𝐌𝐘 𝐘𝐎𝐔 • 2

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Passò una settimana, una settimana da quando Rosé incontrò Jimin, ancora non riusciva a togliersi dai pensieri quell'evento

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Passò una settimana, una settimana da quando Rosé incontrò Jimin, ancora non riusciva a togliersi dai pensieri quell'evento.

Oggi sarebbe dovuta andare ad accompagnare Lisa fino all'agenzia che l'ha contattata per fare i provini.
Era molto entusiasta sul fatto che la sua migliore amica sarebbe diventata una ballerina, si ormai se ne era fatta una convinzione, Chaeyoung sapeva che Lisa c'è l'avrebbe fatta, crede molto in lei, la stima, come amica e come persona, l'amore che Chaeyoung nutre nei confronti di Lisa é fraterno e viene ricambiato nello stesso modo, hanno fiducia l'una nell'altra, insomma, un amore reciproco.

Ora Chaeyoung si stava preparando la colazione, erano le 08:15.
Aveva appena inserito all'interno del microonde il suo latte, e mentre aspettava che si riscaldasse posizionò la tovaglietta e i biscotti sul tavolo.
Fece colazione molto tranquillamente dato che sarebbe dovuta essere da Lisa alle 09:30, per poi accompagnarla in agenzia, lei sarebbe voluta entrare ma questo non era fattibile, perciò l'avrebbe accompagnata solo nel tragitto, per poi augurarle buona fortuna e farla entrare.

Era appena uscita di casa, e salí in macchina, finché non arrivò al ventiseiesimo numero della via in cui viveva Lisa.
Scese dalla macchina e bussò.
«Buongiorno fiorellino!».
Disse Chaeyoung a Lisa appena gli aprí la porta.
«Buongiorno amica mia! Sempre puntuale».
Disse ridacchiando l'amica.
«Sempre».
Lisa prese la sua borsa ed entrarono in macchina.

Nel girò di dieci minuti arrivarono in agenzia, quei dieci minuti per arrivare alla meta in realtà erano dieci minuti di giri in macchina per Seoul con l'intento di fare calmare Lisa.
Quando essa si riavviò e capí grazie all'aiuto di Rosé che tutto sarebbe andato per il verso giusto solo quando lei si sarebbe calmata e avrebbe deciso di affrontare le cose con razionalità e avrebbe smesso di farsi paranoie allora si calmò veramente.
Entrambi scesero dalla porta della macchina e si avviarono verso l'entrata del palazzo.
«Va bene Lisa, ora fai tanti respiri, entra e spacca tutto! Devi uscire di qui fiera di te!Sono stata chiara?».
Gli raccomandò Rosé incitando l'amica a dare tutta se stessa, avrebbe vinto, nessuno aveva tutto quel potenziale, e doveva sfruttarlo al massimo.
«Si mammina».
Entrambe risero per poi scambiarsi un abbraccio, e in quell'abbraccio Chaeyoung sussurrò all'orecchio dell'amica un "Ti voglio bene".
Si staccarono e Lisa entrò dentro l'edificio con un bellissimo sorriso stampato in volto.

Mentre Chaeyoung stava tornando verso la sua auto si scontrò con un'altra persona che camminava distratta per le sue mentre guardava il telefono, ma quest'ultimo cadde a terra rompendosi.
«Scusami tantissimo non volevo».
Disse Chaeyoung senza degnare di uno sguardo colui che gli venne a dosso, chinandosi per raccogliere il telefono scagliato a terra.
Ormai era andato, ciao, ciao telefono.
«Te lo ricomprerò».
Disse ancora a terra raccogliendo tutte le parti, ma quando vide la marca del telefono gli si gelò completamente il corpo impedendole ogni minimo movimento.
'Stai scherzando? Un iPhone? Costa un occhio della testa...'
«Tranquilla, non c'è ne é bisogno sono stato io a non guardare mentre camminavo».
Disse il ragazzo, ma quando Chaeyoung si alzò e i loro sguardi si incontrarono, bhe, possiamo dire che se prima Chaeyoung non riusciva a muoversi, adesso sarebbe rimasta paralizzata per il resto della sua vita.
«Rosé, sei tu, come stai? Come mai qui?».
Chiese il ragazzo evidentemente felice e curioso di averla riincontrata.
«Jimin, ciao, sono qui perché dovevo accompagnare Lisa in agenzia, oggi deve fare i provini, ad ogni modo, ti ricomprerò il telefono»
«Scherzi? Non é successo niente, stai tranquilla».
«No, sarebbe scorretto!».
Contrabatté lei dura.
«Non m'interessa non te lo lascerò pagare».
La ragazza sospirò continuò a parlare, sconfitta.
«E va bene, però lascia almeno che ti inviti un caffé, o ciò che gradisci, ok?».
Lui annuì e lei sospirò per il sollievo, i due ragazzi si diressero verso un bar, molto conosciuto dalla ragazza, ma poco conosciuto dal ragazzo.
«Che bel posto poi non c'è nemmeno tanta gente!».
«Lo so infatti io vengo sempre qua per rilassarmi, é calmo e servono cose squisite».
Disse Chaeyoung con la bava alla bocca mentre pensava già a ciò che avrebbe ordinato.
«Sediamoci».
Propose la ragazza mentre sfilava la sedia da sotto il tavolino per poi accomodarsi.
Il ragazzo esguí le sue stesse mosse e poco tempo dopo arrivò la cameriera.
«Ehi Rosé».
Sentendo chiamare il suo nome si girò subito.
«Ehi Miyeon, come va?».
«Bene, in compagnia diversa oggi? Lisa dove l'hai lasciata?».
«Ha avuto un impegno».
Rispose semplicemente la ragazza, non si faceva mai i fatti degli altri e tanto meno parlava al posto di altre persone, perciò si limitò a dire ciò, tanto era con Miyeon, la conosceva bene, erano amiche strette.
«Cosa desiderate?».
Continuò la cameriera estraendo dalla tasca del suo grembiule un taccuino con una penna.
«Jimin cosa vuoi?».
«Un caffé e una ciambella».
Rispose lui guardando il bancone in lontananza per vedere cosa c'era esposto.
«Io un cappuccino e un croissant al cioccolato».
Miyeon annuí e sparí dietro il bancone.

𝐌𝐘 𝐘𝐎𝐔 //𝐉𝐢𝐫𝐨𝐬𝐞//Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ