6 - 𝐟𝐢𝐫𝐬𝐭 𝐝𝐚𝐲 𝐨𝐟 𝐬𝐜𝐡𝐨𝐨𝐥

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La sveglia rimbomba nelle mie orecchie: le 7:00 del mattino, e dovevo svegliarmi se non volevo fare in ritardo già il primo giorno di scuola

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La sveglia rimbomba nelle mie orecchie: le 7:00 del mattino, e dovevo svegliarmi se non volevo fare in ritardo già il primo giorno di scuola.

Mi alzo lentamente dal mio caldo letto e vado in bagno a farmi una bella doccia calda.

Appena l'acqua entra in contatto con la mia pelle, la mia mente si rilassa così tanto che quasi quasi rimarrei lì dentro per le prossime ore.

Prendo lo shampoo che fa profumo di cocco e poi mi spalmo anche il bagnoschiuma su tutto il corpo.

A malincuore, esco dalla doccia, mi metto l'intimo e cerco dei vestiti decenti.

Alla fine opto per un pantalone a zampa nero e una maglietta non tanto corta bianca.

Pettino i miei capelli e poi me li asciugo, mi do una spruzzata di profumo e inserisco il necessario nella mia cartella scolastica.

Scendo di sotto e trovo Jorg intento a bere un caffè mentre Simone, sfoglia interessata una rivista.

<<Buongiorno>> li saluto io per poi prendere qualcosa da mettere sotto i denti.

<<Oggi andrai a scuola solo con Tom, Bill ha avuto un imprevisto>> mi informa Simone e io rispondo con un "okay".

In quel preciso istante, Tom scese dalle scale.

<<Dovrai accompagnare Adriana a scuola>> disse Simone appena lo vide.

Lui sbuffa rumorosamente e prende una brioche dalla cucina.

Io mentre aspettavo Tom, andai a mettermi le scarpe.

<<Andiamo>> disse lui aprendo la porta.

Salutai i miei genitori e salii in macchina con lui.

Durante il tragitto continuava a tirarmi occhiate e ciò mi faceva sentire tremendamente a disagio.

Appena arrivammo, mi affrettai ad uscire da quella macchina ma prima che me ne potessi andare, Tom mi prese per il polso e mi fece girare verso di lui.

<<Senti, se non l'hai capito io non sono d'accordo con questa storia, non volevo una sorella ma dato che siamo nella stessa scuola, non mi dovrai parlare, non mi dovrai guardare e non dovrai dire a nessuno di questa cosa, non voglio rovinare la mia reputazione, intesi?>> disse per poi lasciarmi il polso con un movimento brusco e andare via.

Non nego che le sue parole mi avevano ferito ma non ci diedi molto peso.

La scuola sembra apposto, è un gran edificio con fuori numerosi studenti.

Mi guardo un po' in giro e noto che quasi tutti mi stanno guardando.

Che cazzo hanno da guardare?

Molte ragazze vestite in modo orrendo continuavano a tirarmi occhiatacce e sussurrarsi qualcosa a vicenda nell'orecchio, mentre i ragazzi mi guardavano mordendosi il labbro.

Feci finta di nulla e andai dritta da Avril che mi stava aspettando.

<<Per essere il primo giorno non sei passata inosservata, amica!>> esclamò lei dandomi un abbraccio.

<<Sai per caso perché mi stanno guardando?>> le chiesi con un filo di disagio.

<<E' perché sei venuta a scuola con il ragazzo più popolare, cioè Tom>> mi spiegò lei con fare ovvio.

Ah, ora ho capito cosa intendeva Tom con il "non rovinarmi la reputazione".

La campanella suona e tutti gli studenti si incamminano per le rispettive classi.

Purtroppo la fortuna oggi non stava proprio dalla mia parte dato che alla prima ora avevamo educazione fisica e io non ero proprio in vena di farla.

<<Che bello! Faremmo educazione fisica con la classe dei tuoi fratelli!>> esultò Avril battendo le mani come una bambina felice.

<<E allora?>> chiesi indifferente.

<<Ci saranno tanti bei ragazzi!>> continuò lei e io scoppiai a ridere.

Andammo in palestra e il professore ci disse di andare negli spogliatoi per indossare i vestiti appositi per "allenarci".

Ci dirigemmo verso i spogliatoi e lì, posammo le cartelle e ci vestimmo con un leggins nero e una maglietta anch'essa nera a maniche corte.

Ritornammo in palestra e trovammo Gustav, Bill e George mentre Tom era impegnato a parlare con delle ragazze che addosso avevano praticamente degli stracci.

Scambiai qualche parola con loro finché non arrivò il professore.

<<Bene, iniziamo con i soliti esercizi>> iniziò lui mostrandoci come dovevamo farli.

Dopo qualche minuto, il professore ci dice a noi ragazze di fare dieci squat, avevo intenzione di non farlo dato i pervertiti che continuavano a guardarmi ma il professore mi guardò male e fui costretta a farlo.

Appena feci i primi due qualcuno alle mie spalle fischiò e urlò "Bel culo ragazza".

Mi girai di scatto infastidita da quelle parole e vidi che Tom stava prendendo a pugni il ragazzo che poco prima si trovava dietro di me.

Che giornata di merda.

no love is wrong - tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora