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"Porca puttana" urlai dopo l'ennesima volta che provai a mettermi quel rossetto nude ma non ci riuscivo
Mi stavo preparando per andare a ballare da sola visto che i genitori delle mie amiche hanno detto che sono troppo piccole per andare in discoteca, ero arrabbiata di mio perché la mia migliore amica mi ha dato buca all'ultimo
Dopo 1 ora di maledizioni tirate alla mia negata abilità di mettere la matita per le labbra mi misi i tacchi e uscì di casa facendomi accompagnare da mia madre che per fortuna mi diede il permesso, mio padre era molto severo e geloso della sua unica figlia e infatti non sapeva niente del fatto che stessi andando in quel posto

"A dopo tesoro" salutò mia madre
"Grazie mamma quando ho finito ti chiamo" le diedi un bacio e uscitti dalla macchina
"Mi raccomando non parlare con nessuno e se ti offrono qualcosa" la bloccai e continuai
"Non devo assolutamente accettarlo bla bla si lo so mamma me l'hai ripetuto 100 volte" dissi ridendo
"Lo faccio per te"
"Lo so, ti voglio bene ciao mamma" la salutai per l'ultima volta ed entrai nel pub
"Salve, Iman Mengue" dissi al buttafuori, in tante discoteche a Madrid si entrava senza far caso al buttafuori ma in quella in particolare bisognava prenotare e ovviamente essere maggiorenne però questo particolare a mia madre lo nascosi perché sennò non mi avrebbe lasciata andare
"Non abbiamo nessuno con questo nome" disse il signore sulla quarantina muscoloso
"Controlli meglio impossibile io ho chiamato un'ora fa e mi hanno detto che sono disponibili" dissi
"Mi dispiace signorina si vede che non è andata così, ha un documento?" chiese
"N-" dissi è un ragazzo alto si e no 1.80 venne verso di noi e diede una specie di carta d'identità al buttafuori
"Lei è con me" disse scrutandomi da testa a piedi
Così il signore mi lasciò passare
"Grazie" dissi sorridendo leggermente
"Prego ma le ragazze della tua età non dovrebbero essere qui non ci sono belle persone" disse, di solito di anni me ne danno 19 ma lui è l'unico che si accorse che fossi minorenne
"E perché allora mi hai aiutata ad entrare?" chiesi confusa
"Lo faccio ormai con tutti" disse
Che dolce, pensai
"Quanti anni hai?" chiese
"17 ma che rimanga fra noi" dissi
"Per fortuna che so mantenere bene i segreti" sorrise mostrando le sue due fossette molto profonde ai lati delle labbra, rimasi abbagliata a fissarlo mentre mi parlava
"Tu?"
"Io 25"
Era inevitabile non fare un viso shockato dopo la sua risposta perché non sembrava per niente
"Sei solo?" chiesi
"Si oggi sì"
"Perché non mi accompagni a bere qualcosa?" inclinai alla testa
"Certo perché no vieni" disse camminando verso il banco del barman
"Due Bloody Mary" disse il ragazzo
"È il drink più leggero che conosca" mi lamentai
"Infatti, non crederai che ti faccia bere drink forti ti ricordo che hai 17 anni" disse
"E perché lo prendi anche tu?" chiesi
"Ti faccio compagnia" sorrise
Quanto cazzo è bello
"Che tenero grazie" sorrisi mostrando anche le mie fossette
"Oh no io sono tutto fuorché tenero credimi" rise
Sexy, affascinante, bello, bellissimo? Era questo che intendeva con 'fuorché che tenero'? Sicuramente si sennò non si spiega
"Non posso esserne certa non ti conosco ancora" dissi facendo spallucce giocando con il mio piercing alla lingua
"Dylan" disse subito dopo
"Iman" rimisi la mia perla dentro la lingua e mi 'presentai'
"Non sei spagnola?" chiese a quanto pare per il mio nome non spagnolo
"Mamma egiziana e papà congolese" sorrisi guardando il bicchiere con il drink all'interno
"Sei la prima ragazza che incontro con le mie stesse origini" disse sorridendo
Chiamatemi un'ambulanza
"Davvero?" dissi
"Si però io sono nato in America"
"Ah non sei egiziano" dissi
A quanto ho capito aveva origini congolesi ed è nato in America
"No no" disse

Bevemmo quello che mi fece bere Dylan visto che per lui 'ero troppo piccola' per le bevande alcoliche
Ci dividemmo poi perché andai in bagno a incipriarmi il naso ma un ragazzo biondo entrò
"Ei ciao" disse con fare provocante appoggiando una mano nel lavandino
"Ciao" dissi
"Perché non bevi questa così ti rilassi un po'" disse offrendomi un bicchiere con un liquido nero frizzante all'interno, sembrava essere coca cola e la presi senza chiedere cosa fosse. Il ragazzo quando abbandonò la toilette entrò Dylan respingendomi il bicchiere
"Ei" mi lamentai
"Non bere tutto quello che ti danno, a quel ragazzo piace venire qui per drogare le ragazze" disse svuotando il bicchiere nel lavandino
"Cosa?" dissi alzando le mani
"Ne hai bevuto tanto? chiese
"No c'è non lo so"
"Cazzo, quando ti verrà a prendere tua mamma?" chiese
"Non prima delle 5 sicuramente" dissi
"Sono le 2 abbiamo tre ore" disse guardando il cellulare
"Per far cosa?" chiesi
"Se sei drogata tua mamma ti ammazzerebbe se tornassi a casa così"
"Quindi cosa vuoi che faccia?"
"Ti porto a casa mia e li vediamo cosa fare ma di certo non puoi stare qui"
"Ok questa è la classica scena dove tu mi porti a casa tua e mi violenti lo so" dissi, penso che da lì iniziai ad andare su di giri
"Non ti farò niente dai su" disse afferrandomi io braccio mettendolo attorno alla sua vita per reggermi visto che camminavo a priori, se fossi stata cosciente non avrei accettato di andarci a casa sua ma ero obbligata

"Fai piano" disse mentre cercavo di fare uno scalino all'altro, mamma mia quante scale aveva
Aprì la porta di casa con una mano ed entrammo facendomi sedere nel divano enorme che gli apparteneva
"Sto bene lo giuro" dissi provando ad alzarmi ma ricaddì sopra il divano
"Stai ferma" disse mettendomi la sua mano nella fronte
"Non mi dici quello che devo fare" dissi girando la testa
"Prendi questo dai" disse porgendomi un bicchiere d'acqua
Lo bevetti e rimisi la testa sdraiata guardandolo mentre lui era piegato all'altezza del divano per vedere come stavo
"Ti trovo davvero bello" dissi sorridendo mettendo una mano sulla mia pancia
Ora io so che quando sei ubriaco dici tutto quello che ti passa per la testa ma io ho esagerato e immaginate che ero tranquilla in quel momento come se non avessi mai aperto bocca

Gli opposti si attraggono Where stories live. Discover now