pianta era quella.
mi cambiai in bagno per poi andare in camera sua a poggiare il maglioncino, aprii la porta e rimasi bloccata per dei secondi, era totalmente diversa dal resto della stanza, aveva le pareti nere con delle linee rosse effetto marmo per intenderci, sulla parete a sinistra della porta c'erano appesi i dischi d'oro e tutti i riconoscimenti che ha ottenuto, sul mobile anch'esso nero vi erano delle foto di lui con le persone di Amici21, il premio Oreo con appoggiata sopra la medaglia argentea con il nastro blu, era molto grande come stanza, tanto da custodire un pianoforte nero a coda, mi sorpresi quanto un ragazzo possa essere così ordinato.

Perfettamente Imperfetti-Alex WyseWhere stories live. Discover now