3 | It's not right, it's not fair

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"Non ha smesso di far male, solo che tutto questo dolore è diventato una monotonia, ci ho fatto l'abitudine, ho imparato a conviverci."
- I.M

AVVERTENZE: CONTIENE TEMATICHE PESANTI, SE NON VE LA SENTITE NON LEGGETE. Non voglio che nessuno si impressioni e sopratutto tengo a voi.

Terence

5 anni prima...

«Terence fallo» mi ordinò mio padre. Era in posizione eretta di fianco a me e mi incitava ad eseguire il suo ordine.

Guardai la faccia dell'uomo che avevo davanti a me, della vittima. Era gonfia e perdeva sangue, faceva fatica a tenere su la testa.

Mi faceva pena, mi si spezzava il cuore a vedere un uomo ridotto in queste condizioni, sopratutto mi si spezzava il cuore ancora di più al pensiero che fosse stato mio padre a ridurlo così.

Il mondo mi stava cadendo addosso, l'uomo che ho stimato per anni e anni era solo un mostro.

Tra le dita stringevo il tirapugni di mio padre che mi aveva prestato. Mi aveva detto che così sarebbe stato più facile.

Sospirai. «Papà non ce la faccio» ammisi io quasi piangendo, avevo la voce distrutta, volevo solo andare via.

Mi toccò il viso con la mano porgendomi un sorriso delicato. La allungò poi verso la mia sfilandomi il tirapugni.

«Non è un problema figliolo» disse posizionandolo tra le dita spesse che aveva.

Dentro di me tirai un respiro di sollievo. Mio padre era sempre stato buono con me, sapevo che non mi avrebbe mai obbligato a fare nulla di tutto questo.

Avevo il cuore che batteva a mille perché anche se sapevo che mi avrebbe lasciato andare via avevo un bruttissimo presentimento.

Mentre mi voltai per andare via lui mi afferrò dalle spalle facendomi girare bruscamente, mi tenne stretto per qualche secondo e poi con tutta la forza che poteva avere mi tirò un pugno dietro in faccia.

Vidi il buio e quando aprii gli occhi dopo qualche secondo notai di essere caduto. Le orecchie mi fischiavano in modo fastidioso e la testa mi faceva un male cane.

Non mi aveva mai picchiato così forte prima.

Lo guardai con gli occhi lucidi. Non ci potevo credere, ero spaventato.

Mi tirò con forza su in piedi. «Tiragli un pugno Terence!» ordinò di nuovo.

No, non volevo farlo.

«Fallo Terence, lo hai visto cosa succede se tu non obbedisci ai miei ordini!» mi minacciò alzando la voce.

Lo feci perché avevo paura. Mi sentii così sporco, lo picchiai finché lui non mi disse basta. Forte come voleva lui.

Ad ogni pugno una crepa sul cuore, a ogni pugno un macchia di sangue sulle mani, ad ogni pugno una paranoia nuova.

Un ragazzo di quindici anni non dovrebbe mai vivere una cosa del genere, una persona in generale.

𝑩𝒐𝒓𝒏 𝒕𝒐 𝒅𝒊𝒆Where stories live. Discover now