OSCURI SEGRETI: IL VINO DEGLI INGANNI

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1974 , Denver, Colorado

Maxuel si stava godendo un flebile sole di inizio febbraio dalla finestra del suo ufficio. Aveva spalancato la finestra perché la polvere degli archivi che stava sistemando gli dava alquanto fastidio.

Mancava esattamente un mese al suo pensionamento e si stava affrettando a dare una bella sistemata a quello che per anni è stato il suo centro operativo.

Provava tante emozioni contrastati. La pensione era di certo un premio meritato per il suo instancabile lavoro, il suo intuito e la risoluzione di circa 720 casi.

Aveva visto di tutto, di tutto nella sua vita lavorativa.

Appena ventenne, i primi casi non lo facevano dormire la notte, per cruenza nella modalità e smania di far vedere di che stoffa era fatto. Era proprio la sua caparbietà che lo fece tenprare distaccandosi dai sentimenti e da tutto ciò che, per chi non svolge quel lavoro, non potrebbe mai mantenere la mente lucida e il sangue freddo.

Non aveva rimpianti. Aveva dato il massimo e non aveva casi per la quale si sentisse in colpa di non aver risolto perché ha sempre cercato di trovare ogni singolo tassello per portare alla sua risoluzione.

Sicuramente il suo rimpianto più grande sarà quello di non poter far più parte della squadra, la sua vita. Ma bisognava dare spazio ai giovani, alle nuove generazioni.

Nell'ultimo periodo aveva tenuto sotto la sua ala il giovane Benson, un ragazzo di campagna, cresciuto nella tranquillità di sconfinati terreni agricoli, ma con il sogno di diventare un grande investigatore al servizio della società.
Maxuel si rispecchiava molto nel giovane Benson alla sua età e prese a cuore la sua formazione.

Stava sistemando delle scartoffie e formando delle altre quando gli passarono una telefonata che lo fece saltare dalla sedia

"JONSON! DAVVERO? ARRIVO!"

Si infilò il cappotto di corsa e uscì dal suo ufficio

"Appena arriva Benson mandatemelo a Street Ewen al 227!"

Detto ciò corse via con la sua auto e si recò nel luogo indicato.

Raggiunse la pattuglia che aveva segnalato un presunto caso di omicidio e si fece dare dettagli più specifici

Maxuul: "cosa abbiamo qui?"

Poliziotto: "Giovane uomo bianco, 25 anni, è il figlio dei Grimson, la famiglia scomparsa tragicamente circa un anno fa in un incidente stradale....unico erede. È stato ritrovato dalla donna che si occupa delle pulizie della sua villa. Era allertata perché ai ripetuti suoni del campanello non le aveva aperto nessuno e così ha usato le chiavi che ha avuto in dotazione che usa esclusivamente quando nessuno è in casa, ma oggi sapeva che Grimson doveva essere a casa perché attendeva degli amici...."

Maxuel si avvicinò al corpo esamine del giovane per guardarlo meglio

"Non presenta segni di ferite o percosse, e non vedo sangue....se non dalle sue labbra.... cosa c'è qui?"

Notò un frammento di un vetro accanto al corpo e ne vide tanti altri, tanti piccolissimi frammenti su una pozza di liquido rosso. Si avvicinò al liquido per annusarlo

"E' VINO ROSSO! Stava bevendo del vino, probabilmente avvelenato!"

Guardò tutto intorno alla cantina per identificare la bottiglia dalla quale aveva preso il vino che stava bevendo. Ma non vide nessuna bottiglia aperta a colpo d'occhio

"Ho bisogno di parlare con la donna, la sua governate.GRIMSON È STATO AVVELENATO! È bastato un solo sorso per dargli il colpo fatale!"

La signora Apper era ancora lì, seduta sul muretto del vialetto, piangeva disperata e sembrava davvero inconsolabile.

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