2.

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Tornai alla mia postazione ancora un po' frastornata. Mi sedetti lentamente sulla mia sedia girevole e passai il file a Matthew, il quale ora mi osservava minuziosamente studiando i miei movimenti.

"Tutto ok?" Chiese quello prendendo il file dalle mie mani cercando con i suoi occhi i miei, i quali, però non avevano intenzione di incontrarli.

Annuii "Questo è il nuovo file su cui dobbiamo lavorare, Matt, deve essere pronto per mercoledì"

"Ma mercoledì è dopodomani" Esclamò lui portandosi una mano fra i capelli cominciando a sfogliare il libricino che poco prima gli avevo passato

"è lunghissimo!" Si lamentò sbuffando sonoramente

"Credi che non lo sappia!" Esordii io lanciandogli un'occhiataccia che, però, invece di ammutolirlo, lo fece sorridere

"è per questo che sei di così cattivo umore?" Mormorò avvicinando la sua sedia alla mia

Scossi la testa, spostando lo sguardo sul cestino posizionato proprio sotto la mia scrivania, trovandolo improvvisamente interessante.

"Questa sera andrò a casa del signor Styles" La mia voce fu un sussurro appena percepibile, ma capii dalla faccia del mio collega che lui aveva capito benissimo

"O mio Dio" Quasi urlò procurandosi un sonoro schiaffo dietro la nuca da parte mia

"Abbassa la voce, pezzo di idiota" Lo ammonii notando che molte persone ci stavano osservando

"Hai una relazione segreta con il signor Styles?" Mi domandò tutto eccitato strizzandomi l'occhio

"Ma ti ha dato di volta il cervello?" Lo fulminai nuovamente sentendo le mie gote bruciare davanti al suo sguardo malizioso

"è il suo anniversario e mi ha chiesto di guardare per lui sua figlia Elizabeth..." Annunciai sbuffando rassegnata

"Cooosa?" Urlò ancora una volta il moro procurandosi un altro schiaffo da parte mia

"Ma vuoi stare un po' zitto?" Alzai gli occhi al cielo incrociando le braccia sotto al seno

"Tu dovrai fare da babysitter alla figlia del nostro capo?" Chiese inarcando un sopracciglio visibilmente divertito, cosa che mi fece spazientire maggiormente

"Sì, Matt" Brontolai guardandolo per l'ennesima volta male "Ti rendi conto? Io...con una bambina di otto anni...a casa delm mio capo" Scossi la testa preoccupata, portando le mani a massaggiarmi le tempie cercando di calmare i miei nervi

"Se è una tale preoccupazione per te, perchè non hai semplicemente rifiutato?"

Mi pentii immediatamente di averne parlato con lui. Matt era l'unica persona che conoscevo già da prima di venire assunta in questa azienda, beh diciamo che conoscevo è un po' una parolona. Avevamo frequentato alcune lezioni insieme nello stesso college, ma non ci eravamo mai parlati nè realmente presentati se non a lavoro. Lui era stato molto popolare all'epoca ed, in realtà lo era ancora oggi. Io, neanche c'è bisogno di dirlo, non ero proprio il tipo di ragazza che sarebbe uscita con un popolare nè il tipo con cui un popolare sarebbe voluto uscire. Matt, però, era una persona così solare e divertente, che mi sembrava di conoscerlo da una vita. Mi ci sono trovata da subito bene e per me era davvero strano affezionarmi in così poco tempo ad una persona. Sentivo di portergli parlare di tutto, mi fidavo ciecamente e sapevo che per lui era lo stesso. Ciononostante Matt era anche un inguaribile Peter Pan, sempre a fare battute e a cercare di sdrammatizzare, mai una volta che prendesse le cose seriamente. Questo era il principale motivo per cui lo adoravo ma anche quello per cui sapevo che tra noi non sarebbe potuto esserci niente se non una belissima amicizia, e la cosa mi andava più che bene.

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