Liverpool Street Station

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Angolo autrice


Salve, amici. It's me again. Eccoci col secondo capito di questo esperimento sociale.

Una piccola premessa: mi hanno ricordato che in Inghilterra giudici e avvocati indossano ancora toga e parrucca. Però pensare ai piecuri così mi sembra l'inizio di un porno scadente per cui - purtroppo - su questa cosa facciamo l'accordo di sospendere il realismo. Quindi, la storia è ambientata in quel di London beach - perchè mi è più semplice descrivere luoghi e situazioni che conosco - ma quando si scannano in tribunale ve li dovete immaginare come un Harvey Spencer e una Dana Scott qualunque.

Enjoy. PS: come sempre - se vi va - lasciatemi un commento qui o sul tuittèr <3


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Vedere Rosa Ricci in un contesto mondano come quello dell'aeroporto gli fa strano. Non l'aveva mai vista fuori dal tribunale dove si consumavano i loro incontri fatti di parole e frasi serrate - mai personali ma sempre taglienti - e sguardi di sfida, da parte di lei principalmente, perché Carmine non era affatto sicuro di guardarla in modi che non tradissero un certo divertimento.

Per lui era stato così sin dalla prima volta che l'aveva vista fuori dall'aula sicura di sé e determinata a vincere una causa impossibile.

"I am Rosa Ricci, the defence attorney. See you inside, Piecuro. That's what they call you, right?"

(Sono Rosa Ricci, l'avvocato difensore. Ci vediamo dentro, Piecuro. È così che ti chiamano, giusto?)

Sta cosa av't nu metro'e vint, ricorda di aver pensato sorridendo.

Lo avevo colpito il contrasto del tailleur bianco che indossava e dei capelli corvini che le ricadevano morbidi sulle spalle e quello tra la neutralità del suo accento e l'impossibilità di non gesticolare. Pensò che quella ragazza fosse una contraddizione vivente e si dispiacque del fatto che quel processo sarebbe durato poco perché l'imputato non aveva uno straccio di alibi ed era un recidivo. Pensò che chiunque le avesse affidato il caso era stato impietoso e che non era giusto che al suo primo processo non avesse alcuna possibilità di vincere. Poi si sorprese dell'istinto di protezione che aveva avuto nei suoi confronti e si disse che forse era solo solidarietà tra connazionali.

La prima di tante bugie che si sarebbe raccontato su di lei negli anni a venire.

Ma è convinto che anche lei faccia lo stesso con lui. Come quando - due mesi dopo - quella causa lei la perse davvero e al suo tentativo di tenderle la mano a fine processo, lei gli sorrise nel modo più falso del mondo e gli disse "Such a beautiful day, isn't it? Enjoy. You ain't gonna see many of those.".

(Oggi è una bella giornata. Goditela. Non ne vedrai molte).

Carmine però lo sentiva che lei era devastata da quella sconfitta e capì in quel preciso momento che l'unico modo per ascoltare Rosa Ricci era concentrarsi su suoi occhi piuttosto che sulle sue parole.

Anche lo Starbucks all'angolo sulla Chiswick High Street era un'estensione del tribunale perché neppure in fila per ordinare la colazione erano mai riusciti ad avere una conversazione che non avesse un tono vagamente belligerante e non si concludesse con un "see you in court" esasperato di uno dei due.

Che dai loro incontri uno dei due uscisse vincitore e l'altro vinto era semplicemente un dato di fatto. Perciò Carmine proprio non sa come comportarsi con lei in una situazione in cui non c'è niente su cui litigare, neanche l'ultimo muffin al cioccolato della giornata.

E non è mai stato così grato del fatto che Stansted sia un aeroporto enorme dov'è impossibile beccare lo stesso passeggero due volte, pensa mentre aspetta il treno per Liverpool Street Station.

Scegliere il modo di raggiungere la città dall'aeroporto è la parte del viaggio che meno le piace. Perché significa lanciarsi in una serie di considerazioni logistiche sull'opportunità di spendere £80 di Uber per essere direttamente a casa in un'ora e venti ma col rischio che il driver voglia parlare per tutto il tragitto oppure spenderne £20 di treno con l'aggravante della sosta obbligata al centro di Londra nell'ora di punta o - infine - £12 di bus con la certezza di arrivare a destinazione ad un orario indecente. A memoria Rosa non ricorda una sola volta in cui abbia fatto la scelta giusta.

Perciò non si stupisce del fatto che riesce a mettere piede sullo Stansted Express un attimo prima che parta né che sia più pieno della Central Line Westbound il venerdì sera né che l'unico posto libero sia affianco al Piecuro.

Aveva saputo che lo chiamavano così la sera precedente al loro primo incontro. I suoi colleghi le avevano riferito che il Piecuro - tuttora non capisce perché non dicano semplicemente The Sheep visto che chiaramente non sanno pronunciarlo - ha il tasso di condanne più alto della contea nonostante non sia uno che gioca sporco.

"The Piecuro is Italian like you, Rosa. You Italians are especially good at fucking each other. Be careful.", le dissero.

(Il Piecuro è Italiano come te, Rosa. Voi Italiani siete particolarmente bravi a fottervi a vicenda. Stai attenta).

Dopo due anni ancora non sa perché lo chiamano così. Naturalmente aveva cercato di scoprirlo più volte ma tutti i suoi tentativi di chiedere in giro si erano risolti sempre nella risposta "Oh c'mon, don't be shy. Ask him. I am sure he'd love to tell you!" (Dai, non essere timida. Chiedilo a lui. Sono certo/a che amerebbe dirtelo di persona), seguita da risate ammiccanti di cui non aveva mai compreso il senso.

E allora si era arresa al fatto che non lo avrebbe saputo mai. Chiederglielo significava ammettergli che nutriva interesse verso di lui e questo lei non era disposta a concederglielo, pensa mentre osserva il Piecuro dormire beato come se non avesse un solo pensiero al mondo.

Valuta se sedersi o restare in piedi 50 minuti e decide di sedersi perché spera di aver esaurito la quota sfighe della giornata e nutre fiducia nel fatto che lui si sveglierà solo a destinazione, quando lei si sarà già confusa tra la folla di disperati pronti ad assaltare l' Hammersmith & City Line.

Ci sono 24 gradi oggi a Londra. Normalmente Rosa adorerebbe il clima stranamente mite di questo pomeriggio di fine Maggio, ma non quando significa non saper distogliere lo sguardo dalle braccia incrociate al petto del Di Salvo o dalle vene sul suo collo proteso verso il finestrino. C'era una ragione per il dress code del tribunale, pensa ma non credeva che un giorno avrebbe apprezzato l'utilità della cosa. Sarebbe stato difficile demolire la sua raffica di obiezioni - inutilmente provocatorie a detta di lei - se nel frattempo avesse anche dovuto cercare di ignorare quella vista, realizza con un punta di fastidio.

Perché non è pronta ad ammettere che è fisicamente attratta da lui, neanche se a volte ha pensato di chiedergli la sua hair routine o di passargli le dita tra i ricci per constatare se sono davvero soffici come sembrano. Una curiosità puramente scientifica, conclude guardandolo ancora.

"C' figlj 'e bucchin", gli dice sottovoce alzandosi prima che il driver annunci l'arrivo a Liverpool Street Station svegliandolo.

Poche cose le danno più soddisfazione di riuscire a sedersi in metro - possibilmente non accanto a soggetti indesiderati - pensa compiaciuta mentre clicca su una notifica di Whatsapp da un numero non salvato un attimo prima che il cellulare perda del tutto la connessione.

- Nun saje quanto, RosaRí ;) -

E lì nero su bianco c'è la prova che dopo tutto forse la quota sfighe della giornata non era finita.


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