PRIMA PARTE - Caos 1

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Odile   nacque nel 1970 e vide il mondo cambiare tantissimo e velocemente. Durante gli anni della sua giovinezza Il paese attraversò decenni in cui si alternarono periodi di vera crisi economica a periodi in cui tutto sembrava possibile, dove si assaporava la possibile ricchezza a portata di tutti, in particolare  la gioventù degli anni ottanta era quella più spensierata di sempre ma anche quella  meno pronta alle difficoltà future del paese e  alle vere sfide della vita. Una generazione che ha poi generato una classe politica, che ci avrebbe rappresentato, poco preparata. Sono anni in cui assistemmo al trionfo del materialismo, e si era poco propensi a riconoscere il valore morale delle persone, dando priorità al potere, sempre poco meritato. La rincorsa al  denaro  divenne  l' obiettivo principale delle future generazioni.

Ma torniamo indietro negli anni dell'infanzia di Odile per capire  meglio, almeno la sua situazione.

Odile aveva gli occhi spalancati sul mondo, curiosa e ricettiva fin da piccolissima, intenta ad osservare ciò che la circondava, più si allargavano gli orizzonti e più curiosa e spaesata diventava. Sempre in difficoltà difronte ad una realtà per lei irreale alle prese con una famiglia complicata e che non aveva ne tempo ne volontà di rispondere alle sue mille domande e spiegare il perché di tutte quelle cose che Odile non capiva della vita sconsiderata di quegli anni.

Il concetto principale che aveva fatto suo  era quello di dare meno problemi possibili alla sua famiglia, perché mamma e papà lavoravano tantissimo e quando tornavano a casa erano molto stanchi, così smise presto di fare tutte quelle domande che tanto erano di disturbo e per capire meglio cominciò la sua indagine personale sulle persone e sul mondo, tenendo per se i suoi pensieri più profondi. Scrutava tutti nelle loro più  piccole espressioni, il tono della voce e la modulazione delle parole. La sua numerosa e complicata famiglia fu un vero tesoro di informazioni. 

Gli anni in cui crebbe Odile erano i cosiddetti anni di piombo. Anni difficili per il  paese in cui continuava una rivoluzione culturale e sessuale cominciata nella seconda metà degli anni sessanta. Ebbe inizio anche un uso frequente di stupefacenti che alteravano gli stati di coscienza  in nome di ideali di pace, amore e libertà. Per quanto riguarda invece la situazione politica di quel periodo si può dire che era altrettanto destabilizzante e difficile. La cronaca raccontava ,attraverso il telegiornale ,storie di mafia  e il popolino era terrorizzato , anche dai vari gruppi eversivi di destra e di sinistra che a turno minacciavano con attentati e stragi i vari esponenti politici. I bambini cominciavano a sentire queste notizie e a porsi le prime domande sull'andamento del mondo aldilà dell'ovatta in cui i genitori cercavano di crescerli, si sentiva forte il senso di precarietà della vita, come se la guerra non fosse mai finita. Fu così che Odile cominciò a porsi quelle domande sull'esistenza che affliggono tutti e che lei in particolar modo non ha smesso di farsi, senza accettare  le risposte insensate che scuola, chiesa e società davano, per conformare il cittadino medio alla maggioranza. Iniziò così un indagine infinita su se stessa e su l'uomo in generale mentre la vita scorreva nella quotidianità .

Quindi, ancora bambina, Odile cominciò a pensare alla morte, ma non come un  pensiero lugubre, bensì come una porta sulla vita. Per questo pensava che la vita non fosse che una fatica vera e propria che si doveva affrontare per arrivare a quel momento, per poi scoprire la verità. In pratica il pensiero della morte non era un pensiero fine a se stesso, ma un pensiero attraverso il quale cercava di dare un senso alla vita. Non accettava di vivere una vita puramente materiale, pensandosi solamente come un agglomerato casuale di cellule che stanno l'una vicino all'altra, che neanche si toccano, ma il suo pensiero e la sua anima non erano meno importanti  per lei e mentre  si soffermava su  tutte queste cose, i suoi compagni di gioco già pensavano a quello che volevano fare da grandi. Odile voleva invece capire  chi era. Tutti questi pensieri erano considerati, dalla famiglia , vani e lei finiva sempre per essere considerava la bambina bellina ma inutile, con la testa per aria.

KARMA DI FAMIGLIAWhere stories live. Discover now