Il nostro primo incontro

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_CAPITOLO PRIMO_
"«Buon giorno direttore, ecco a lei il suo caffè» il giovane ragazzo/uomo lo prese e sorrise, salutando con un cenno della testa tutti i dipendenti presenti nel piano, e poi disse alla sua segretaria «Grazie sig.na Wood» la ragazza però dovette informalo di un inconveniente: «Il sig Smitten, suo padre, è nel suo ufficio ad aspettare, mi dispiace di non essere riuscita a tenerlo lontano dal suo ufficio, però-» «Fa nulla, non ti ho assunta mica per fare la butta fuori, torna pure a lavoro, tutti hanno bisogno di te tranne mio padre, vai tranquilla» la segretaria lo guardò con occhi speranzosi ma tristi; poiché lui era un omega e lei un beta, credeva che non ci sarebbe stato un futuro «Grazie mille, Direttore...»
Dopo un entrata degna di tappeto rosso il sig Smitten disse:
«Buongiorno padre, per quale motivo ti trovi qui? Se sei venuto per motivi non validi ci rivediamo a casa» il padre però sembrava serio nonostante la fragorosa risata che si lasciò scappare «ti prego figlio mio ascoltami, Cho Hyun-Tae la divinità suprema mi ha inviato una lettera con una proposta matrimoniale» questa volta a ridere fu Elijah «Ma papà non puoi credere ad ogni lettera che ti viene recapitata lo sai vero? L'età si fa sentire eh?» ed eppure questa volta sembrava più serio che mai «Dico sul serio, e ti troverai sorpreso a scoprire chi vuole sposare» un minuto si silenzio «Se hai la lettera con te posso confermare se è autentica o meno » il padre non fece una piega «Elijah è venuto di persona» ah, questo cambiava la situazione «Ah...beh allora congratulazioni a...?» il padre che aveva perso la postura precedente si era ricomposto e alleggerito il tono di voce «Te»

// alla villa Smitten quella sera // Erano tutti a tavola, il padre, le sorelle ed Elijah
Isabel:«Elijah~ che male ti è capitato questa volta?» lui la guardò a lungo pensando se dovesse dirglielo o meno «...a quanto pare mi sposo» la sorella ne rimase scioccata ma pareva anche felice «Davvero!? Perché sei triste allora? Con chi ti sposi, che è il fortunato?» agli occhi della sorella pareva un cane bastonato in quel preciso istante «C-con Cho Hyun-Tae...» la faccia della donna divenne seria ma i suoi occhi sembravano quasi piangere.
Ivy:«Hyung-Tae, quel ragazzo, non farlo piangere va bene? Anche se so che magari non ti piace l'idea di sposarti così non essere troppo duro con lui, ok?»
Narnia:«esatto, non trattarlo come lavoro, non credo se lo meriti» disse la donna uguale a quella precedente ma con una voce più dolce, erano forse gemelle ?
«Cercate di diventare amici, la convivenza non è sempre facile perciò vi conviene andare d'accordo» disse Isabel, la sorella maggiore, una donna alta bella e con un'intelligenza tale che le permetteva di chiudere qualsiasi tipo di accordo economico «Lo so ma nonostante tutto non è questo ciò c'è desideravo, e neanche quello che avevo pianificato per me stesso, io volevo adottare un bambino a cui passare la mia azienda e-» la sorella non lo fece neanche finire che con un tono ed espressione facciale irascibile disse:«Non importa ora ti fermi e la smetti, ora i tuoi piani sono cambiati devi fartene una ragione! E per iniziare non erano nemmeno tuoi!» il ragazzo aveva le lacrime agli occhi, una gli cadde dalle ciglia e poi l'altra fece lo stesso ma più lentamente. Perché non erano dalla sua parte? C'era qualcosa di sbagliato in lui? Era veramente strano che la pensasse così...? «Isabel.....» sembrava un bambino piccolo a cui era appena stato proibito di giocare fuori in giardino «Isabel smettila subito! » disse il padre con una voce autoritaria, ma la giovane donna si rifiutò di fare come le era stato chiesto «Stai zitto papà, è tutta colpa tua! » le due sorelle gemelle Ivy e Narnia cercarono di fermarla, ma la sorella maggiore si alzò di scatto in preda alla rabbia e se ne andò. Le due sorelle fecero lo stesso ma per seguirla e cercare di calmarla «Isabel...!»
Il padre diede un colpo di tosse (nonostante tutto non ha perso la sua compostezza) e chiese alle figlie Madison e Erin cosa ne pensavo: Madison come etichetta personale disse soltanto "non mi intrometto in affari altrui" mentre muoveva elegantemente il suo calice di vino rosso liscio invecchiato di diciassette anni, invece Erin che invece beveva la sua bevanda preferita al gusto di fragole e fiori di ciliegio con aggiunta di latte si mise a piangere e disse « La situazione non è Kawaii, povero Elijah~ tira su col naso » "perché mai l'ho chiesto a voi due" disse il padre oramai rassegnato.

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⏰ Last updated: Feb 17 ⏰

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