confusione

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Passarono mesi dall'incidente dello stregone e la situazione continuava a peggiorare, più volte avevamo rischiato di morire per colpa delle missioni che ci affidavano i vecchi, che poi i miei compagni rischiavano per colpa mia, ma ultimamente si erano moltiplicate le volte in cui tornavano all'istituto strisciando

"Haibara posso entrare?" chiesi "entra" disse ed aprii la porta della sua camera

"come ti senti?" mi misi con le braccia incrociate analizzandolo, era nel letto ma non era messo malissimo, aveva bende un po' dovunque e qualche livido "senza Shoko mi sentirei peggio" rispose schietto cercando di essere il più rassicurante possibile, poi continuò, abbassando la voce di uno o due toni "si vede che sei su un altro livello" finì

sapevano che rischiavano più del dovuto a causa mia e sapevano di non essere abbastanza forti per quelle missioni se non c'ero io come il giorno prima che avevamo incontrato una maledizione di 1 livello superiore e lui rimase gravemente ferito

rimasi ferma come un albero, ero zitta non sapevo come rispondergli ero in dubbio se dirgli ciò che mi passava per la mente o aspettare e dirglielo un altra volta

"ora hai lezione no?" io annuii e lo salutai per poi uscire dalla stanza incamminandomi a lezione

ero in classe il prof spiegava ma ero concentrata a guardare delle rondini volare, immersa nei miei pensieri

"Yuriko" la voce grave di Yaga mi riportò alla realtà "si prof ?" chiesi senza voltare la testa "ti senti bene oggi?" mi chiese, voltai la testa verso l'uomo, questa domanda mi lasciò spiazzata, non avevo mai sentito il prof chiedermi come mi sentissi e non pensavo di sentirlo mai

"ah emh onestamente non lo so" balbettai leggermente e lui annuii e continuò a spiegare

finite le lezioni Nanami mi chiese se volessi studiare con lui ma rifiutai, mi serviva staccarmi un attimo quindi decisi di andare in centro a Tokyo

camminavo senza meta giusto per non stare ferma, mi sentivo strana, guardavo la gente con invidia, non sarebbe bello avere una vita normale? una famiglia tranquilla che passa un pomeriggio tranquillo a Tokyo

si stava facendo tardi, decisi di fermarmi in un hotel mangiando fuori, non volevo tornare all'istituto, volevo vedere come si viveva normalmente, senza sapere cosa fossero delle maledizioni

volevo, ormai erano passati 3 giorni, ero spenta, mi ero dimenticata di tornare all'istituto o meglio non volevo, non avevo intenzione di tornare in quella struttura dove vedevo i miei amici soffrire per colpa di missioni che dovevano affidare solo a me

non potevo parlare con i vecchi, non mi avrebbero ascoltata, non ne valeva la pena

passavo quelle giornate in giro facendomi delle lunghe passeggiate, trovai anche un bar piccolino, accogliente e tranquillo lo stile era un po' antiquariato, il personale gentile e i clienti erano per lo più famiglie o anziani

la mattina del 4 giorno decisi di andare in quel bar, ormai vedevano spesso la mia faccia, ordinai un caffè e una brioche, dopo l'ordinazione la cameriera si fermò "mi perdoni per la domanda" mi disse "ma perché signorina decide di venire da noi al posto di un locale?" chiese incuriosendosi, aveva ragione alla mia età era più normale andare in un bar affollato da giovani che in un locale antiquariato "in questi giorni ho bisogno di un po' di tranquillità e qui la si può trovare" dissi accennando un sorriso

uscii dal bar e rincominciai la mia ricerca della normalità, le strade erano sempre quelle che giravo ormai da 4 giorni ma la gente continuava a cambiare, oggi si trovavano molte famiglie e ragazzini, probabilmente era legato al fatto che era sabato

mi sentii prendere per un polso, per un attimo pensai che mi volessero rubare il braccialetto che avevo con Satoru, ma riconobbi la pelle morbida e la presa con cui mi teneva

mi fermai senza girarmi, ci fu una folata di vento che fece incrociare i fili dei nostri braccialetti "Yuriko...." era quella persona, ne ero certa ma la voce non era arrogante come suo solito bensì rotta, sull'orlo del piangere

non mi mollò il polso quando finì di chiamarmi in modo sofferente, che aveva paura che scappassi? che lo avrei abbandonato? non lo facevo così attaccato Gojo

"ti devo dire una cosa" dissi con voce tremante mandando giù con fatica la saliva, mi sentii avvolta dalle sue braccia non aveva ancora mollato la mia mano, volevo piangere, avevo fatto soffrire anche lui, senza volerlo "Satoru voglio mollare tutto" sussurrai cercando di non piangere anche se non ci riuscii molto

"Non andare" iniziò a singhiozzare, non l'avevo mai visto così a pezzi, mi sentivo una merda, lui mi strinse sempre più forte e io mi lasciai andare nel suo abbraccio "perdonami" il sussurro uscii fuori rotto quasi come se fosse un miracolo scusarmi

in qualche modo riuscii a girarmi e iniziai a stringerlo, più continuava a singhiozzare e più mi sentivo in colpa, non era in se, non sembrava il solito testardo superbo, sembrava soffrire moltissimo "perché?" chiese tra un singhiozzo e l'altro "voglio avere una vita dove non faccio soffrire nessuno, avere una famiglia e forse anche un lavoretto ma evidentemente non ci riuscirò" dissi con una fatica inimmaginabile

un orecchio era sprofondato nel suo petto mentre la sua mano mi teneva l'altra parte della testa, mi stringeva in modo tale che non potessi muovermi liberamente, forse aveva paura che scappassi, l'aria si fece pesante, sembrava che dovesse dire qualcosa ma alla fine non disse nulla, si rinchiuse nel silenzio "non vale la pena che tu stia così male per una persona come me Sator-" mi interruppe ancor prima di riuscire a finire il suo nome "finiscila di pensare che non vali nulla, Yuriko" ringhiò serio, come se in quel momento avessi detto qualcosa contro di lui, rimasi sconvolta, l'albino smise di singhiozzare e si trasformò in un abbraccio di conforto che durò svariati minuti

"Come hai fatto a trovarmi?" chiesi sottovoce "dalla tua energia malefica" disse

non ci avevo fatto caso, era successo tutto così in fretta che non mi accorsi che non portava i suoi occhiali tondi neri e sotto agli occhi color mare aveva delle occhiaie da far paura

" da quanto è che non dormi?" sussurrai il giusto per farmi sentire da lui "da quando te ne sei andata" disse, sentii perdermi un battito, inizia a stringerlo più forte "non puoi neanche immaginare quanto ci hai fatto preoccupare" aggiunse

non avevo il coraggio di guardarlo in faccia, di sostenere il suo sguardo, facevo pena e basta

sentivo che piano piano il suo corpo diventava sempre più pesante finché iniziai a fare fatica a tenerlo su "Satoru" dissi ma non rispondeva, a quel punto mi tocco alzare lo sguardo e notai che stava dormendo

lo portai su una panchina vicina, lo misi a sedere con una fatica inspiegabile e mi sedetti vicino a lui appoggiandolo a una spalla per farlo stare più o meno comodo

dopo circa 30 minuti mi addormentai pure io

"ecco dov'eri" aprii leggermente gli occhi ed erano i miei compagni tutti davanti a me e all'albino, che si era svegliato "hey..." dissi "ci sei mancata" disse Haibara commosso vedendomi, si era rimesso dalla missione e questo mi fece sentire un po' meglio "scusate se vi ho fatto preoccupare" dissi stringendo con i pugni la gonna della divisa "pensavamo ti avesse rapita uno stregone nero" disse Shoko e ci alzammo dalla panchina per poi incamminarci all'istituto

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si era fatta notte

"Hai riposato abbastanza" chiese Geto appoggiandosi alla ringhiera del balcone della camera di Satoru e il ragazzo annuii

"sei proprio stupido" ridacchiò Suguru "perché?" disse Satoru seccato "quanto vuoi aspettare prima che scopre che ti piace?" "e cosa dovrei fare" "l'unico motivo per cui si trova ancora qui sei tu e non te ne sei neanche accorto Satoru"

• ANGOLO ME •
perdonate gli errori grammaticali spero solo che la storia per ora sia scorrevole

Special Grade • Satoru Gojo •Where stories live. Discover now