|Capitolo 13

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Billie pov's
"Vuoi rimanere qui a dormire?"
Tirai immediatamente su la testa a quella tua domanda.
È davvero la tua voce o è solo la stanchezza che mi fa immaginare cose impossibili?
"Fuori è brutto tempo, dovresti guidare per almeno 2/3 ore e non mi sembra il caso ecco" argomenti capendo il mio stato di confusione.
Quindi l'hai detto davvero.
Ti giri verso di me con ancora il panno usato per pulire il lavandino in cerca di una mia risposta.
"Io..cioè, se per te non è un problema, si accetto.."
Il tempo non è decisamente dei migliori, e dover guidare con il diluvio non mi ispira molto ma dall'altra parte sono alquanto dubbiosa.
Non stavamo più insieme e fino a due giorni fa credevo mi odiassi più di qualsiasi altra cosa al mondo e ora invece mi ritrovavo ad accettare il tuo invito nel rimanere a dormire da te.
Io sono fidanzata.
Tu anche.
A che gioco stai giocando Beverly?

"Se te l'ho chiesto evidentemente non è un problema"
mi dici accennando a un sorriso passandoti la mano nei capelli.
Touchè.
"Giusto, allora...per me va bene si" ti dico quasi timidamente grattandomi la nuca.
Non sapevo realmente cosa dire o fare in quel momento.
Mi limitai solo a prendere il telefono e scrivere a mia mamma che mi sarei fermata a dormire da Andrew e di non preoccuparsi.

L'ennesima bugia detta in quella giornata, incredibile.
Mandai il messaggio ma appena alzo lo sguardo incontro subito il tuo, forse anche tu sei alquanto stupita dalla mia risposta, forse non te l'aspettavi?
Comunque non so bene che dirti in quel momento, di conseguenza metto le mani in tasca, distogliendo lo sguardo da te e iniziando a osservare l'interno di quella cucina come se già non ne conoscessi ogni particolare.
"Ehm..vieni ti faccio vedere la tua camera e ti do un cambio pulito con cui dormire" mi dici cercando di smorzare quel silenzio uscendo dalla cucina.

Nonostante conoscessi quella casa come le mie tasche ero più che certa di non aver mai visto quella camera che mi stavi mostrando, da dove era uscita fuori?
"Sarà stata sempre chiusa sennò non si spiega" penso tra me e me.
"Vado a prenderti il cambio...tu, tu fai come vuoi" mi dici alquanto impacciata accostando la porta alle tue spalle.
Per quanto amassi lo stile di quella camera degli ospiti, la odiavo al contempo.
Era così spoglia, formale.
Non come camera tua.
Piena zeppa di momenti, risate e anche lacrime.. forse per la maggior parte dovute a causa mia.
Intrisa del tuo profumo e del tuo odore ovunque e contenente ricordi di svariato tipo, inclusa la nostra prima volta.
Tu eri così impacciata, non l'avevi mai fatto con una ragazza prima, ma nonostante la vergogna iniziale alla fine ti lasciasti guidare da me, dalle mie mani, dall'adrenalina del momento.
Fu tutto perfetto, non una cosa fuori posto, nonostante le tue svariate scuse sul fatto di non essere così brava come me.
Sorrido a questo ricordo, sei sempre stata così cauta, così gentile e nonostante fosse passato tanto tempo dalla nostra prima volta e, dalla nostra relazione, io rivedevo ancora in te quella grande bontà.
Nonostante adesso provassi a coprirla con un trucco più pesante, con un pò più di sfacciataggine nel rispondere, io la vedevo sempre.
A testimonianza delle mie parole c'era proprio il fatto che adesso sei tornata qui in camera, sei di fronte a me e mi regali un piccolo sorriso mentre mi porgi il mio "pigiama" per così dire.
"Tieni, credo che questi vadano bene, sono molto comodi per dormire." dici allungandomi un pantalone in pile e una maglietta molto larga.
"Gli asciugamani e tutto il resto sono già in bagno" mi dici sulla soglia della porta pronta per, presumo, andare in camera tua.
Ma non era ancora il momento così prendo la palla al balzo e continuo con il mio sport preferito.
"Grazie mille, invece per chiamare la reception che numero devo premere?' inizio a scherzare con te, dato che assomigliavi molto a una cameriera di un hotel con quelle frasi.
Però ti conosco e so che ami quelle cose, infatti non tardi a tenermi il gioco.
"Purtroppo le linee dei telefoni sono state interrotte per via del maltempo, ci scusiamo" mi dici con un tono misto tra delusione e divertimento.
Avevo ragione, non eri cambiata così tanto alla fine.
"Ah, capisco di conseguenza se ho qualche urgenza, bisogno, durate la notte a chi posso rivolgermi?" ti dico un pizzico più provocatoria questa volta avvicinandomi a te.
Ti guardo negli occhi, mi ero quasi dimenticata quanto fossero belli.
Ti vedo comunque nervosa, forse dalla vicinanza dato che a separarci a questo punto era solo lo stipite della porta.
Ma in un secondo quel tuo nervosismo fu come svanito.
Un brivido mi scosse la schiena nel momento in cui ti avvicini a me, quasi di scatto, con una sicurezza che non ricordavo.
Ti accosti al mio orecchio.
"Buonanotte Billie"
Altro brivido, forse quella in preda all'agitazione ero io questa volta.
Vedo un piccolo sorriso spuntare sulla tua faccia ma come se nulla fosse te ne vai, lasciandomi lì, come imbambolata non ancora capace di processare quella tua sicurezza.

12:10 am
Quella sera fu dura prendere sonno.
Fuori il maltempo infuriava, tuoni e lampi si facevano spazio nel cielo accompagnati da un vento fortissimo che con prepotenza sbatteva sulla mia finestra, creando rumori macabri insieme allo scrosciare della pioggia.
Mi sentivo così piccola e in parte impaurita nello stare da sola in quella enorme stanza ormai avvolta dalle tenebre.
Non nego che fin da piccola il buio era rimasto il mio peggior nemico, costringendomi a tirare fin al collo le mie coperte per proteggermi da una qualsiasi cosa che potesse vivere all'interno dell'oscurità della mia cameretta.
Ma col tempo la cosa si era andata ad attenuare, diciamo.
Il vero problema era quando dovevo dormire da sola, per lo più in camere che non "conoscevo", come quella sera.
Forse l'unica cosa che riusciva a confortarmi era sapere che a poche camere di distanza c'era la tua stanza.
Chissà se stai dormendo.
Ricordo le notti come questa passate nel tuo letto Bev, a coccolarci, ridere, baciarci e fare ogni smanceria possibile tipiche di tutte le coppie.
Ed ecco che, d'un tratto, uno strano senso di odio mi pervase.
Pensare che adesso a ricevere tutte quelle carinerie non ero più io, bensì il tuo nuovo ragazzo Aron o Austin o come cazzo si chiamasse, mi faceva contorcere lo stomaco, ma non mi interessava, più o meno.
Come tu le facevi con lui, io le facevo con Samatha.
Già Samatha.
La stessa ragazza con cui ero riuscita per un minimo ad andare avanti era la stessa che ormai stavo ignorando da ormai un giorno intero per stare con te Beverly.

Fortunatamente però tutti quei pensieri erano riusciti a distrarmi dal temporale ancora in atto, o almeno era quello che pensavo finché, come un'esplosione, un tuono squarciò il cielo, facendo tremare le finestre della stanza data la sua potenza.
Sobbalzai sul letto, avevo il cuore a mille.
"Ma dio cristo" sibilo mettendomi una mano sul petto intenta a capire se fossi ancora viva o meno dato il forte spavento.
Mi rimisi sotto le coperte ormai intenta a voler dormire e basta, si era fatto tardi ormai e domani mi sarebbero aspettate almeno tre ore di macchina per tornare a casa.
Era ora di dormire ma proprio nel momento in cui ero certa di starmi per addormentare, sentì la mia porta aprirsi e l'ombra di una sagoma palesarsi di fronte il mio letto.
Sobbalzai per la seconda volta quella notte.

"Billie?"
Anche se il suono della tua voce mi rassicura, il cuore mi sta per esplodere nel petto per la paura.
"Per dio Beverly, mi hai fatto prendere un cazzo di colpo." risposi mettendomi la mano sul volto cercando di regolarizzare il battito.
"S..stavi dormendo?" mi dici quasi sussurrando, come se avessi paura di svegliare qualcuno di inesistente dato che c'eravamo solo noi due in quella casa.
"Ci stavo provando, ma questo tempo e questi tuoni non aiutano affatto, mi sono presa un colpo prima." ti dico mettendomi seduta.
"Tu?" ti chiedo cercando di capire cosa ci facessi in camera mia a mezzanotte e mezza.
"No io, non riesco a dormire, da prima...." mi dici ancora stretta nella tua coperta.
Sembri una bambina e un sorriso impercettibile si fa spazio sul mio volto.
"Come mai?" ti continuo a chiedere volendo sapere cosa succedesse.

"Il tempo, anche io..questi rumori mi inquietano" mi dici indicando la finestra ormai coperta da mille goccioline d'acqua.
Non dissi nulla stavolta, volevo capire dove volessi arrivare ma, come se mi leggessi nel pensiero, arrivi subito al punto.
"Posso..ehm..posso dormire con te?" mi dici con un filo di titubanza, come se la cosa che mi stessi chiedendo fosse la più sbagliata del mondo e forse era così, ma ormai era notte fonda, nessuno poteva vederci, nessuno poteva giudicarci, quella casa era vuota, così come il mio letto.
Un matrimoniale per una persona sola era uno spreco.
Se prima il mio sorriso era qualcosa di impercettibile, ora invece era bello visibile anche in quella penombra.
Sei così carina nel tuo pigiama, intimorita da quei lampi e da quei rumori, così tanto da volere qualcuno da stringere, che ti potesse proteggere.
E avevi scelto me.
Il mio cuore non riusciva proprio a trovare pace quella sera, iniziando a battere forte, ma stavolta non per lo spavento ma per l'emozione di riaverti di nuovo tra le mie braccia.
"Vieni."

Un capitolo intero solo dal pov di Billie! assurdo eh.
Spero vi piaccia, alla prossima!

-carol

"You're the reason 2"                                        -Billie Eilish-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora