L'incontro 3

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L'incrocio con due occhi azzurri apparentemente sconosciuti ma che lei aveva riconosciuto subito, fu devastante. "E' lui" pensò. Il ragazzo era seduto accanto al finestrino e quando Odile aprì la porta dello scompartimento sobbalzò e si trovarono uno difronte all'altra. I due sguardi si incrociarono, lei con i suoi occhi neri e lui con i suoi dolci occhi azzurro chiaro. Erano due ragazzini ancora in fase di crescita, più bambini che altro, quattordici e quindici anni.

Anche il ragazzo fu colpito enormemente , ancora non sapeva che erano uniti per sempre e da sempre , anche se separati dallo spazio fisico del mondo materiale.

Odile cominciò a tremare; dove l'aveva visto? Quegli occhi sapevano di infinito; chi era? Sentiva una forte agitazione , non sosteneva più il suo sguardo, richiuse lo scompartimento, e se ne tornò alla sua carrozza. Chiara la seguì "che succede?" Le chiese, "niente niente" in quel momento non le andava di parlare. Dopo un pò una delle ragazze sedute accanto a quel ragazzo le raggiunse "cosa è successo prima?" Cavolo si erano accorti di qualcosa, ma se non aveva detto niente "avevi una faccia" Odile balbettò qualcosa e poi l'altra aggiunse "conosci Thomas? E' un tipo particolare, quando ti ha visto non è rimasto indifferente, voleva sapere chi eri e non è da lui interessarsi di qualcuno, allora ! lo conosci?".

"No!" rispose Odile , infondo se si conoscevano, non avrebbe chiesto chi era, pensò, così La ragazza continuò a parlare con Chiara perché Odile non era propensa nel proseguire alcuna conversazione. Ma Chiara non aveva capito niente, era palese che quel ragazzo fosse un tipo particolare e che le sue compagne di classe avessero un occhio di riguardo per lui, si erano subito accorte che qualcosa era successo, un energia particolare si era già propagata nell'aria.

Da quel momento i pensieri di Odile erano tutti dedicati a quel giovane del vagone vicino, lo vedeva guardare fuori dal finestrino e sobbalzare girando lo sguardo verso di lei , era sconvolta e risentiva il battito del cuore che non accennava a calmarsi.

Cominciò ad avere degli strani ricordi, immagini e flash senza senso che poi l'accompagnarono per tutta la gita. Ogni scusa da quel momento era buona per cercare di approcciare un discorso, ma era la strana energia che si propagava nell'aria che li rendeva irrequieti e impacciati come se ogni volta che s'incontravano fossero nudi e si vergognassero di questa loro nudità..

Lo so, sembra difficile entrare in quest'ordine di idee, si può pensare che fossero vittime di un colpo di fulmine, come tanti, infatti per molto tempo lo credettero pure loro, ma poi il tempo spiegò che non era proprio così.

La fine dell'anno a quel punto della stagione arrivò in un volo e ci furono le tanto agognate vacanze estive. Presto Odile partì per il mare, che la mamma tanto amava, mentre il fratello se ne stava a lavorare in Germania. Le scuole erano state per Giacomo un vero fallimento, dopo aver puntato i piedi per fare la scuola alberghiera, per cui si sentiva portato, finì la sua avventura scolastica malamente . In un primo momento sembrava che lo studio non fosse un gran problema per lui, fumo negli occhi, perché in realtà non era in grado di proseguire gli studi. Il primo anno passò in qualche modo, il secondo non frequentò proprio e mentre i genitori lo pensavano in istituto seduto su un banco di scuola, lui se ne stava di qua e di là a zonzo con gli amici. Quell'estate, dopo che la verità era venuta a galla, per farsi perdonare dimostrò la volontà di andare a lavorare e così fece, più di tre mesi all'estero a servizio in un ristorante italiano con alloggio compreso. A quel tempo i camerieri erano assai ben remunerati, e quei primi soldi guadagnati stordirono il giovane che cominciò ad amarli in modo malato. Mentre suo fratello faceva queste sue prime esperienze, Odile era al mare con la madre mentre il padre le raggiungeva il fine settimana; naturalmente non poteva mancare l'inseparabile amica, Chiara, che era andata al mare con loro . Chiara era una ragazzina dalla pelle bianca come il latte i capelli biondi e gli occhi castano chiari, non molto alta ma ben proporzionata. Non aveva un carattere molto esuberante, ma tosta quando voleva. Insieme si divertivano parecchio, e al bagno dove avevano l'ombrellone c'erano dei ragazzi della loro età, un giovane carino, con un amico e sua sorella. fecero gruppo e persino la sera si ritrovavano per passare del tempo insieme. Quel ragazzo aveva colpito in qualche modo Odile, era molto sicuro di se, anche lui aveva gli occhi azzurri, ma di un azzurro più intenso e vivo di quelli di Thomas ed erano anche più grandi. I capelli corvini tagliati corti. Il suo aspetto un pò pasciuto tradiva l'età dello sviluppo che stava affrontando, erano coetanei. Si vedeva lontano un miglio il suo interesse per Odile che intanto pensava solo a Thomas. Finì l'estate e finì la pacchia, le due amiche avevano una materia da recuperare e così i primi di settembre si recarono nei locali scolastici per affrontare il fatidico esame di riparazione. Insieme a loro c'era anche Thomas con un amico, anche lui aveva una sola materia, ed era arrabbiato perché lo avevano rimandato con un cinque e mezzo. Si ritrovarono seduti per terra di spalle accanto alla porta dell'aula e quando si girarono all'improvviso si accorsero l'uno dell'altro, entrambi pensarono quanto era bello ritrovarsi occhi negli occhi, tremavano di nuovo, il tempo passato non aveva lenito quelle sensazioni. Forse ora potevano conoscersi meglio e finirla con quel modo infantile di affrontarsi.

KARMA DI FAMIGLIAWhere stories live. Discover now