10.2 Devil's bites

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Questo capitolo potrebbe urtare la sensibilità di chi legge.

"Why? Cause I'm Heartless."

-The Weeknd-

🖤🖤🖤

Eliane

«Che palle, oggi dovremo includere delle primine nella nostra squadra e già mi immagino le finte innocentine di turno.» disse Bella, mentre si attorcigliava nervosamente una ciocca di capelli mossi tra le dita.

Io la ascoltavo per modo di dire, mentre il mio sguardo vagava tra le persone.

«Ma guarda un po' chi si vede.» aggiunse Samantha, dandomi una gomitata.

La mia attenzione si soffermò su due figure a me conosciute.

Bene bene.

Lo stalker e l'attore erano appena arrivati.

Nel frattempo, mi rigirai tra le labbra il leccalecca alla ciliegia, giocandoci con la lingua.

«Carne fresca in arrivo.» disse Bella, ridendo insieme all'altra.

Erano sempre le solite.

Le mollai lì.

«Ci vediamo dopo stronze.» e mandai loro un bacio volante, mentre sulle labbra colorate di rosso scuro mi si dipinse un mezzo sorriso divertito.

«Dai, Evil. Stavamo scherzando.» mi urlarono dietro, ma ormai ero intenta a seguire lo stalker.

I ruoli si stavano scambiando.

Mi avrà contagiato.

🖤🖤🖤

Entrai dalla porta vetrata e altri studenti si apprestavano ad andare nelle rispettive aule di corso.

Vidi quel moccioso, salutare l'amico che svoltava l'angolo del corridoio mentre agitava le mani in aria.

Fernand non era cambiato di una virgola dal primo anno.

Iniziò a camminare anche lui per andare nella classe.

Sempre, con quel faccino abbassato per non incrociare quello di persone altrui.

Lo raggiunsi, velocemente.

Non potevo farmi scappare quell'occasione.

Lo afferrai per il polso e quando si girò sbarrò gli occhi. Erano di un azzurro chiaro, quasi come il colore del cielo di una giornata estiva.

Un sentimento di paura e stupore si insinuò in essi, mentre lo guardavo.

Il mezzo sorriso si allargò davanti alla sua vista, ancora più divertita.

Mi piaceva che avesse timore di me e non ne negai l'evidenza.

Mi guardai intorno e vidi una porta aperta, forse di un'aula vuota. Lo trascinai e lui come impietrito non oppose resistenza.

«Vieni stalker, dobbiamo fare due chiacchiere a quattrocchi.» e risi dopo quelle parole, mentre mi riportavo alle labbra con l'altra mano il leccalecca.

Una volta dentro, non c'era nessuno. La luce era spenta e nonostante fuori il sole era alto nel cielo, non penetrava moltissima luce là dentro.

Lo tirai verso un banco che era lì in prima fila e gli feci cenno di restare lì. Io lasciai cadere lo zaino e mi andai a sedere, con passo felino sulla cattedra bianca.

Blue ThornsWhere stories live. Discover now