NOVEMBRE INFINITO 8

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Dopo aver detto addio a Thomas , il dolore era immenso e Iniziò per Odile  un autunno lunghissimo, un periodo in cui ripensava alla parte della sua anima lontana, sembrava un infinito novembre  di pioggia che associava alle lacrime del suo cuore. Il  nuovo rifugio era Damiano che con le novità che portava nella sua vita la distraeva, anche se alla fine il suo pensiero finiva sempre nel solito posto.

Comunque erano iniziati gli anni  novanta, look cambiato, con una rivisitazione degli anni settanta. Odile aveva cominciato ad ascoltare la musica rock, Metal che era ormai la sua preferita. Pantaloni a zampa di elefante, giacche di pelle e vestitini corti con stivaletti alti. I capelli mossi erano divenuti lisci e la frangetta era sparita. Anche gli orecchini appariscenti non c'erano più. Con il suo nuovo ragazzo frequentavano molto di più i locali come le discoteche, che lei non amava in particolar modo, ma Damiano sembrava che non potesse perdere una serata, anche perché era solito anche fare l'organizzatore di eventi per passione e per secondo lavoro. Se ne andavano in giro per mercatini a cercare abbigliamento vintage anni 70 per poi indossarlo nelle varie serate in discoteca.

Lei cercava il più possibile di stargli dietro, ma sacrificava parte della sua vita perché   quella nuova attività non rientrava nei suoi gusti.

Odile prediligeva i giorni alle notti, il sole alla luna. Ogni tanto lui tornava a casa, su al nord, e  lei rimaneva ad aspettarlo continuando il suo lavoro e poi si stava avvicinando il giorno dell'esame di abilitazione alla professione e voleva farlo,  se non altro, perché era abituata a finire sempre tutto quello che iniziava. Studiava, lavorava e cercava di sostenere  la sua famiglia cercando di mettere pace fra i genitori che ormai erano ai ferri corti a causa dei disaccordi su Giacomo. Il  padre accusava la moglie di coprire il figlio nelle sue intemperanze e lei, per non creare problemi, ne creava invece di più grandi mentendo e continuando a prestargli i soldi di casa di nascosto. Inoltre gli  arrivavano ulteriori conti del ristorante da saldare , perché Giacomo aveva sapientemente lasciato la residenza dai suoi. Erano esasperati. C'era come un vuoto dentro di lui, forse c'era sempre stato e loro non si erano accorti che avrebbe avuto bisogno di essere seguito più da vicino, invece di lasciarlo così libero nelle sue scelte, affidandoli  persino l'attività di famiglia.

Il caos in casa se lo sorbiva solo Odile, perché il fratello naturalmente prendeva solo quello che gli faceva comodo, l'auto nuova, l'attività intestata, i soldi a gogò, l'appartamento per conto suo e dei genitori, che stessero bene o che stessero male non gli importava niente. Invece Odile soffriva del malessere che si respirava in casa, avrebbe voluto vederli sereni e fieri dei loro figli, invece  si sentiva invisibile e inutile e il fratello era una vera delusione su tutti i punti di vista e neanch'ora non aveva dato il peggio di se. Odile arrivò persino a pensare che si fosse bruciato il cervello con qualche sostanza stupefacente.

Tornò Damiano, da uno dei suoi viaggi  e si incontrarono subito. Lui dichiarò che non vedeva l'ora di rivederla per stare con lei "mi sei mancata moltissimo" esclamò abbracciandola e lei lo ricambiò  , era giorno di chiusura al bar, decisero di cenare e fare un giro tanto per riprendere la loro routine, come facevano ogni volta che lui tornava.

Passarono una serata tranquilla , poi al ritorno Odile si fermò da lui che  la desiderava come sempre e fece di tutto per farle capire quanto era ancora forte il suo trasporto . Ad un certo punto, mentre si stavano spogliando, lei ebbe come un flash, un intuizione, disse "mi stai nascondendo qualcosa per caso?", stupito Damiano rispose "perché questa domanda ora?"

KARMA DI FAMIGLIAWhere stories live. Discover now