Capitolo 22

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La mattina era giunta, il sole faceva capolino dalle montagne ad est e Penelope era seduta a fissarlo sorgere. Per tutta la notte si era tormentata. Troppi pensieri avevano affollato la sua mente. Non riusciva a togliersi dalla testa la strana somiglianza che accomunava i due fratelli delle Isole Solitarie ed il principe ereditario di Calormen. Fanny le aveva detto che poteva trattarsi solo di una coincidenza, ma una strana sensazione dentro di lei la spingeva a pensare ad altro, tanto da metter in crisi la scelta di partire. Non sapeva se far presente a Caspian questo suo dubbio, lì seduta nella sua stanza guardava la luce prendere il sopravvento sulle tenebre, torturandosi le dita affusolate. Chiuse gli occhi e la sua mente fu invasa dai ricordi, poi i ricordi divennero sogni. Immaginò che Peter fosse lì con lei, si rincorrevano nella radura vicino al guado di Beruna, dove si erano incontrati la prima volta, poi lui la prendeva e la stringeva fra le braccia e da lì non si sarebbe mai più allontanata.
- Se solo fossi qui, tutto questo non sarebbe accaduto - sussurrò con voce strozzata, per poi scoppiare a piangere. Un singhiozzo risuonò per la stanza buia, con la mano cercò di soffocare gli altri, mentre le lacrime scendevano copiose sul suo viso. Non seppe quanto tempo passò a piangere, si fermò nel momento in cui un bussare leggero la riscosse. Si apprestò ad asciugare le guance e gli occhi prima di schiarirsi la voce e pronunciare un "avanti" un po' incerto.
- Altezza buongiorno, vedo che siete già sveglia! - squittì sorridente una delle sue cameriere.
- Buongiorno Doris! A dir la verità sono sveglia da un po', ho visto l'alba. - rispose alzandosi dalla sedia e andando incontro alla donna.
- Qualcosa vi turba? - domandò Doris scrutandole il viso. Penelope increspò le labbra incerta se confidarsi o meno, ma poi sorrise cordiale e scosse la testa.
- Forse è solo l'idea di dover affrontare un lungo viaggio in mare - disse infine avvicinandosi al suo guardaroba.
- State tranquilla, andrà tutto bene, ora prepariamoci! Su, su... - si apprestò la domestica, scaldando l'acqua nel catino.
- Sapete se Lady Fanny é già sveglia? - domandò mentre si spogliava della camicia da notte.
- Oh non lo sapete? - domandò Doris bloccandosi.
- Sapere cosa? -

§

- Mi dispiace così tanto Penelope. Ti direi di aspettare a partire ma non so quanto durerà questa febbre - si scusò Fanny con voce affannata, non appena vide l'amica entrare nelle sue stanze trafelata.
- Non devi certo chiedermi scusa se stai male e posticipare il viaggio sarebbe un problema conoscendo Re Akash! - rispose Penny sedendosi sul letto dell'amica.
- Non dovresti stare qui, rischi di contagiarti - La rimproverò la bionda tossicchiando successivamente.
- Non dire sciocchezze. Mi preoccupa partire e lasciarti in questo stato! - disse la principessa in pensiero.
- Mi domando chi ti accompagnerà adesso? - sollevò il quesito Fanny.
- Andrò io! - disse una voce sull'arco della porta, facendo voltare le due amiche.
- Voi? - strabuzzò gli occhi Penelope vedendo Maryse avanzare nella stanza con quel suo sorriso.
- Sì, io e mio fratello. Dopotutto sono anche io una delle vostre dame di compagnia - asserì la giovane donna, il ghigno sul viso ambrato, gli occhi che scintillavano facendo trasparire un senso di "vittoria".
- Non tra le mie preferite aggiungerei! - borbottò Penelope a mezza bocca.
- Come dite? - la guardò curiosa e seriamente divertita la mora.
- Nulla di cui dobbiate preoccuparvi! - rispose Pen contraddetta dalla sua insolenza.
- Vi aspetto in giardino! Le carrozze sono quasi pronte. - disse Maryse inchinandosi e congedandosi dalla stanza intonando uno strano motivetto, che risuonò per il corridoio.
- Bene se questa mattina ero già dubbiosa se partire o no, adesso ne sono fermamente sicura. Non partirò alla volta di Calormen con quei due alle calcagna! - puntualizzò Pen stringendo le mani a pugno. Fanny tossicchiò prima di trovare la forza per rispondere.
- Non puoi farlo, sai che non puoi! - esclamò con voce stanca e tossendo ancora.
- Hai ragione non posso andar via e lasciarti in queste condizioni - rispose Penelope prendendo le mani dell'amica.
- Non era questo che intendevo- sorrise affaticata la bionda - Devi partire o Re Akash scatenerà una guerra. Sai bene che non aspetta altro che rompiate il patto! - tossì ancora. Penny chiuse gli occhi sospirando stanca. La sua vita era sempre stata difficile dopo che i suoi genitori erano morti e Miraz aveva preso il comando, ma credeva che adesso che l'usurpatore non c'era più le cose sarebbero cambiate in meglio. E invece, l'amore della sua vita apparteneva ad un altro mondo nel quale era dovuto ritornare, non potendolo rivedere mai più, un despota minacciava il suo regno e si ritrovava a dover forzatamente conoscere suo figlio per evitare una nuova guerra.
- Mi scoppia la testa - si lamentò a mezza bocca, portandosi le dita a massaggiarsi le tempie.
- Non è una scusa accettabile - rise Fanny contagiando l'amica, per poi ritornare serie.
- Il destino di Narnia dipende da me! - esclamò con voce esausta la principessa. Fanny la guardò intensamente afferrandole una mano.
- Sono solo quindici giorni, visiterai un Paese nuovo, sarai in compagnia di un aitante principe, la nota dolente é che alla fine dovrai dirgli che non lo sposerai. Quasi sicuramente gli spezzerai il cuore ma... - Fanny si bloccò vedendo lo sguardo scocciato dell'amica - Cosa? Non dirmi che non ti sei accorata di come ti guarda. Ha occhi solo per te, lo hai praticamente folgorato! - rise la bionda - Non ha proprio alcuna speranza? - chiese poi mordendosi il labbro inferiore. Pen abbassò lo sguardo sospirando.
- Sicuramente é un uomo affascinante, parliamo tanto e andiamo molto d'accordo - - nessun litigio o schiaffeggiamenti vari? - la interruppe Fanny facendola sorridere - No, anzi è fin troppo... perfetto - sbuffò alzandosi dal letto e avvicinandosi alla finestra.
- Ci ho provato, ho provato a interessarmi a lui, ma... - - Ma non è Peter! Lo so, lo capisco... - concluse per lei Fanny prima che uno spasmo di tosse la colpisse. Pen si apprestò a tornare al capezzale della bionda, seriamente preoccupata di questa tosse.
- Va' adesso, sei stata fin troppo tempo qui con me, rischi seriamente di ammalarti! - la scacciò con una mano la ragazza.
- Ma Fanny... - - No, lo hai detto tu stessa che il destino di Narnia dipende da te, vai - le indicò la porta. - Fa quello che devi, quando tornerai mi troverai qui, non preoccuparti! - la rassicurò con il sorriso. La porta della stanza si spalancò di colpo, mostrando due guardie, seguite da Maryse.
- Mi spiace interrompere ma non c'è più tempo. Il principe Akash vi aspetta già da un po'! - gracchiò Maryse con sguardo trucido. Penny la contraccambiò prima di salutare la sua amica.
- Ci rivediamo presto - disse poco prima di varcare la soglia e lo sbuffo divertito di Maryse la costrinse a bloccarsi nei suoi passi.
- Cosa? - le domandò con tono tagliente.
- Nulla di cui dobbiate preoccuparvi! - rispose la mora rimarcando le parole usate in precedenza dalla principessa.
- Chiariamo una cosa Maryse, voi siete la mia fama di compagnia, sono io a non dover dare spiegazioni a voi di ciò che dico o faccio. Al contrario voi dovete darmi conto di tutto. Sono stata chiara? - la guardò assottigliando gli occhi, pensando a come avrebbe fatto a fargliela pagare a Caspian per averle affibbiato una donna come Maryse come dama di compagnia.
- Cristallina, altezza - rispose questa abbozzando un inchino. Penelope la osservò per un'altra frazione di secondo per poi darle le spalle e allontanarsi verso i giardini.
- Per ora, stupida principessa! - sussurrò con ghigno malvagio la mora, non appena Penelope e le guardie furono abbastanza lontani da non udirla.

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⏰ Last updated: Apr 10 ⏰

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