Capitolo 9:

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All’età di otto anni, Hermione si era trovata per la prima volta in tutta la sua vita di fronte a una scelta importante e, in quell'occasione, aveva scoperto il fascino delle liste dei pro e dei contro, grazie a cui analizzava, per l'appunto, i pro e i contro dei pro e dei contro e così via fino a quando non arrivava ad avere soltanto due opzioni tra cui scegliere e la propria volontà a darle la capacità di decidere che scindeva in due pensieri precisi: voglio farlo o non voglio farlo.

E, di fronte a quelle, trascorreva altre ore a chiedersi quale delle due fosse più forte dell'altra.

Una settimana dopo aver stilato la sua primissima lista, comunque, Hermione aveva deciso di iscriversi alla scuola di danza — non erano mancati i momenti in cui si era pentita della propria scelta, quando le unghie dei piedi si spezzavano e grondavano sangue — e, il più delle volte, si era sentita libera soltanto nel momento esatto in cui si lasciava andare completamente alla musica.

Sulla base di quell'esperienza passata, adesso era seduta sul divano, le gambe stese sul tavolino di fronte, con in mano una pila di fogli puliti e una penna:

non aveva fatto altro che pensare alla brillante idea che le era venuta grazie a Ron e non aveva chiuso occhio, ragionando mentalmente, fino a quando non si era convinta di dover mettere tutto per iscritto, stilare un piano di azione, preparare questionari pronti all'uso e infine, e non per importanza, avrebbe scritto una lettera di presentazione del proprio progetto alla persona che più l'aveva intimorita durante la sua intera esistenza (molto più del redattore a cui l'avevano affidata durante la stesura della sua tesi).

Anche se, continuando a guardare la sua personalissima lista di pro e contro in cui erano di gran lunga maggiori gli elementi sfavorevoli, i dubbi cominciarono ad assallirla:

ce l'avrebbe fatta davvero? E se avesse ricevuto un rifiuto? E se, invece, la sua proposta fosse stata accolta ma si fosse rivelata un fiasco totale?

Tra i contro figuravano il tempo che avrebbe tolto alla preparazione del suo (ormai poco probabile) matrimonio e quello che avrebbe sottratto al suo lavoro; tra i pro, il più grande era sicuramente quello che l'avrebbe vista impegnata in un progetto importante e impegnativo che sicuramente avrebbe smesso di farla sentire in balia degli eventi della propria vita:

scoprire di avere dei problemi di coppia era stato un fulmine a ciel sereno, nonostante i segnali che non era stata in grado di cogliere, e di fronte ai quali, Hermione si era sentita impreparata e ovviamente sprovvista di ombrello.

Era quello, forse, che la infastidiva maggiormente: la poca attenzione che aveva avuto nei confronti dell' evolversi del proprio rapporto con Neville, la certezza crollata che tutto fosse perfetto e il trovarsi davanti a quello che ora le sembrava il fallimento più grande e pesante di tutta la sua vita.

Quando si sentì troppo sopraffatta nel valutare i contro dei contro, decise di dedicarsi ai pro e, con un rinnovato entusiasmo, impugnò la penna e finalmente cominciò a scrivere lettere di presentazione del proprio progetto, promettendo una buona riuscita, continuità e pubblicità gratuita:

mi farebbe piacere ricevere il vostro prezioso sostegno e la possibilità di lavorare affiancando il mio nome al vostro, in cambio di una collaborazione che si spererà essere duratura e del venticinque percento degli introiti che frutteranno grazie a questo progetto, aveva scritto e le sembrò la lettera più bella e professionale che avesse mai redatto, persino migliore della presentazione della sua tesi.

Si sentì estremamente soddisfatta del proprio lavoro e del modo in cui aveva esposto le proprie idee: era chiaro, conciso, forse un po' prolisso (quattro pagine non erano di certo poche) e soprattutto, pensò, leggendo quelle parole, nessuno avrebbe potuto rifiutare quell'offerta.

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